Il finto "Assessorato alla difesa della razza" scatena le polemiche. "Grave intimidazione a Samonà"

Il finto “Assessorato alla difesa della razza” scatena le polemiche. “Grave intimidazione a Samonà”

Rosaria Brancato

Il finto “Assessorato alla difesa della razza” scatena le polemiche. “Grave intimidazione a Samonà”

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giovedì 25 Giugno 2020 - 11:25

Sotto la targa dell'assessorato è apparso un cartello con una finta nuova denominazione. Immediata la denuncia e le reazioni

La protesta era contro l’assessore regionale ai beni culturali Alberto Samonà ma slogan e colori sono quelli presi dalla campagna promozionale dell’assessore regionale al turismo Manlio Messina. E non sono mancate le polemiche.

Il cartello e lo slogan

Ieri, sotto la targa dell’assessorato regionale ai Beni culturali è apparso un cartello con la scritta “Assessorato alla difesa della razza”. I colori sono quelli della campagna promozionale lanciata dall’assessore al turismo Messina ed anche lo slogan “Your happy island” è stato cambiato in “Your Happy Fascist”.

Il finto comunicato

Insomma, per colpire Samonà si attacca anche Messina. Non è l’unica forma di protesta da parte di un Comitato spontaneo che ha anche diffuso un finto comunicato stampa dell’assessorato con il quale si giustificava un ipotetico cambio di denominazione. “L’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana- si legge nel finto comunicato- adeguandosi alle idee del governo regionale e dell’assessore Alberto Samonà stabilisce un’iniziativa innovativa: quella di assumere un nuovo nome che però strizza l’occhio al passato. Si propone nella nuova grafica una rivisitazione della Trinacria con l’aggiunta di una quarta gamba che richiama la svastica nazista”. Naturalmente non potevano non scaturire reazioni anche per le modalità della protesta. Il primo a replicare è stato l’interessato, che dal momento della nomina è finito al centro delle polemiche.

Samonà: clima d’odio

Chi agisce nell’ombra, affiggendo cartelli fintamente goliardici – ha replicato l’assessore Alberto Samonà- persegue un intento intimidatorio, sperando nella ribalta alimentata dall’effetto virale dei social. Derubricare simili gesti come “ragazzate” o come “scherzi” è un grave errore di lettura e le cui conseguenze potrebbero diventare imprevedibili: evidentemente, infatti, c’è qualcuno interessato a diffondere un clima d’odio, fomentato da chi non si rassegna ad accettare il confronto sui programmi e sulle proposte concrete”.

La Lega: Grave intimidazione

L’assessore ha presentato una denuncia e già sono in corso indagini per risalire a chi ha realizzato cartello e finto comunicato. Nel frattempo si registrano gli interventi di solidarietà nei confronti di Samonà. Il primo è del capogruppo della Lega all’Ars Antonio Catalfamo: “E’ l’ennesimo attacco cafone nei confronti dell’Assessore Alberto Samonà – scrive- persona perbene e giornalista di grande cultura oggetto di polemiche sterili e strumentali. Questa però è l’ennesima grave intimidazione nei confronti di un amministratore insediato da poco ma che sta già facendo bene il suo lavoro. L’Assessore è infatti impegnato in un tour estenuante in questo suo primo mese di attività per far ripartire musei, parchi, attrazioni culturali: dal Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala al Museo del Satiro danzante a Mazara del Vallo fino a Villa del Tellaro a Noto e tanti altri spot”.

Elvira Amata: atto basso e volgare

A sostegno di Samonà interviene anche Elvira Amata, capogruppo Ars di Fratelli d’Italia: Non c’è sarcasmo, non c’è ironia, non c’è alcuna attenuante per azioni di tale bassezza- scrive Amata a nome dell’intero gruppo parlamentare siciliano-Non é protesta nè dimostrazione di sagace opposizione quella che porta dei non meglio identificati idioti ad apporre una finta targa sotto quella dell’Assessorato ai beni culturali. All’Assessore Samoná un messaggio di vicinanza dal gruppo di Fratelli d’Italia all’ARS che condanna senza se e senza ma quest’atto bassissimo per il senso provocatorio e volgare che esprime”.

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2 commenti

  1. Intimidazione? E un fan delle SS si farebbe intimidire da un cartello dove peraltro non si preferisce minaccia?
    È proprio vero che non ci sono più gli uomini veri di una volte

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  2. sceneggiate napoletane.

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