Ieri niente dati Covid in Sicilia, oggi erano sbagliati

Ieri niente dati Covid in Sicilia, oggi erano sbagliati

Redazione

Ieri niente dati Covid in Sicilia, oggi erano sbagliati

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mercoledì 31 Marzo 2021 - 23:26

L'errore, secondo quanto si è appreso, sarebbe legato al fatto che tra i nuovi positivi sarebbero stati conteggiati sia quelli relativi al tampone rapido che quelli poi confermati dal molecolare, raddoppiando di fatto il totale dei casi

Dopo lo stop di ieri legato al pasticciaccio brutto dei falsi dati sull’emergenza Covid, che ha portato a tre arresti e alle dimissioni dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, in Sicilia, si è rimessa in moto la macchina dell’assessorato che oggi ha comunicato a Roma i numeri sulla pandemia . Ma quello che doveva essere un “riallineamento” dei dati si è trasformato in un nuovo caos.

Il dato “ufficiale” relativo agli ultimi due giorni comunicato dalla Regione al Ministero della Salute (2.904 i nuovi positivi al Covid su 14.623 tamponi processati, con una incidenza di positivi che schizza quasi al 20%) è stato infatti smentito in serata da Mario La Rocca, il più alto dirigente dell’assessorato alla salute dopo la bufera giudiziaria. “Purtroppo c’è stato un errore nel computo dei dati, connesso alla conseguente rimodulazione dello staff, visto che i dipendenti che si occupavano di quest’attività sono ovviamente impediti. I dati li abbiamo già rivisti e sono sensibilmente più bassi”. L’errore, secondo quanto si è appreso, sarebbe legato al fatto che tra i nuovi positivi sarebbero stati conteggiati sia quelli relativi al tampone rapido che quelli poi confermati dal molecolare, raddoppiando di fatto il totale dei casi.

“Dopo le vicende di ieri – prosegue La Rocca – abbiamo avviato il lavoro di raccolta dati alle 14, non appena abbiamo avuto la possibilità di creare nuove caselle di posta elettronica, alla luce del fatto che ieri c’è stato l’accesso della polizia giudiziaria”. I dati forniti oggi dalla Regione (2.904 nuovi positivi in più e 21 morti negli ultimi due giorni ndr) dunque non sarebbero corretti. “Abbiamo tentato di comunicare quelli esatti al ministero – spiega La Rocca – ma la pagina era stata già validata e quindi sarà possibile correggerli soltanto domani”.

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