Il Pd contro il sindaco De Luca e i liquidatori Atm: "Dilettanti allo sbaraglio"

Il Pd contro il sindaco De Luca e i liquidatori Atm: “Dilettanti allo sbaraglio”

Marco Ipsale

Il Pd contro il sindaco De Luca e i liquidatori Atm: “Dilettanti allo sbaraglio”

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martedì 03 Dicembre 2019 - 15:03

Il Consiglio comunale dovrebbe approvare entro il 9 dicembre il piano di liquidazione che finora non è arrivato. E per i consiglieri del Pd è la stessa strategia del "Salva Messina"

MESSINA – “I lavoratori di Atm non riceveranno gli stipendi di novembre e dicembre e la tredicesima” perché “il Consiglio comunale ha deliberato di rinviare l’esame del piano di liquidazione a data da destinarsi”. L’annuncio choc del sindaco Cateno De Luca era stato prontamente rispedito al mittente dal presidente del civico consesso, Claudio Cardile, che aveva spiegato che il piano di liquidazione in Consiglio non c’era mai neanche arrivato.

FELICE CALABRO’

E sulla stessa linea, anzi ancora più o muso duro, oggi i consiglieri del Pd. “Quando c’è qualcosa che non va – dice Felice Calabrò – si dà la colpa al Consiglio, così abbiamo già ricevuto le prime accuse. Il piano di liquidazione è stato inviato agli uffici comunali prima il 5 novembre e poi il 21 novembre, mentre la proposta di delibera è stata inviata venerdì 29 novembre alle 13.19 ai revisori dei conti comunali, che l’hanno ricevuta ieri, lunedì 2 dicembre. Il liquidatore Picciolo e il sindaco De Luca dicono che il Consiglio comunale si doveva pronunciare entro il 30 novembre, spiegateci come”.

Per i consiglieri del Pd si tratta di una “strategia” simile a quella che portò l’anno scorso all’approvazione del “Salva Messina”. “Si mise fretta al Consiglio perché si disse che non si potevano pagare gli stipendi e poi si scoprì che era una cavolata – prosegue Calabrò -. Che il 2 dicembre scadeva la rata della rottamazione fiscale si sapeva da tempo, mica da ora. Si è fatta una variazione di bilancio per spostare 4 milioni sulla nuova società, che ancora non è partita. Quei soldi, invece, potevano essere spesi per il debito ed altri potevano essere previsti nel bilancio futuro. E poi bisogna opporsi al pignoramento, il dirigente comunale avrebbe dovuto fare una dichiarazione di impignorabilità dei soldi che servono per gli stipendi, poi il creditore può contestarla e l’ultima parola spetta al giudice”.

Infine il duro attacco: “Sono dilettanti allo sbaraglio, per stessa ammissione di Picciolo, che in commissione ha detto che stavano studiando perché non avevano alcune competenze. Ed il Comune dà l’incarico a incompetenti?”.

ANTONELLA RUSSO

Ed era stato proprio il Pd, al contrario – ricorda Antonella Russo – a mettere fretta al Comune, con una delibera presentata il 30 maggio per chiedere che il piano arrivasse in Consiglio, in modo da poterlo valutare. “Il sindaco ha impiegato otto mesi per nominare i commissari, quando invece gli serve ci sta un giorno”.

L’articolo 50 dello statuto Atm dispone che i tempi della liquidazione siano stabiliti dal Consiglio comunale, che lo aveva fatto. “Avevamo posto il termine del 30 settembre, poi prorogato di un mese, del piano non c’era traccia fino al 5 novembre e ora si permettono di dire che è colpa nostra? E’ una bugia, il sindaco ha toppato e lo sa bene. Picciolo si è adeguato al ruolo, dice di aver corso inutilmente quando invece non ha neanche camminato e poi prefigura catastrofi nell’arco di due giorni. Invece di fare terrorismo psicologico, deve opporsi agli atti esecutivi”.

Il sindaco De Luca accusava la giunta Accorinti di non pagare le cartelle esattoriali. “E perché, loro che stanno facendo? Ora ci chiedono un tour de force per approvare tutto in 48 ore, la strategia è stata sempre questa per poi dare la colpa al Consiglio comunale. Dovremmo dissipare tanti dubbi in 48 ore: il passaggio di mezzi e personale, la copertura dei debiti, i licenziamenti, i tfr e le ferie. Picciolo dice che se non si pagano 8 milioni entro il 9 dicembre diventeranno 53, prefigurando la dichiarazione di stato di insolvenza entro il 20 dicembre. Vedremo, invece, se farà opposizione per sospendere questa cartella”.

GAETANO GENNARO

Secondo il consigliere Gaetano Gennaro è tutta una strategia politica. “Governare con l’uso spinto delle società partecipate, manca solo l’Atm, poi De Luca ne costituirà altre. Il passaggio alla spa gli consente di aprire nuove prospettive per le sue finalità politiche. Il metodo è sempre lo stesso e con la stessa governance: dicono che ci si deve sbrigare sennò si va al tribunale fallimentare”.

ALESSANDRO RUSSO

Concetti ribaditi anche da Alessandro Russo: “Il sindaco vorrebbe riproporre quanto fatto col ‘Salva Messina’, presentare un quadro disastroso e fare pressione psicologica. L’anno scorso, in un clima da fine del mondo, mettendo i lavoratori contro il Consiglio, abbiamo accelerato alcuni passaggi. Stavolta no, è inaccettabile, le scelte devono essere concordate”.

LIBERO GIOVENI

Ma quanti sono i debiti di Atm? La risposta definitiva, dopo un balletto di numeri, non c’è. Per questo il Consiglio aveva approvato un emendamento, presentato da Libero Gioveni, che prevedeva di affidare ad una società terza la certificazione reale dei debiti. Ma l’amministrazione non ha mai raccolto l’invito.

(Marco Ipsale)

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