Lettera aperta ai sindaci dal "Comitato Jonico beni comuni e altre associazioni"
“Il destino del vecchio tracciato ferroviario è il destino dell’intera comunità”. Il “Comitato Jonico Beni comuni e altre associazioni” non ha dubbi e in una lettera aperta indirizzata a tutti i sindaci del comprensorio mette in guardia da errori di valutazione che potrebbero avere effetti devastanti per il territorio.
La richiesta dei sindaci
Proprio oggi a Palermo, nella sede del Dipartimento regionale infrastrutture mobilità, si giocherà una partita cruciale. Sul tavolo c’è infatti il destino dell’attuale tracciato ferroviario una volta che sarà pronta la nuova linea a doppio binario, in fase di realizzazione più a monte. La richiesta che alcuni sindaci faranno a Rfi sarà quella di dismettere l’attuale linea, bonificare le aree e riconsegnarle ai comuni con eliminazione dei vincoli di inedificabilità. Servirebbe, a tal proposito, un piano da 100 milioni di euro da inserire nel progetto esecutivo del raddoppio. “A corollario – sottolinea il Comitato – gli stessi sindaci hanno dichiarato la contrarietà a ogni ipotesi di linea di trasporto locale o metropolitana leggera, sostituite da green way, piste ciclabili, parcheggi e altre soluzioni frammentarie, a discrezione dei singoli comuni”.
“La richiesta di eliminazione dei vincoli edificatori – attaccano i componenti nel Comitato Jonico – prelude, inevitabilmente, a un rischio concreto di ulteriore cementificazione, a una nuova stagione di consumo di suolo e verosimilmente a una prospettiva di gentrificazione (con case alveari trasformate in B&B, parcheggi per turismo mordi e fuggi, water front innalzati contro il mare in tempesta). Uno scenario che ripete errori già compiuti e amplifica i danni ambientali. La “contrarietà” a ogni ipotesi di linea di trasporto locale o metropolitana leggera – insiste il Comitato – condannerebbe la riviera jonica a una dipendenza totale dall’auto privata e resterebbe da capire se e come la SS114 possa assorbire ulteriore traffico veicolare”. Ai sindaci il Comitato chiede invece “una visione complessiva e comprensoriale che tenga conto delle necessità reali delle comunità e del dovere etico verso le generazioni future”.
“Serve una visione d’insieme”
“La riviera jonica – ribadisce il Comitato – rappresenta un continuum dal punto di vista geomorfologico, urbanistico e di tessuto sociale ed economico. È possibile programmare uno sviluppo dei singoli comuni solo ragionando con una visione d’insieme. Immaginare uno sviluppo dei singoli comuni rivieraschi che non passi attraverso lo sviluppo dell’intero comprensorio è sintomo di colpevole ottusità. Il solo pensare e proporre che i singoli amministratori decidano in autonomia (e magari “improvvisando”) cosa fare del tracciato ferroviario dismesso in funzione delle esigenze o dei desiderata della propria “comunità” significa non comprendere quali sono le reali esigenze della comunità. Non prevedere un collegamento tra i comuni che compongono la riviera, significa in ultima analisi, condannare ciascun comune all’isolamento. E nell’isolamento non c’è sviluppo, c’è solo un progressivo impoverimento, non solo economico ma anche sociale e culturale”.
Le domande del Comitato ai sindaci
Il Comitato pone ai sindaci alcune semplici domande, che partono dalle reali esigenze quotidiane dei cittadini: “Vi siete chiesti come gli studenti potranno raggiungere i plessi scolastici del territorio? Come un cittadino non automunito potrà spostarsi per lavoro, salute o necessità quotidiane? Avete valutato l’impatto che l’assenza di mezzi pubblici collettivi ed ecocompatibili avrà sul destino economico dei nostri paesi? In sintesi: quale modello di sviluppo avete in mente per la riviera jonica?”.
“Ribadiamo ancora una volta – conclude il Comitato Jonico – non pensare a un collegamento pubblico, stabile, capillare ed ecocompatibile tra i centri urbani della Riviera Jonica significa condannare questi paesi a una progressiva asfissia ambientale, sociale ed economica, fino allo spopolamento, già tristemente in atto”.

OTTUSITA’ è il termine più appropriato……….
Che romanzo sta vivendo la RIVIERA JONICA!!!!!!!!!!! Mentre la cittadinanza langue sotto il peso di una confusione e pressapocaggine amministrativa finora ineguagliate, divieti, caos assoluto e indicibile, incuria del verde assurda nonostante le finte piantumazioni di alberelli poco convincenti e convinti, mentre è ferita dalla improvvida e grossolana perdita di fondi europei, rivolti soprattutto agli anziani e disabili, mentre soccombe per scelte amministrative quantomeno bizzarre, vedi piste ciclabili, mentre gli impianti sportivi gareggiano con Dakar per la loro manutenzione e decoro, ; mentre avviene questo e il caos si stringe alle vite pubbliche e private della cittadinanza, ecco che il palcoscenico è pronto per un altro romanzo pirandelliano. UNO è ciò che i sindaci del comprensorio jonico pensano di essere, CENTOMILA sono le maschere che sono costretti ad indossare per ogni quotidiana evenienza, NESSUNO essi stessi non sanno in fondo chi sono veramente……e la RIVIERA JONICA, gravemente ferita, aspetta muta di conoscere la sua sorte mentre pensiamo alle elezioni, ai giochetti, alle smorfie e alle finte che ormai fanno parte della vita quotidiana.