Il Serbatoio di Montesanto e la politica siciliana ai tempi del "pruno"

Il Serbatoio di Montesanto e la politica siciliana ai tempi del “pruno”

Rosaria Brancato

Il Serbatoio di Montesanto e la politica siciliana ai tempi del “pruno”

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lunedì 12 Aprile 2021 - 09:23

Nella guerra tra Messina e la Regione ha fatto apparizione il pruno siciliano nella sua accezione simbolico-sessuale

Alle 7 del mattino, come annunciato la scorsa settimana, sono iniziati i lavori al Serbatoio di Montesanto, una delle vergogne trentennali di Messina.

Lo scontro semantico

Con il sindaco De Luca, in diretta facebook mattutina, anche l’ex presidente dell’Amam Salvo Puccio che ha seguito con molta attenzione e professionalità le ultime tappe e il nuovo Cda. In realtà l’avvio dei lavori coincide con una puntata “semantica” dello scontro tra il sindaco De Luca e la Regione, nel caso in specie il vicepresidente Gaetano Armao nonché assessore all’economia.

La stagione del pruno

Nulla di nuovo sotto il sole visti i rapporti a dir poco burrascosi tra De Luca e Musumeci e la sua squadra, così come non sono nuovi i toni coloriti a sopra le righe utilizzati dal primo cittadino nell’infierire sull’avversario politico di turno. Ed è così che dalla scorsa settimana nel vocabolario politico-amministrativo dello Stretto ha fatto apparizione pubblica un frutto mediterraneo e particolarmente apprezzato in Sicilia: la prugna, meglio nota come pruno.

Il messaggio whatsapp

Anzi per la verità il pruno siciliano è uno dei frutti più amati nell’isola e non solo. Il pruno ha fatto irruzione in una conversazione via whatsapp tra De Luca e l’assessore Armao a proposito dei ritardi con i quali inspiegabilmente la Regione ha lasciato in bilico il Comune di Messina proprio sul progetto a Montesanto. Per farla corta Armao convinto di messaggiare con un collega amministratore ha usato una tipica espressione dialettale che allude al simbolismo della prugna. De Luca, in diretta  facebook ha mandato in diretta il messaggio di Armao scatenando le sue legittime ire.

La politica ai tempi del pruno

Per inciso De Luca non fa ampio uso dei termini preferiti dall’Accademia della Crusca nelle sue dirette e così è iniziata in Sicilia la “stagione del pruno in politica”. Il sindaco non a caso anche oggi ha titolato la diretta con un messaggio ad Armao, in linea con il linguaggio adottato anche nella diretta. Armao sulla questione ha torto ed anche le sue successive dichiarazioni hanno visto alcuni strafalcioni, ma i cronisti sono alle prese con la difficoltà del tradurre il linguaggio “social” della politica con quello amministrativo.

“I fa..usti di Armao”

In settimana hanno replicato ad Armao sia l’assessora Musolino che Puccio. Da parte sua Armao ha tacciato l’amministrazione di Messina di “Approssimazione, noi lavoriamo sulle carte e non sullo show. Denotiamo invece a Messina incapacità di amministrare con la tempestività degli atti. Auguro a Messina per il futuro fausti (ndr. c’è un errore nel termine) migliori con l’elezione di ben altra classe dirigente”.

“Armao Mandrake”

Il sindaco aveva sfidato Armao ad essere stamane a Messina alle 7 per l’inizio dei lavori ma non c’è stato, così De Luca ha replicato in particolare sull’incapacità. Le risposte tecniche sono state affidate a Puccio mentre l’aspetto folkloristico lo ha curato De Luca: “ Armao meravigliao sbaglia fasti con fausti  ma non c’è dubbio il serbatoio di Montesanto rappresenta una vergogna trentennale. E’ il Mandrake dei soldi pubblici e noi portiamo avanti la procedura nonostante questa parte appartiene formalmente all’Eas quindi alla Regione Siciliana”.

“Ti mando a quel Paese”

Quanto poi all’utilizzo della prugna De Luca ha rimandato altre volte in diretta il messaggio di Armao: “Caro Gaetano io non ho divulgato una conversazione privata tra noi due perché non c’è stata alcuna conversazione privata tra noi. Noi di privato non abbiamo niente. Io ti ho mandato a fare in…..pubblicamente nella tua qualità di pubblico ufficiale. Due ufficiali pubblici che parlano non hanno niente di privato. Voi non solo non avete mai chiesto integrazione documentale, non solo le note confermano i fatti ma tu già dal 22 gennaio sapevi perfettamente come stavano le cose perché lo scrive espressamente il tuo dirigente”.

“Sai come si dice in Sicilia?”

Prima di chiudere la diretta ha ulteriormente trasmesso il messaggio whatsapp di Armao “Cateno, sai come si dice in palermitano? A s….un pruno”. E mentre sullo sfondo c’è una vergogna trentennale come il Serbatoio di Montesanto e finalmente l’avvio dei lavori che porteranno Messina a un altro passo verso il vivere civile, la politica fa passi indietro sotto il profilo del linguaggio e dei comportamenti. Che Armao abbia torto era evidente senza bisogno di sbeffeggiarlo mandando in diretta facebook un suo messaggio. Inaugurata la stagione del pruno in politica non sappiamo più quale sarà il prossimo passo.

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8 commenti

  1. Come ho potuto notare dalle sue “studiate ” dirette facebook il suo gioco preferito è battaglia navale …..colpire e affondare ……un gioco che deve condurre unicamente lui e deve essere sempre lui il “dominatore” durante la “caccia “agli avversari……ah se fosse stato il suo avversario a mandare in onda un suo audio con qualcosa di “compromettente” ……avrebbe gridato alla congiura,allo spionaggio…..il re 🤘non ne fa……. Quando si” attacca un avversario le” armi” devono essere lecite…….un bravo” giocatore” deve essere prima di tutto corretto quando “gareggia”,stratega,ma onesto……non si colpisce l’ avversario nel suo tallone d’ Achille…… così si vince a mani basse😡

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    1. Il problema non è questo.
      Il problema è il suo zittire ad esempio i giornalisti quando pongono a lui domande scomode.

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  2. Una zampogna al posto dello scudo crociato oro-rosso

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  3. Spettabile direttore, che De Luca sbagli i modi e i toni è innegabile e non sono consoni al primo cittadino, ma che mette a nudo (con tutte le sue deprecabili contestazioni) i limiti e le capacità dei sommi rappresentanti della Regione Siciliana fa bene. Purtroppo come si dice a Messina ,non so a Palermo, “U pisci feti dà testa”. e ” areti d’un pupu c’è sempri un puparu, a buon intenditore poche parole.

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  4. …che pena tutti questi buonisti…..fai bene CATENO…continua cosi….parassiti e poltroni.

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  5. Sergio Martino 12 Aprile 2021 17:24

    Purtroppo mentre la politica o meglio la nostra classe politica mostra la sua scarsa capacità ad affrontare gli annosi problemi dell’isola!!
    Speriamo comunque vadano le cose che finalmente per il bene della città questa opera venga completata al più presto!Al fine di rendere la nostra vita più vivibile, visto che nel 2021 abbiamo ancora l’acqua razionata!!

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  6. Intanto è strano che nessun politico messinese compreso il nostro zampognaro abbia speso una parola riguardo al fatto che la città sia in mano ai clan, come gli arresti della settimana scorsa hanno dimostrato. Argomento molto più tragico della continua zuffa a forza di banane, prugne, cetrioli e frutta affine.

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  7. Combattere i clan spetta alla procura e a nessun’altra istituzione , parlarne ,pensate che si accelerino i tempi ?

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