Il Risanamento in Consiglio, "nel 2024 demoliremo 8 baraccopoli"

Il Risanamento in Consiglio, “nel 2024 demoliremo 8 baraccopoli”

Giuseppe Fontana

Il Risanamento in Consiglio, “nel 2024 demoliremo 8 baraccopoli”

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martedì 27 Febbraio 2024 - 07:00

Basile, Calafiore, Scurria e La Cava hanno relazionato sul momento attuale tra fondi Pinqua, baracche da demolire e case da acquistare

MESSINA – A meno di due settimane dall’annuncio della proroga del commissariamento fino a tutto il 2025, il Risanamento torna in Consiglio comunale. Su richiesta avanzata da diversi consiglieri, con Cosimo Oteri di Forza Italia primo firmatario, il presidente Nello Pergolizzi ha convocato le parti in causa. E così sono stati presenti il sindaco Federico Basile con l’assessora Alessandra Calafiore, il sub commissario Marcello Scurria e il presidente di Arisme, Vincenzo La Cava. Assente lo Iacp. In primo piano “la demolizione quest’anno di almeno 8 baraccopoli”, come ha annunciato Scurria.

Basile: “Dal 2019 si è fatta tanta strada”

Ed è stato un lunghissimo Consiglio comunale. Basile è stato il primo a parlare: “Messina ha dimostrato in questi anni di essere avamposto dei problemi della casa. Sicuramente è la prima città metropolitana che ha affrontato il tema dell’emergenza, del disagio e della casa a 360 gradi partendo dallo sbaraccamento. L’esperienza di Arisme e della struttura commissariale hanno aggredito un problema che riguarda non uno o due soggetti ma un fenomeno che da noi è partito con le baracche. E poi si è riverberato in quelle richieste che non dipendono dalla volontà del soggetto richiedente ma dalla condizione in cui si trova e che oggi ha trovato uno strumento di supporto condiviso. Arisme è stato lo strumento regionale voluto dall’allora deputato e poi sindaco Cateno De Luca. Noi non sapevamo nella nostra città quante baracche c’erano e dove erano”.

Ha continuato il sindaco: “Dal 2019 a oggi si è fatta tanta strada, è intervenuta una legge nazionale che ha prodotto poi grandi risultati nello sbaraccamento ma soprattutto nella programmazione: non un terreno liberato ma ridato alla città. Diciamo spesso che siamo stati i primi in Italia ad avere ottenuto 150 milioni dal progetto Pinqua: il nostro grande sforzo è stato creare un sistema, un modello, che ci è servito per il risanamento e ora ci servirà per il disagio abitativo. La scelta è stata proprio quella di prendere un pezzo di quel modello per risolvere quest’altro aspetto. Stiamo mettendo in campo milioni e milioni di euro che vanno a vantaggio della comunità, dando risposta a quei casi limite di cui parlavate anche voi. Il risanamento sta andando avanti, avrà un’accelerata con le demolizioni di quest’anno, e dall’altra parte stiamo andando avanti nel reperire finanziamenti per risolvere un altro aspetto che conoscevamo e che ora possiamo affrontare grazie a questa strategia condivisa tra Comune, Patrimonio Spa, Arisme e ufficio commissariale”.

Calafiore: “Abbiamo fatto qualcosa di epocale fin qui”

Poi l’assessora alle Politiche sociali Alessandra Calafiore: “Avendo fatto parte anche della passata amministrazione, ho vissuto passo passo tutto questo processo. Per voi può sembrare normale, ma abbiamo fatto qualcosa di epocale. Molti da fuori vedevano le baracche ma nessuno ha mai tentato di risolvere questo dramma. Allora è stata fatta una scelta forte, per affrontare una volta per tutte questa realtà. Siamo arrivati alla legge nazionale con un percorso preciso di cui abbiamo parlato. Oggi le ricordiamo, perché nessuno aveva fatto questo passo così significativo pure avendo le risorse destinate, che erano rimaste ferme lì a Palermo. Ma un’altra cosa che abbiamo fatto è un percorso sociale, ci siamo occupati della casa ma in primo luogo delle persone. Questi interventi sono sistemici e devono avere un impatto forte così da durare”.

Parlando del fondo Pinqua, Calafiore ha spiegato che tutto questo percorso porterà “alla modifica del regolamento del 2012, che condivideremo con tutte le parti in causa e che porteremo in Consiglio per la stesura definitiva. E ci sarà anche un nuovo avviso, perché gli avvisi vanno fatti quando ci sono le possibilità di dare le case. L’avviso del 2018 venne fatto dall’allora amministrazione Accorinti a fine mandato, ma non c’erano le case. Oggi siamo nelle condizioni di farlo questo nuovo avviso che tenga conto della realtà di oggi. Ma deve passare il messaggio che la soluzione non è l’assegnazione definitiva per la casa, ma può essere anche una sorta di accompagnamento per l’affitto finché non si arriva all’autonomia”.

Scurria e il lungo percorso di questi anni

Scurria ha poi iniziato un lungo e appassionato intervento: “La fase del commissariamento è un valore aggiunto rispetto all’Agenzia per il risanamento che esiste dal settembre del 2018. Da lì è cambiato un po’ tutto. Anche io ho cambiato idea su alcune cose. Non dobbiamo affrontare la questione risanamento come fosse solo legata al terremoto. Del 1908 residua soltanto qualche baracchetta. Ma le case che vengono definite baracche, sono case popolari o ultrapopolari che sono presenti in 14 aree e sono state costruite negli anni ’30. Su queste ho cambiato idea. Non possono essere trattate come le baraccopoli vere e proprio, per intenderci com’era Fondo Fucile. Tra queste 14 aree c’è Ritiro, che è la più grande. Ma c’è anche il Tirone, che è un’area che ha all’interno dei manufatti di poco conto e accanto residui di grande storicità. E così a Paradiso, alle cosiddette case basse di Paradiso. Sono tutte zone con le loro peculiarità e così vanno trattate, diversamente”.

Ha proseguito il sub commissario: “Parlo anche di Bisconte e delle altre zone. La notizia buona del 2024 è che è stata prorogata la struttura commissariale fino al 31 dicembre 2025 e abbiamo ancora fondi da spendere e tanto da fare. C’è tutta la parte della costruzione che riguarda Fondo Saccà con 40 alloggi, Fondo Basile, che è a Giostra con 60 alloggi, e altri 12 alloggi residuo del progetto Capacity sempre a Fondo Saccà. Sulle due aree sono stati trovati, volgarmente, dei veleni nel sottosuolo. Ora è stato fatto il progetto di bonifica di Fondo Saccà, è stato approvato in conferenza dei servizio e a marzo si inizierà a bonificare alla cifra di 800 mila euro. Ci vorranno sei mesi, trascorsi i quali si passerà al progetto esecutivo per la costruzione dei 40 alloggi. E la stessa cosa abbiamo trovato a Fondo Basile, dove la bonifica costerà 1 milione e 200 mila euro”.

“Il risanamento abitativo deve essere accompagnato dal risanamento sociale”

E ancora: “Tra gli interventi ereditati ho anche via Rosso da Messina, a due passi da via Catanoso. Nel 2024 saranno demolite almeno otto baraccopoli. Su alcune, come via Macello Vecchio che ora è via Caravaggio, ci sono già progetti di riqualificazione. La rigenerazione prevede anche la riqualificazione del parco Magnolia, che arriverà in conferenza dei servizi nei prossimi giorni, con i resti di Villa De Gregorio che vanno tutelati. Si restituirà in un quartiere complicato un’area molto vasta. Di fronte, in Salita Tremonti, si faranno dei campetti polivalenti per il quartiere. Restituiamo territorio ma anche infrastrutture. Questa è una città piena di periferie, che non sono lontane dal centro storico: sono periferie sotto il profilo edilizio e anche esistenziali, per citare Mattarella, con situazioni particolari. Ma il risanamento abitativo deve essere accompagnato dal risanamento sociale. E aggiungo che dobbiamo fare qualcosa per queste famiglie perché è qualcosa per tutta la città”.

Scurria ha parlato anche dei fragili: “Siamo arrivati a individuarne 160. E 45 ce li ha comunicati l’Asp, che ha gli elenchi dei fragilissimi. Parliamo di persone con 100% di disabilità e con accompagnatore. E poi spesso ci sono le categorie regolate dalla 104, art. 3 comma 1 e art. 3 comma 3. All’interno di queste tre categorie c’è stato chi era negli istituti, chi ha rinunciato, chi è morto dopo pochi giorni dall’assegnazione. La questione dei fragili e dei fragilissimi è tutt’altro che conclusa. Ora abbiamo modificato, inserendo altre 9 baraccopoli non molto grandi, che c’erano già e le abbiamo scoperte proprio con questi elenchi dei fragili perché prima non erano censite”.

A oltre due ore e mezza dall’avvio dei lavori, la seduta si è poi conclusa con la promessa di un nuovo incontro prima dell’estate. Intanto la certezza è che il 2024 sarà un altro anno decisivo per il Risanamento a Messina.

Un commento

  1. poi i SELFIE cortesemente……

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