Il Messina trova i tre punti e soprattutto ritrova certezze

Il Messina trova i tre punti e soprattutto ritrova certezze

Simone Milioti

Il Messina trova i tre punti e soprattutto ritrova certezze

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lunedì 02 Ottobre 2023 - 11:30

La sfida contro l'Avellino è stata importante per aver (ri)trovato due leader, ma anche solidità difensiva e continuità in attacco

MESSINA – “Questo è il calcio” direbbe mister Modica se gli facessimo notare come il Messina abbia trovato la prima vittoria in stagione nella partita che forse ha meno dominato rispetto alle precedenti tre già giocate. Quella contro l’Avellino è stata comunque anche la vittoria del mister che, nonostante il risultato grosso non arrivasse ancora, ha continuato “sulla strada giusta” più volte invocata senza avere dubbi sui suoi ragazzi o la bontà del lavoro del suo staff.

Il pomeriggio di domenica però oltre ai tre punti è servito anche a trovare in campo certezze e a volte ritrovarle, anche con tradizioni non proprio da portare avanti come il fatto di giocare fin qui sempre con la stessa maglia. Il Messina è infatti sceso in campo con il completino nero in quattro partite su quattro ed è vicina a raggiungere il “risultato” della passata stagione quando giocò i primi cinque incontri con la maglia nera cambiando soltanto alla sesta che si disputò, ironia della sorte, proprio lo scorso 1 ottobre. Questa volta, visti anche i due rinvii di Casertana e Taranto, il conto è fermo a quattro partite ma in termini di tempo trascorso dall’inizio del torneo si potrebbe stabilire un nuovo precedente.

I leader ritrovati

Fortunatamente venendo al sodo e facendo parlare il campo il Messina ha rivisto protagonisti, in modi differenti, due suoi leader della passata stagione. Il primo è il migliore in campo Ermanno Fumagalli a cui le critiche dopo il pari con la Turris non avevano fatto piacere e da professionista ha preferito rispondere prima sul campo, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa in conferenza stampa. Fumagalli è stato decisivo nel finale togliendo dalla porta due colpi di testa da distanza ravvicinata di Armellino e Marconi, qualche minuto prima importante la parata in tuffo anche sulla conclusione di Cionek quando il Messina difendeva il vantaggio.

Almeno tre parate fondamentali dunque e tanta energia ancora da spendere nonostante l’età, come dimostrato durante i quasi 100 minuti arringando la curva sud ad ogni occasione. Finisce nella categoria certezze ritrovate ma in realtà non l’abbiamo mai perso, ha avuto semplicemente una giornata in cui ha fatto meno miracoli del solito e purtroppo ci aveva abituato molto bene.

Ritrovato, anche se fisicamente non ancora al 100%, il capitano Nino Ragusa schierato per la prima volta in stagione da titolare. Una mossa che ha sorpreso, nelle gambe aveva meno di un’ora di gioco, ma le parole di Modica sono state chiare: “Dobbiamo riportarlo dentro per 90 minuti”. Il perché è presto detto anche in un tempo e uno spezzone di ripresa, in cui mancano le sue giocate, la sua personalità e grinta si vedono. Leader specie quando va a rappresentare la squadra con l’arbitro che per alcuni minuti ha preso decisioni sfavorevoli al Messina. Con la testa c’è, attendiamo la forma, le sue giocate e i suoi gol.

Solidità difensiva

Prima partita che il Messina non subisce gol, prima volta che Fumagalli, grazie anche ai suoi miracoli mantiene inviolata la porta, ma è stata anche la prima dell’inedita coppia Manetta-Ferrara al centro della difesa. Nelle prime tre era stato titolare sempre Pacciardi con ad affiancarlo Polito all’esordio e poi Manetta. Senza voler dare giudizi sottolineiamo come Manetta contro l’Avellino sia stato autore di un paio di chiusure decisive e ha giocato praticamente tutta la partita con un’ammonizione rimediata nei primi minuti e probabilmente molto generosa, ottima prova dunque sua e del compagno più stretto di reparto.

Se al centro il Messina forse ha trovato la sua coppia titolare da altri due lati, le fasce appunto, c’è ancora qualcosa da sistemare. Lia e Ortisi sembrano i preferiti per il gioco di Modica e neanche dispiacciono quando si propongono in fase offensiva, ma in copertura il Messina con Lia, Tropea, Ortisi, Polito (i terzini fin qui schierati dall’inizio) ha spesso sofferto. Quando l’allenatore dice c’è da lavorare crediamo si riferisca anche a questo.

Riferimenti in attacco

Dopo quattro giornate il Messina ha segnato sei reti e con il gol di ieri Plescia è il capocannoniere a quota 2, media un gol ogni due partite che in proiezione rappresenterebbe il centravanti da doppia cifra che il presidente Sciotto dice da anni di cercare. Il centravanti palermitano si sta prendendo sempre più il posto in campo e soprattutto segna gol pesanti: quelli che sbloccano le partite. La squadra di Modica dimostra la chiara vocazione offensiva se si pensa che è andata a segno per prima in tre partite, che sono tra l’altro le uniche tre in cui ha segnato.

Oltre alla buona notizia per Plescia, che trova il suo secondo gol in stagione, il Messina torna a segnare dopo lo zero di Francavilla, confermando come quella pugliese sia stata una trasferta anomala, sfortunata per noi e miracolosa per Forte, estremo difensore della Virtus. Altro attaccante biancoscudato che ha fatto bene ieri e anche a Francavilla, entrando però dalla panchina, è stato Cavallo che si è confermato pericoloso due volte a partita in corso, a Francavilla aveva anche segnato, forse più delle due in cui è stato schierato da titolare.

Altro interessante spunto arriva da Firenze che dimostra ancora una volta di avere un piede decisamente educato e dopo la rete su punizione a Cerignola serve il secondo assist della sua stagione stavolta su calcio d’angolo sulla testa di Plescia appostato sul primo palo. Dalla prossima comunque in mezzo al campo il Messina avrà a disposizione anche Domenico Franco che ha finito di scontare le sue quattro giornate di squalifiche e vedremo se mister Modica ridisegnerà la mediana biancoscudata.

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