Si inserisce all’interno del mito ma con l’obbiettivo di ripristinare la realtà storica L’assassinio di Mozart, ovvero il fenomeno Amadeus, produzione audiovisiva di prossima diffusione.

Ne abbiamo parlato con il Maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, pianista premiato anche all’estero (come abbiamo raccontato qui) e docente presso il Conservatorio di Palermo, che ha curato l’aspetto musicologico e musicale della produzione.

Tra verità e menzogna

“Il famoso microdramma di Puškin racconta dell’avvelenamento di Mozart da parte dell’invidioso Antonio Salieri” spiega il Maestro Pappalardo. “Questa scena, grazie anche al film Amadeus di Forman, è entrata nell’immaginario collettivo. Il film, indubbiamente un capolavoro artistico, racconta alcune verità storiche, ma anche la grande menzogna appunto dell’avvelenamento. Tale menzogna, però, ha il merito di aver dato il via alla riscoperta dell’opera di Salieri e a una corretta ricostruzione storica”.

“Salieri non avrebbe avuto motivo di invidiare Mozart. Bisogna ricordare che, alla corte di Vienna, Salieri già a ventiquattro anni era stato nominato dall’imperatore sia Kammerkomponist che direttore musicale dell’opera italiana. Ebbe allievi eccezionali come Beethoven, Schobert, Liszt, e lo stesso figlio di Mozart”.

La vera vicenda della morte di Mozart

“In realtà la morte di Mozart si collega a una vicenda sentimentale. Mozart, infatti, mise incinta la moglie di un cortigiano che, scoprendolo, percosse violentemente il musicista procurandogli diverse emorragie interne. Queste iniziarono a manifestarsi due giorni dopo, portandolo poi alla morte. La parola avvelenamento non compare mai referti medici dell’epoca, ma venne tirata fuori in seguito per nascondere lo scandalo. Anche la sepoltura di Mozart in una fossa comune fu dovuta a questo”.

Il racconto del vero dramma

“Con L’assassinio di Mozart, ovvero il fenomeno Amadeus raccontiamo il vero dramma di Mozart. La grande attrice Guia Jelo interpreta diversi monologhi, esprimendosi in video e in voce su due dimensioni diverse ma parallele; immagini di Vienna, di Salisburgo e anche dell’appartamento di Salieri, oggi abitato da un privato, hanno un taglio documentaristico; attraverso altre brevi clip raccontiamo, appunto, la verità storica”.

“Fortunatamente quasi tutto il materiale era già pronto prima che iniziasse l’emergenza legata al Covid-19” continua il Maestro Pappalardo, “solamente alcune clip hanno richiesto un piano alternativo, e sono state realizzate dalle rispettive sedi”.

Calendario condizionato dal Covid

Se l’emergenza non ha ostacolato la realizzazione del video, non può naturalmente dirsi altrettanto per la sua prossima diffusione. “L’assassinio di Mozart sarà presentato in diverse ambasciate e in occasione di numerosi concerti mozartiani. È ovvio che oggi parlare di date è impossibile. Per esempio ne avremmo due molto importanti il prossimo autunno, in concomitanza di un concerto evento del celebre soprano Sumi Jo a Bruxelles, e ancora a New York, speriamo che allora sia possibile viaggiare e dar luogo a concerti. In queste occasioni avremo anche altri protagonisti prestigiosi, come Piero Giuliacci e Roberto Cresca”.

“Posso toccare con mano le difficoltà degli artisti in questo momento” conclude il Maestro Pappalardo “dato anche che sovrintendo al progetto per l’opera lirica del Teatro Argentina di Roma. So cosa significa dover spostare un cartellone senza sapere quando sarà possibile dar vita agli eventi, e so anche quanto poco siano tutelati gli artisti. Tra l’altro, bisogna ricordare che l’opera lirica è spesso caratterizzata da collaborazioni tra artisti che arrivano da diverse parti del mondo, e mi auguro che chi lavora nel settore possa avere delle risposte quanto prima”.

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