Cesv e Prefettura: cresce il volontariato ma è difficile da intercettare

Cesv e Prefettura: cresce il volontariato ma è difficile da intercettare

Cesv e Prefettura: cresce il volontariato ma è difficile da intercettare

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domenica 25 Novembre 2018 - 07:38

Cesv e Prefettura hanno fatto il punto della situazione sul terzo settore e sull'importanza delle associazioni di volontariato che spesso sopperiscono lì dove le istituzioni non riescono ad arrivare. In città sono circa 300 ma servirebbe un miglior coordinamento

Oltre 180 soci. Circa 160 le associazioni che partecipano alla gestione del Centro. Sul tavolo progetti di animazione territoriali, tavoli tematici, laboratori di promozione in collaborazione con le scuole, itinerari di alternanza scuola – lavoro, compartecipazione ad iniziative proposte dalle organizzazioni di volontariato, corsi di formazione, laboratori teorico-pratico e di accompagnamento, workshop, seminari e giornate di studio, accompagnamento e consulenza, servizi logistici e di rete. Queste alcune delle indicazioni che il Cesv Messina ha illustrato al Prefetto Maria Carmela Librizzi, nel primo degli incontri istituzionali che sono nell’agenda del Centro.

Nel territorio messinese risultano attive oltre 300 tra associazioni di volontariato e di promozione sociale”, ha ricordato il presidente del Cesv Santi Mondello, intervenuto insieme con la vicepresidente Nuccia Formica e il direttore Rosario Ceraolo. “Solidarietà sociale, promozione sociale e protezione civile gli ambiti nei quali opera il maggior numero delle organizzazioni censite dal Cesv”. Un mondo in costante crescita e che – ha aggiunto i Ceraolo – “si compone di un insieme di organizzazioni presenti e attive localmente, capaci di proporre iniziative innovative e capaci di rispondere a bisogni antichi e nuovi delle nostre comunità”.

Tuttavia, hanno sottolineato i rappresentanti del Cesv, “si tratta di un quadro non esaustivo, perché “esistono molte realtà piccole e che operano in modo non strutturato, risultando quindi difficili da intercettare e, per questa ragione, spesso non riescono ad essere intercettate dalle istituzioni e dallo stesso centro”. Non solo. “Anche tra le realtà più strutturate, esistono elementi di fragilità diffusa, in particolare per quel che attiene la robustezza socio-economica delle organizzazioni, la loro capacità di generare reti stabili di relazioni inter-organizzative, la necessità di spazi, luoghi, sedi dove svolgere stabilmente le loro attività”. Una proficua collaborazione con tutte le istituzioni locali, che spesso nell’azione dei volontari trovano le risposte che talvolta esse stesse non riescono a dare – hanno concluso – risulta necessaria e utile, così come risulta di particolare importanza favorire azioni congiunte di conoscenze e diffusione della nuova normativa sul Terzo Settore tra gli amministratori locali”.

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