Imu 2013, 5mila cartelle "pazze" su 28mila. De Luca: «Vera lotta all'evasione»

Imu 2013, 5mila cartelle “pazze” su 28mila. De Luca: «Vera lotta all’evasione»

Danila La Torre

Imu 2013, 5mila cartelle “pazze” su 28mila. De Luca: «Vera lotta all’evasione»

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lunedì 28 Gennaio 2019 - 19:16

La percentuale di errore registrata nel 2018 si discosta molto poco da quella del passato: nel 2017 , a fronte di 4.600 accertamenti sono arrivate 762 rettifiche con una percentuale del 16,52%; nel 2018 su quasi 28mila cartelle le richieste di rettifica sono circa 4mila con una percentuale del 16,07%

Il “caso” delle Cartelle Imu relative all’anno 2013 è finito sotto la lente di ingrandimento della commissione bilancio. Sul banco degli “imputati” per i disagi vissuti in queste settimane dai cittadini e per alcuni macroscopici errori nelle cartelle di accertamento partite dagli uffici del viale San Martino, sono finiti il sindaco Cateno De Luca, che ha la delega al bilancio, ed il dirigente ai Tributi Antonino Cama, entrambi presenti alla seduta ordinaria della commissione.

Dopo le «scuse istituzionali rivolte ai contribuenti, anche per conto di chi avrebbe dovuto farle negli anni passati», il primo cittadino ha chiarito cosa sta accadendo, sciorinando numeri, messi nero su bianco in una relazione destinata proprio a consiglieri comunali, ma anche puntando il dito contro chi in passato non si è preoccupato di avviare una reale lotta all’evasione fiscale ma ha pensato solo a coprire buchi in bilancio.

«Siamo passati dalle 889 cartelle di accertamento Imu del 2016 per un valore di € 1.370.000,00 alle 27.583 cartelle del 2018 per un valore di€ 6.345.119,00 . Nel 2017 erano state 4.600 per un importo accertato di € 2.150.000,00», ha puntualizzato subito De Luca.

«Quando abbiamo intrapreso questa azione di accertamento -ha proseguito – avevamo messo in conto che ci potessero essere dei disagi, ma quella di procedere con una verifica a tappeto e non a campione, come invece veniva fatto in passato, è stata una precisa scelta, anche a costo di prenderci gli sputi in faccia come sta accadendo adesso».

Secondo quanto affermato dal sindaco De Luca, il metodo applicato in passato era quello di mandare l’accertamento ai contribuenti più importanti e con le rendite maggiori semplicemente per fare cassa e recuperare risorse utili a dare copertura ai capitoli di bilancio .

«Noi – ha continuato – ci muoviamo in un’altra logica, che segue il principio del “pagare tutti per pagare meno” . Mi prendo la responsabilità di quello che sta accadendo, ma ho voluto agire in maniera strutturale pur sapendo che la Banca dati del Comune faceva schifo. Ricordo a tutti che la lotta all’evasione fiscale è uno dei pilastri del “Salva Messina”, e mentre negli anni passati l’accertamento Imu avveniva per inerzia, giusto per il raggiungimento dell’obiettivo di previsione dei bilanci, noi stiamo procedendo in maniera massiva , non per fare cassa ma combattere in modo concreto l’evasione».

Crescendo il numero di accertamenti effettuati è cresciuto in proporzione anche il numero di errori, ma non la percentuale finale. Su un totale di 28mila cartelle inviate, le cosiddette cartelle ‘pazze’, cioè quelle da rettificare, si attesteranno a 5mila (circa il 20%). Il dato significativo è che, ad oggi , la percentuale di errore registrata nel 2018 si discosta molto poco da quella del passato: nel 2017 , a fronte di 4.600 accertamenti sono arrivate 762 rettifiche con una percentuale del 16,52%; nel 2018 su quasi 28mila cartelle le richieste di rettifica sono circa 4mila con una percentuale del 16,07%, destinata a crescere ancora solo un po’ nei prossimi 20 giorni.

Le richieste di rettifiche/annullamento già lavorate sono ad oggi 1.835 su 4435, con una percentuale del 41,3%. De Luca ha fornito un altro dato interessante: 2.254 sono le rettifiche richieste di persona presso gli uffici; 2121 sono quelle arrivate tramite pec.

Le pratiche già lavorate – si legge nella relazione preparata dall’amministrazione – hanno evidenziato come l’errore è dovuto in grandissima parte per l’errata interpretazione del possesso della prima abitazione dei soggetti residenti. Questo perché la banca dati del software IMU non è risultata essere aggiornata».

Particolarmente significativo anche il dato che riguarda gli incassi: si è passati dai circa 83mila dei 2017 ai circa 400mila euro del 2018, di cui circa 142mila con adesione spontanea da parte del cittadino , con un incremento del 382% .

L’opera di accertamento proseguirà anche nei prossimi mesi: da maggio in poi – ha spiegato De Luca – saranno notificati gli anni 2014 e 2015 previa bonifica della banca dati.

Sia il sindaco che il dirigente Cama hanno infine allontanano l’ipotesi di danno erariale sollevata da qualche consigliere comunale e dalle associazioni di consumatori sia in relazione alle spese di notifica , la cui cifra – hanno spiegato Cama e De Luca – viene giustificata e compensata con le somme incassate dall’accertamento in corso ; sia in relazione ai ricorsi, per i quali è prevista una fase conciliativa, durante la quale il Comune potrà annullare le cartelle errate impugnate e far venire meno l’oggetto del contendere.

Il primo cittadino si è comunque impegnato a convocare nelle prossime settimane un confronto con le associazioni dei consumatori per fornire anche a loro tutte le spiegazioni del caso.

L’accertamento sul pagamento dell’Imu proseguirà anche per il 2014 e per il 2015, con il vantaggio di poter iniziare da una banca dati certamente più aggiornata di quanto non fosse prima di questa operazione avviata dall’amministrazione De Luca, che – va ricordato –  nasce da uno studio dell’esperto comunale a titolo gratuito Roberto Cicala (VEDI QUI).

2 commenti

  1. BRUNO ALIBRANDI 29 Gennaio 2019 09:36

    LODEVOLI LE INTENZIONI…MA NON DOVEVA ESSERE RICHIESTO ALCUN PAGAMENTO…SOLO DOPO IL COMPLETAMENTO DELL’ACCERTAMENTO…QUALCHE MESE IN PIÙ NON SPOSTAVA NULLA…PIUTTOSTO HANNO VERIFICATO LA POSIZIONE DI CHI HA PAGATO,?SE NON DOVEVA DEVONO RESTITUIRE LA SOMMA…SAREBBE UNA ESTORSIONE MASCHERATA…BRUNO ALIBRANDI

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  2. Dopo aver fatto la fila agli sportelli dell’ufficio tributi e aver presentato la domanda di annullamento per un accertamento IMU errato, alla mia domanda quando riceverò la mail che conferma l’annullamento, l’impiegato risponde che passerà un mese e mezzo o due!!!!!! Ma lo sanno che entro 60 giorni dalla notifica dell’atto si deve fare ricorso altrimenti diventa definitivo??? Mica possiamo aspettare i loro tempi…..Non vi fidate della semplice istanza di annullamento….se non avete in mano il provvedimento di annullamento, dovete fare ricorso entro 60 giorni dalla notifica dell’atto al Comune di Messina, altrimenti l’atto diventa definitivo e di conseguenza vi saranno notificati gli atti esecutivi (cartelle, preavviso di fermo, ecc.).

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