Guerra in Ucraina, l’ex“Re Leone” amaranto Possanzini tornato in Italia

Guerra in Ucraina, l’ex“Re Leone” amaranto Possanzini tornato in Italia

mario meliado

Guerra in Ucraina, l’ex“Re Leone” amaranto Possanzini tornato in Italia

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lunedì 28 Febbraio 2022 - 16:20

In salvo insieme al suo "secondo" anche il tecnico titolare dello Shaktar Donetsk ed ex allenatore del Sassuolo De Zerbi e altri membri italiani dello staff

REGGIO CALABRIA – Il Re Leone Davide Possanzini è in salvo.
Un paio d’ore fa, l’agognato atterraggio aereo a Orio al Serio, l’aeroporto di Bergamo, dopo un viaggio estenuante attraverso Ungheria e Romania.

L’indimenticato ex fantasista della Reggina Davide Possanzini
Oggi è allenatore “in seconda” dello Shaktar Donetsk di mister De Zerbi

Collaboratore strettissimo di mister Roberto De Zerbi, del quale è in atto l’allenatore “in seconda”, quello che da talentuoso calciatore veniva chiamato il brasiliano della Reggina ieri sera ha finalmente lasciato Kiev e il pericolosissimo territorio ucraino insieme al resto dello staff italiano dello Shaktar alla volta di Leopoli.
Sempre un’importantissima città, sempre in territorio ucraino, sì, ma con livelli d’esposizione a eventi bellici ben diversi.
Il peggio, insomma, era passato già un grappolo d’ore fa.

Prima, però, l’ex fantasista amaranto aveva fatto stare tutti col fiato sospeso…
Infatti De Zerbi, già tecnico del Sassuolo e trainer in carica dello Shaktar Donetsk, insieme al fidato Possanzini e ad alcuni calciatori brasiliani dello Shaktar, era rimasto bloccato all’Hotel “Opera” della capitale ucraina Kiev.
Con loro, pure il direttore sportivo Carlo Nicolini e i collaboratori Michele Cavalli e Giorgio Bianchi.
Proprio il Donetsk è peraltro – insieme al Lugansk – una delle due Repubbliche autoproclamatesi al momento dello scoppio della guerra e dell’invasione della “nuova madrepatria” ucraina. Territori politicamente considerati collaborazionisti.

Lo staff italiano dello Shaktar ha comunque sempre goduto ottima salute; fortunatamente nessun problema, eccetto il trambusto. Nel momento in cui la situazione localmente era diventata non più sicura, Roberto De Zerbi & C. hanno chiesto il da farsi ed è stato loro detto di non lasciare, preferibilmente, la struttura ricettiva in cui si trovavano nella metropoli ucraina (Kiev annovera tre milioni d’abitanti).

Per Possanzini & C. prima destinazione Leopoli, come visto. Una meta raggiunta anche grazie alla fondamentale opera logistica svolta dalla Uefa e della Figc, la Federazione italiana gioco calcio.
Di lì il gruppo italiano s’è diretto in Ungheria, poi in Romania e quindi ha “afferrato” il velivolo che ha riportato tutti a casa, sani e salvi, in Italia.

Anche gli atleti brasiliani del Donetsk che si trovavano con Davide Possanzini e De Zerbi hanno lasciato l’albergo; ma, a quanto pare, indirizzandosi verso altre strade.

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