Le note di Rossini e De Falla risuoneranno domenica alle 18. Protagonista della serata sarà il primo fagotto dell'Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia

MESSINA – L’Auditorium del Palacultura di Messina ospiterà domenica 17 amarzo alle 18 il concerto del fagottista Marco Giani e dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “A. Corelli”, diretta dal maestro Samuele Galeano. Il concerto, in collaborazione con l’Istituto Messinese di Alta formazione artistica e musicale, presenterà brani di Gioachino Rossini e Manuel de Falla.

Anche in questa 103ª stagione, prosegue il rapporto di collaborazione tra la Filarmonica Laudamo e l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio Corelli. Tale rapporto ebbe inizio il 14 marzo 2005 con un memorabile concerto del pianista solista François-Joël Thiollier, che eseguì, sotto la guida di Giuseppe Ratti, il secondo concerto di Sergej Rachmaninov e il primo di Pëtr Il’ič Čajkovskij in una sola serata.

Da allora, l’orchestra, composta da docenti e allievi del Conservatorio peloritano, ha compiuto notevoli progressi, tanto da essere considerata a tutti gli effetti un organismo musicale professionale, anche grazie alla guida dei direttori e dei solisti con i quali ha collaborato.

Quest’anno, il protagonista dell’evento sarà Marco Giani, primo fagotto dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, che vanta una collaborazione con alcune delle più importanti orchestre lirico-sinfoniche italiane, sotto la direzione di rinomati direttori come Valerij Gergiev, Riccardo Muti, Chung Myung-Whun, Sir Eliot Gardiner, Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Lorin Maazel, Daniel Harding ed Eliau Inbal.

Accompagnato dai musicisti del Conservatorio Corelli, eseguirà un’autentica rarità: il Concerto da esperimento per fagotto e orchestra attribuito a Rossini, rimasto inedito dall’autore e recentemente riscoperto. Nei giorni precedenti al concerto, il Maestro Marco Giani terrà una masterclass presso il Conservatorio di Messina. Il prossimo appuntamento targato Filarmonica Laudamo sarà domenica 24 marzo con Maurizio Fabrizio e Katia Astarita in “L’arte dell’incontro”