Qualcosa è cambiato dopo il cauto ottimismo mostrato da Mannino (nella foto) ieri mattina a Palazzo Zanca. Attesa per il sì definitivo, ma il tempo stringe
MESSINA – Vicini, lontani, poi ancora vicini e, oggi, nuovamente distanti. Sembra una tipica canzone d’amore tormentato italiana, con la firma e la voce di Mina o Battisti, ma in realtà è la trattativa per il passaggio di proprietà del Messina. E si tratta dell’ennesimo tormentone che i tifosi avrebbero evitato volentieri, in un’estate che si preannuncia rovente, a pochi giorni dalla deadline per l’iscrizione in Serie C.
Ieri Mannino a Palazzo Zanca
Ripercorrendo gli ultimi passi, dopo la frenata di lunedì pomeriggio è arrivato martedì l’incontro che sembrava essere decisivo, tra l’uscente patron Pietro Sciotto e il più papabile dei nuovi presidenti, l’armatore Fabrizio Mannino. Quest’ultimo, dopo aver incassato la prima firma e il sì che pareva ormai definitivo, mercoledì mattina si è recato dal sindaco Federico Basile con tutto il suo staff. Bocche cucite e quel principio di riservatezza come scudo da cui filtra un cauto ottimismo, nei pochi istanti in cui è stato a Palazzo Zanca, tra strette di mano, sorrisi e una sensazione positiva subito smorzata poche ore più tardi.
Stop nella trattativa
Perché a Messina le cose “facili” non piacciono e il colpo di scena arriva in serata. Qualcosa è successo nei rapporti tra Mannino e Sciotto, perché dall’incontro che avrebbe dovuto far compiere un passo in avanti ulteriore alla trattativa stessa si è usciti, invece, senza il definitivo sì. E adesso? Il tempo corre e scivola tra le dita di avvocati e tifosi. Oggi bisognerà comunicare lo stadio, una formalità, ma domani e poi il 20 giugno saranno attesi passaggi cruciali, come la chiusura della questione stipendi della stagione conclusa poche settimane fa e, soprattutto, l’iscrizione.