Quella del 10 settembre sarà solo un'udienza di passaggio visto che la società, per le mancate risposte di Erario, Inps e Inail, non può ancora presentare il piano di rientro
MESSINA – Va verso il rinvio quella che doveva essere l’udienza decisiva per definire le sorti dell’Acr Messina, dopo la richiesta della Procura di dichiarare il fallimento della società. Domattina il giudice Madia attende il procuratore Fabrizio Monaco e i legali della società per il confronto già fissato a giugno scorso.
Udienza verso il rinvio
Sul tavolo c’è la richiesta di ristrutturazione del debito al quale il Messina è stato ammesso e che avrebbe dovuto essere presentata a suo tempo. Ad agosto scorso però la società ha chiesto una dilazione dei tempi, altri due mesi. I maggiori creditori, Erario, Inps e Inail, non hanno infatti ancora trasmesso il conteggio per la quantificazione del debito, essenziale per definire il “piano di rientro”.
L’udienza di domani, perciò, a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, servirà probabilmente soltanto a fissare una nuova data, ragionevolmente appunto al 10 ottobre o subito dopo.
Le prospettive
La data che dovrebbe essere decisiva resta quella del 10 ottobre, perciò. Inizialmente era previsto che Aad Invest e Sciotto presentassero già una bozza del piano di rientro dal debito. In caso di fallimento si finirebbe per tranciare di netto anche l’avventura cominciata da Peditto e soci con tanto di mister e direttore sportivo operativi da ormai due settimane e al lavoro con una ventina di ragazzi per provare a mantenere la categoria, la Serie D.
