Il ponte delle polemiche, il presidente Ingv risponde a Bonelli

Il ponte delle polemiche, il presidente Ingv risponde a Bonelli

Marco Olivieri

Il ponte delle polemiche, il presidente Ingv risponde a Bonelli

Tag:

martedì 12 Agosto 2025 - 20:01

Il geologo Florindo al leader Avs: "Dall'Istituto nessun allarme sulla pericolosità sismica dello Stretto". A sollevare il problema il professore Doglioni

Ponte sullo Stretto: continua il dibattito, con polemiche e conflitti. Per il co-portavoce di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli, “non c’è nessuno che ha valutato la fattibilità tecnica progettuale di un progetto che risale a trent’anni fa. Questa è una cosa allucinante. L’Ingv ha lanciato un allarme: non è stato ascoltato. Gli esperti dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, hanno detto che il pilone di Cannitello insiste su una faglia attiva: non sono stati ascoltati. L’autorità nazionale anticorruzione ha detto che quest’opera è un grande regalo ai privati e non è stata ascoltata. Inaccettabile” (fonte la Repubblica).

A rispondere è il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Fabio Florindo: “Discutere del Ponte sullo Stretto di Messina è sacrosanto, ma inquinare il confronto con affermazioni più o meno gravemente inesatte costituisce un vulnus che invalida in partenza il dibattito. Non è precisato su cosa l’Ingv avrebbe lanciato tale allarme, ma si può presumere che Bonelli si riferisca alla pericolosità sismica dello Stretto di Messina. Né il sottoscritto presidente dell’Ingv, né i nostri ricercatori hanno fatto alcuna affermazione di questo tono. Parimenti, laddove Bonelli afferma che gli esperti Ispra ‘hanno
detto che il pilone di Cannitello insiste su una faglia: non sono stati ascoltati’, asserisce una cosa gravemente inesatta. I colleghi Ispra, autori della banca-dati di faglie attive denominata Ithaca, hanno solo censito quella faglia, in quanto mappata in una carta geologica pubblicata 42 anni fa, senza
aggiungere alcuna valutazione di merito. Ricercatori Ingv hanno studiato sul terreno quella faglia – e ne hanno analizzato il ruolo – sia nel quadro del progetto definitivo del Ponte, elaborato nel 2010, non ‘trenta anni fa’, sia nel 2024 per rispondere alla richiesta di integrazione n. 83 della commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente” (fonte Ansa).

Doglioni: “Dal punto di vista geologico e geofisico, bisognerebbe fare nuovi studi prima di dare il via libera al ponte”

Su questi temi, in realtà, era intervenuto il precedente presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, con botta e risposta con la società Stretto di Messina. Così il professore durante un intervento a Messina: “Ci sono delle faglie che possiamo considerare attive a nord di Capo Peloro, a Ganzirri, e all’interno dello Stretto. Le ricerche lo confermano. In uno studio di colleghi di Catania, alcuni anni fa, si è visto che c’è una faglia importante che attraversa lo Stretto di Messina. Dal punto di vista geologico e geofisico, bisognerebbe fare nuovi studi e approfondimenti prima di dare il via libera definitivo. Il mio è un appello per far sì che ci siano tutte le conoscenze necessarie prima d’intraprendere, in caso, un’opera così importante. L’ipotesi di faglia di Cannitello avrebbe bisogno di verifiche per capire se è attiva o non attiva”.

Da qui la conferma delle sue posizioni, già espresse durante il programma “Report”: “Servono nuovi studi geologici e sismici”. Sull’altro versante la Stretto di Messina con l’amministratore delegato Pietro Ciucci: “Si è evitato posizionamento su faglie attive”.

Posizioni contrapposte e un ponte di polemiche, insomma, ancora di più dopo il via libera del Cipess e in attesa del parere della Corte dei conti.


Articoli correlati

2 commenti

  1. Nuova puntata di come la comunità scientifica sia divisa sulla fattibilità del ponte. Sorge sempre più spontaneo nel cittadino libero da orpelli ideologico politici che determinate posizioni assunte da esponenti della comunità scientifica non abbiano in realtà alcun fondamento scientifico. Per lo meno l’articolo dimostra questo

    6
    6
  2. Quando i governi hanno emarginato Calabria e Sicilia, elargendo finanziamenti e progettoni al centro nord, autostrade a quattro corsie qualcuna utile ma anche tratti inutili e doppioni, centri di ricerca, specializzazioni universitarie, e tutto il resto, in ultimo alta velocità ferroviaria che arriva in qualsiasi luogo del centro nord anche in piccole città ed esclude circa otto milioni di abitanti, il 15% della popolazione italiana c’è stato il silenzio totale di tutti. Si è tentato nel 2011 di realizzare l’insieme di opere che compongono il progetto ponte sullo Stretto. Il governo Monti ritenne di bloccare l’appalto già finanziato motivando che prima serviva altro. Neanche un solo centesimo fu speso tra Sicilia e Calabria, nulla di nulla. Quei soldi, quel finanziamento strappato al sud fini in altre opere. Adesso queste opere, alcune come il raddoppio dei binari sono già in corso d’opera, sono l’unico tentativo possibile di portare il sud Italia ad un sistema di collegamento viario veloce ed economico, tale da permettere un reale sviluppo. Attenzione non sono favorevole o contrario al ponte. Se di deve fare il ponte e le opere accessorie si faccia. Se il ponte non si realizza i soldi, il finanziamento deve restare per realizzare opere nel territorio, sullo Stretto.

    1
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED