Il direttore Micali: "Ecco perchè il Museo di Messina non ha riaperto"

Il direttore Micali: “Ecco perchè il Museo di Messina non ha riaperto”

Rosaria Brancato

Il direttore Micali: “Ecco perchè il Museo di Messina non ha riaperto”

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venerdì 05 Giugno 2020 - 07:38

Troppe disposizioni e nessuna risorsa aggiuntiva. Il direttore Micali spiega cosa è accaduto

La domanda non è: perché il Mu.Me non ha aperto, ma: perché il Mu.Me non è stato inserito nell’elenco dei siti che potevano aprire il 30 maggio?”. Orazio Micali, direttore del Museo di Messina ribalta i termini della querelle che ha visto il sito cittadino rimasto chiuso nei giorni che peraltro hanno registrato il boom di visitatori. Il deputato regionale Franco De Domenico ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale ai Beni Culturali Alberto Samonà chiedendo le motivazioni sulla mancata apertura. Stando all’interrogazione la Regione avrebbe richiesto 60 prescrizioni per aprire (contro le 12 dei protocolli nazionali) ed in ogni caso il Mu.Me non aveva le risorse necessarie.

Molte prescrizioni per riaprire

Ho ricevuto il 28 maggio le disposizioni che hanno carattere di obbligo- spiega il direttore Micali- Non discuto le disposizioni, ma mi trovo nell’impossibilità di eseguirle. Ripeto, la prima domanda da fare è capire perché il Museo di Messina non figura nell’elenco dei siti che avrebbero potuto riaprire il 30 maggio. C’è poi la questione delle disposizioni trasmesse dal Dipartimento regionale che riguardano molte prescrizioni e necessitano di risorse importanti. Se fossero misure ordinarie sarebbe più semplice adottarle, ma poiché, in situazione di emergenza, si tratta di misure straordinarie servono anche risorse ulteriori”.

La sanificazione, il personale

Micali fa alcuni esempi. La pulizia deve essere ovviamente quotidiana e completa, ma al momento il Mu.Me. sta operando con la proroga di un contratto scaduto ad un’azienda e finora non c’è stata l’autorizzazione per procedere con una nuova gara che peraltro richiederebbe una spesa adeguata. C’è il capitolo gestione del personale e relativi distanziamenti, la sanificazione dell’impianto aeraulico. Solo la parte delle pulizia e della sanificazione richiede 200 mila euro.

“Il sistema è complesso”

Non è semplice dire aprite le porte del Museo. Qui c’è un patrimonio che necessita di massima attenzione alle condizioni termiche e di umidità. Basta ricordare le polemiche della scorsa estate. Il sistema è complesso, serve tempo, attenzione. Non basta schioccare le dita per ultimare le prescrizioni. Peraltro dopo 3 mesi di chiusura molte cose si sono inceppate, servono interventi. Ho chiesto coperture finanziarie, perché se sommi 10 mila euro per una cosa, 20 mila per un’altra, la cifra finale aumenta e noi non abbiamo autonomia gestionale né di spesa”.

Micali spiega d’aver trasmesso una nota con il cronoprogramma per la fase 2 sin dal 16 aprile, ma di non aver avuto risposte. Nel frattempo sta continuando con le convocazioni sindacali ed i confronti sulle singole problematiche.

60 disposizioni

Per tutti è una cosa del tutto nuova, comprendo quindi che non sia semplice, ma ad esempio le linee guida del Ministero contengono 12 punti. In Sicilia invece le disposizioni sono 60. Faccio un altro esempio. Mi è stato chiesto di costituire un Comitato tecnico di salute con figure del tutto nuove o mancanti da tempo. Devo avere il tempo per costituirlo e per siglare i singoli protocolli. E ancora, se una ditta per le pulizie vince la gara per la sanificazione ma oltre a noi ha altri 20 clienti, è evidente che dovremo aspettare il nostro turno”.

Un commento

  1. bonanno giuseppe 5 Giugno 2020 08:40

    ……..e parliamo di Ponte …..a Messina non abbiamo occhi per piangere ……da 50 anni Comanda il Centro Destra che ha sostituito la DC.. sempre le stesse famigliole dei vari Circoli VIPS………che VERGOGNA………..basta fare “marchette” sui quotidiani per interrogazioni parlamentari vari….tipo Baracche, Ponte , e altre poesie…….ma vi rendete conto…….altro esempio di poesia ” l’ex Ospedale Margherita “da trenta anni in quelle condizioni RIDICOLIIIIIIIIIIIII….ma anche Voi Giornalisti bastaaaaa…….

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