Cesa sfida D'Alia: "Fuori dal governo Crocetta", e sconfessa i ribelli. La replica: #lorenzostaisereno

Cesa sfida D’Alia: “Fuori dal governo Crocetta”, e sconfessa i ribelli. La replica: #lorenzostaisereno

Rosaria Brancato

Cesa sfida D’Alia: “Fuori dal governo Crocetta”, e sconfessa i ribelli. La replica: #lorenzostaisereno

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venerdì 30 Settembre 2016 - 22:01

E' guerra aperta nell'Udc tra il segretario nazionale Cesa ed il presidente D'Alia. Il primo, che guarda all'alleanza con Forza Italia e dice no al referendum ha sconfessato i congressi autoconvocati in Sicilia ed avverte: "L'Udc fuori dal governo Crocetta". Il leader messinese invece vota sì e guarda al Pd ed ai partiti a lui federati. E ad uscire dal governo Crocetta non ci pensa affatto.

Il guaio è che in un sistema bipolare stare al centro è impossibile. Se poi c’è chi dal centro guarda a sinistra e chi invece a destra è inevitabile lo scontro.

Da ieri quello che fino a poche settimane fa era uno scontro sotterraneo è diventata una guerra all’interno dell’Udc, che porterà alla scomparsa del partito in “affluenti” che andranno a finire chi nel centro-destra a trazione Forza Italia chi nel Pd o in un movimento federato ai Dem come ad esempio Sicilia Futura.

Ad aprire i fuochi è stato il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, che dopo aver per un paio di mesi dichiarati illegittimi i congressi “autoconvocati” in Sicilia e quindi le elezioni delle figure di vertice e dopo aver nominato i commissari, ieri è sbarcato a Palermo lanciando la sfida al presidente nazionale Gianpiero D’Alia, che quei congressi ha voluto ed ha difeso.

Il segretario nazionale Cesa, favorevole ad un abbraccio definitivo con Forza Italia e con la futura formazione guidata da Parisi, sceso in Sicilia per porre fine a quella che considera una situazione di illegittimità non ha usato mezzi termini: “Dobbiamo uscire dal governo Crocetta, chi resta lo fa a titolo personale”.

In sintesi, io sono il segretario nazionale del partito, nostro è il simbolo (lo scudocrociato), noi decidiamo la linea politica da seguire ed il fatto che in Sicilia D’Alia e i suoi guardino più a Crocetta e Faraone che a Gianfranco Miccichè e a Schifani non ci va affatto giù.

Ma Cesa è andato oltre, insediando ufficialmente il commissario regionale De Poli e i commissari nelle varie province (a Messina è Cera, deputato pugliese) e sconfessando le nomine venute fuori dai Congressi dei ribelli, prima fra tutte l’elezione di Adriano Frinchi a segretario regionale centrista.

Adriano Frinchi non è il segretario regionale dell’Udc- ha specificato- In Sicilia c’è un commissario regionale che s’insedia oggi, così come i commissari provinciali. Se si sta in un partito nazionale non si fanno i Congressi di nascosto. Dalla Sicilia iniziamo a creare una realtà che guarda ad un’area democratico-cristiana. Nei prossimi giorni insedieremo anche il coordinamento regionale e quelli nelle singole province”.

Insomma è guerra aperta e il guanto di sfida viene lanciato proprio in Sicilia, a casa di D’Alia, diffidandolo anche ad uscire da quel governo Crocetta che proprio D’Alia per primo ha sponsorizzato e nel quale, in questo momento ci sono 2 assessori e mezzo targati Udc: Giovanni Pistorio e Gianluca Miccichè e, in “tandem” con Ncd il messinese Carlo Vermiglio.

I nove deputati del gruppo difficilmente sposeranno la tesi del partito nazionale ma la guerra in corso obbligherà, con l’avvicinarsi delle amministrative e delle regionali 2017, a decidere se convolare a nozze con la destra o con la sinistra.

Chiaramente i ribelli non sono rimasti a guardare ed a Cesa hanno replicato con un #lorenzostaisereno di renziana memoria e che lascia intendere come l’area che ha riferimento a D’Alia non abbia intenzione di uscire dal governo Crocetta ma soprattutto di farsi dettare tempi e linea politica dal segretario nazionale (e da Gianfranco Miccichè..)

Il “contro-appuntamento” dei ribelli è il 9 ottobre a Catania, per la manifestazione a favore del sì al Referendum alla presenza di Pier Ferdinando Casini.

Anche il Referendum infatti ha diviso le due fazioni, con gli uomini di D’Alia a favore del sì, nel pieno rispetto dell’alleanza con Renzi e i “Cesiani” favorevoli al no in vista dell’abbraccio con Parisi e il centro-destra.

La Sicilia sarà il primo banco di prova dal momento che si vota nel 2017, tra amministrative e regionali, da qui l’accelerazione degli scontri. Nel mezzo peraltro c’è anche “l’altra metà della mela”, ovvero Ncd partito con il quale i centristi hanno costituito, sia a Roma che a Palermo l’Area Popolare. Gli uomini di Alfano sembrano però guardare quasi tutti al centro-destra, soprattutto in Sicilia.

L’Udc quindi è destinata a sciogliersi, è solo questione di mesi. Resterà in piedi la guerra per il simbolo di un partito che è nella scena politica da vent’anni, mentre le truppe si divideranno, con ogni probabilità con destinazioni diverse.

Cosa farà D’Alia? E’ evidente che in questo momento gli assessori non ascolteranno il diktat di Cesa e resteranno con Crocetta, ed anche i deputati seguiranno la linea del leader siciliano. Diversa cosa sarà la gestione del partito che, alla luce della guerra, vede in ogni sede due contendenti, cioè un commissario nominato da Cesa ed un segretario eletto dai congressi autoconvocati.

Voci di corridoio danno D’Alia in direzione Pd, attraverso però una “stazione intermedia”, come ad esempio potrebbe essere, ma è solo una delle ipotesi, Sicilia Futura di Cardinale e Picciolo. Il problema in questo caso potrebbe essere la “convivenza” tra gli Udc dello Stretto e il gruppo Picciolo soprattutto in vista della candidatura alla poltrona di sindaco di Messina, per la quale D’Alia ha sponsorizzato Ardizzone. Ma davanti ci sono due consultazioni elettorali (3 col referendum, 4 se si considera il Consiglio Metropolitano) ed un anno e mezzo di tempo. Difficile invece un passaggio diretto di D’Alia nel Pd, anche se a Messina, dopo il trasloco in massa dei genovesiani in Forza Italia, si sono aperte praterie. In questo quadro infine occorre capire che destino avrà Area Popolare.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. Ho sempre pensato che D’Alia è come il prezzemolo e sta bene dapertutto! Anzi mi fa continuamente sorridere il pensiero che è uno che mangia, sa dove mangiare e come mangiare. Questa è la prima cosa che mi viene in mente di solito ogni volta che ne sento parlare: è solo una strana senzazione che non ho capito neppure io, anzi tutto sommato, in un certo senso, D’alia mi sembra anche una persona gradevole!

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  2. Ho sempre pensato che D’Alia è come il prezzemolo e sta bene dapertutto! Anzi mi fa continuamente sorridere il pensiero che è uno che mangia, sa dove mangiare e come mangiare. Questa è la prima cosa che mi viene in mente di solito ogni volta che ne sento parlare: è solo una strana senzazione che non ho capito neppure io, anzi tutto sommato, in un certo senso, D’alia mi sembra anche una persona gradevole!

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  3. D’ALIA NON FARE COME IL BISCHERO CHE COPIA OBAMA, MERKEL E LA FOGNA CHE VEDE. SEI TU DEVI STARE TRANQUILLO A DICEMBRE NE PARLIAMO. L’ITALIA NON PUO’ CONTINUARE AD ESSERE GOVERNATA AL DI FUORI DELLA COSTITUZIONE. AVERE DUE AMICI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E L’EX NAPOLITCANO CONTINUANO A TENERE IN VITA UN GOVERNO MORIBONDO ACCANIMENTO TERAPEUTICO. ORA BASTA. D’ALIA A DICEMBRE NE RIPARLEREMO. TI DICO CHE TU TI PENTIRAI DI AVERE DUE AMICI CROCETTA E IL BISCHERO, IL TERZO AMICO (L’ELETTORATO) SARA’ IL DIO GIUSTIZIERE IN TERRA. NON HAI ALIBI HAI ROVINATO MESSINA, SICILIA E L’ITALIA. L’UDC E’ IL PARTITO LIBERALE (TANTE VOLTE HO CITATO) DEGLI ANNI ’70 CON BOZZI, OVVERO SCOMPARIRA’. TU E L’AMICO DEI CLANDESTINI ALF ANO SCOMPARIRETE. CADRAI PRESTO

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  4. D’ALIA NON FARE COME IL BISCHERO CHE COPIA OBAMA, MERKEL E LA FOGNA CHE VEDE. SEI TU DEVI STARE TRANQUILLO A DICEMBRE NE PARLIAMO. L’ITALIA NON PUO’ CONTINUARE AD ESSERE GOVERNATA AL DI FUORI DELLA COSTITUZIONE. AVERE DUE AMICI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E L’EX NAPOLITCANO CONTINUANO A TENERE IN VITA UN GOVERNO MORIBONDO ACCANIMENTO TERAPEUTICO. ORA BASTA. D’ALIA A DICEMBRE NE RIPARLEREMO. TI DICO CHE TU TI PENTIRAI DI AVERE DUE AMICI CROCETTA E IL BISCHERO, IL TERZO AMICO (L’ELETTORATO) SARA’ IL DIO GIUSTIZIERE IN TERRA. NON HAI ALIBI HAI ROVINATO MESSINA, SICILIA E L’ITALIA. L’UDC E’ IL PARTITO LIBERALE (TANTE VOLTE HO CITATO) DEGLI ANNI ’70 CON BOZZI, OVVERO SCOMPARIRA’. TU E L’AMICO DEI CLANDESTINI ALF ANO SCOMPARIRETE. CADRAI PRESTO

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  5. Sappiamo dove andrai a parare, al solito, dove c’è da mangiare. Non dico sempre, ma di tanto in tanto, una sbirciatina allo specchio, anche di soppiatto, che lo specchio capisca che non farai domande….fra te e lui dai, a mucciuni, ma a cosa sono servito fino ad oggi se non a me stesso? Voi state sereni perchè siete in una comune pratica politica, siti quasi tutti i stissi. Non dico inutili, sarebbe meraviglioso….siete un danno perpetuo.

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  6. Sappiamo dove andrai a parare, al solito, dove c’è da mangiare. Non dico sempre, ma di tanto in tanto, una sbirciatina allo specchio, anche di soppiatto, che lo specchio capisca che non farai domande….fra te e lui dai, a mucciuni, ma a cosa sono servito fino ad oggi se non a me stesso? Voi state sereni perchè siete in una comune pratica politica, siti quasi tutti i stissi. Non dico inutili, sarebbe meraviglioso….siete un danno perpetuo.

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