L'assessora regionale Faraoni rassicura. Rimane però il pasticcio politico che mette in eterna ansia familiari dei pazienti e operatori del Centro di cardiochirurgia pediatrica
Serve la proroga del ministero della Salute. Continua il tormentone, tutt’altro che piacevole sul Centro cardiologico pediatrico (Ccpm) del Mediterraneo di Taormina. Ieri la Uil ha lanciato l’allarme: “Il Ccpm chiuderà il 31 dicembre per responsabilità ministeriale e di Schifani”. Ora, come riporta in un servizio di Giuseppe Marino il Tgr Sicilia, l’assessora regionale alla Sanità Daniela Faraoni rassicura: “Il Centro non chiuderà il 31 dicembre”.
In ogni caso, rimane il pasticcio politico che mette in eterna ansia i familiari dei pazienti e gli operatori del Centro di cardiochirurgia pediatrica. L’assessora (fonte Giornale di Sicilia) comunica pure che “prosegue il confronto sulla nuova rete ospedaliera con i ministeri della Salute e dell’Economia per acquisire i pareri sulla nuova Rete ospedaliera in Sicilia, nella quale è stato inserito il Centro”. Nel frattempo, l’équipe di Taormina ha salvato una bambina nata prematura, di 600 grammi, con un intervento al cuore nella terapia intensiva neonatale dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti.
Il pasticcio politico e le critiche della Uil: “Troppi errori ministeriali e regionali”
Sostengono Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Livio Andronico, segretario generale Uil Fpl Messina: ““Da un lato il ministero della Salute non ha autorizzato una nuova proroga per mantenere in vita il reparto, mentre, contestualmente, il governo Schifani e la sua maggioranza non hanno approvato all’Ars la nuova rete ospedaliera che è l’atto fondamentale ed imprescindibile per consentire la “definitiva” stabilizzazione del reparto. In tal senso, pensando di risolvere definitivamente la problematica, la rete ospedaliera, guarda caso non approvata, ha previsto la presenza logistica della cardiochirurgia pediatrica presso l’ospedale di Taormina, ma la dipendenza del reparto in capo all’azienda ospedaliera Papardo. Si è trattato di un artifizio politico-sanitario costruito per consentire alla cardiochirurgia pediatrica di essere collegata con una struttura complessa di cardiochirurgia, quella del Papardo, che è l’elemento “burocratico” imprescindibile per consentire la sopravvivenza del reparto di Taormina. Purtroppo, tutto ciò si sta rivelando soltanto un macroscopico bluff”.
Di sicuro la priorità è porre fine a questo pasticcio. Dalla politica serve chiarezza e un indirizzo preciso.

Ma perchè questo centro va avanti a proroghe? che gli diano la piena operatività e buona notte…. è snervante così andare avanti……
Non vi preoccupate!!! Ho giusto ricevuto una telefonata dal Primo Cittadino taorminese il quale, con qualche lacrimuccia, ha confessato che non dorme la notte per risolvere il caso…………..il suo!!!!!!!!