Il no dei sindacati al puzzle degli ospedali di Calderone: la sanità non è tela di Penelope

Il no dei sindacati al puzzle degli ospedali di Calderone: la sanità non è tela di Penelope

Rosaria Brancato

Il no dei sindacati al puzzle degli ospedali di Calderone: la sanità non è tela di Penelope

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sabato 05 Dicembre 2020 - 07:34

"Immolati Papardo e Piemonte a favore del Policlinico. Strane coincidenze con il polo privato in costruzione e con i 91 mln di euro per l'Irccs che andranno in "eredità"

E’ corale la reazione al ddl presentato dal deputato regionale Calderone e che prevede l’accorpamento di Papardo e Piemonte all’Asp e dell’Irccs al Policlinico. In una nota firmata da Cgil-Cisl-Uil- Anaao-Fassid- Aaroi-Emac- Cimo- Fials-Fvm il no è di tutti I sindacati che spiegano: la sanità messinese non è, e non può essere, la tela di Penelope!

La cronostoria

Secondo I sindacati la proposta di Calderone nasce da una non attenta valutazione della normative ed in particolare la legge 5 del 2009 con la quale venivano istituite in provincia di Messina tre Aziende Ospedaliere: l’ASP, l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti “Papardo-Piemonte” e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico. Con la Legge n.24 del 9 ottobre 2015 si è passata all’accorpamento dell’ospedale Piemonte (che stave rischiando di essere smantellato) con l’Irccs Neurolesi. La stessa legge del 2015 sanciva quindi la nascita del Papardo arrivando quindi a 4 aziende sanitarie citate appunto dal deputato Ars di Forza Italia.

Il no dei sindacati

A tutti gli addetti ai lavori è noto che ai sensi del Decreto Balduzzi e norme successive la medicina ospedaliera e quella territoriale appartengono a differenti profili gestionali- continuano I sindacati- Non è spostando sulla carta le strutture sanitarie che si risolvono i problemi della sanità messinese”. Scrivono all’unisono Guglielmo Catalioto, FP-CGIL Medici, Carlo Casile, CISL Medici ,Corrado Lamanna, UIL-FPL, Picone Giuseppe, AAROI-EMAC , Mario Pettinato, CIMO Ragusa Antonio, ANAAO Ventura Spagnolo Orazio, Fassid,Silvano Arbuse, Fials  ,Rosario Di Carlo, FVM

Le diverse competenze

E’ di competenza dell’ASP riorganizzare la medicina del territorio (specialistica ambulatoriale, medicina di base, continuità assistenziale domiciliare, assistenza farmaceutica, fornitura di protesi e ausilii ai disabili, gestione delle strutture residenziali e semiresidenziali e quant’altro). Nell’Azienda Ospedaliera Papardo sono presenti molteplici discipline specialistiche, alcune uniche nella nostra provincia e altre di indiscusso livello qualitativo assistenziale, mentre l’IRCCS svolge egregiamente un’attività riabilitativa.

Immolati Papardo e Piemonte

Una tale riorganizzazione non è rivolta al miglioramento dei servizi sanitari, in quanto si verrebbe a concentrare su una sola struttura Ospedaliera, il Policlinico Universitario, la maggior parte dell’offerta sanitaria- si legge ancora nel documento unitario– Nel nome “dei principi di economicità e sana gestione” verrebbero ad essere immolati l’ospedale Papardo e il PO Piemonte, un ridimensionamento che avrebbe pesanti ricadute sul diritto alla salute dei cittadini. Riteniamo, inoltre, che sia pura coincidenza la contestuale realizzazione in prossimità del Papardo di un grande polo sanitario privato e, non vorremmo credere mai che il “matrimonio” tra l’IRCCS e il Policlinico di Messina sia frutto di interessi economici visto che l’Istituto di Ricerca porterà in dote quei contesi 91 milioni di euro elargiti dal Ministro Lorenzin e destinati per interventi ultrastrutturali e tecnologici”.

Le sorti dei 91 mln per l’Irccs

Le organizzazioni sindacali evidenziano l’inopportunità di una proposta di legge presentata mentre è attesa la visita periodica della commissione di valutazione ministeriale per verificare se l’IRCCS ”Bonino Pulejo”.è in possesso dei requisiti necessari ai fini del mantenimento del riconoscimento del carattere scientifico dell’Ente.

Avremmo auspicato che Calderone si fosse prodigato in altro modo per ottenere maggiori risorse da destinare all’ASP di Messina per il fabbisogno del personale  e per l’erogazione dei servizi negli ospedali della provincia. In caso di reiterazione della superiore proposta preannunciamo lo stato di agitazione”.

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