Signorino critica i «presunti “grandi” del G7» e adula Accorinti

Signorino critica i «presunti “grandi” del G7» e adula Accorinti

Signorino critica i «presunti “grandi” del G7» e adula Accorinti

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lunedì 29 Maggio 2017 - 05:18

L’assessore allo sviluppo economico di Palazzo Zanca interviene con una serie di considerazioni sul vertice mondiale che si è svolto a Taormina lo scorso week-end

A Taormina si è svolto il raduno delle sette ex “potenze industriali”. Un ristretto club che rappresenta una elevata (ma sempre meno incidente) percentuale del PIL mondiale e una minore (e sempre più ridotta) percentuale della popolazione planetaria. I cosiddetti “potenti” del mondo affrontano questioni di rilievo per il coordinamento delle politiche internazionali, definendo intese che (concepite al di fuori dei contesti multilaterali istituzionali dotati di legittimità e regole di rappresentanza, quali l’ONU) incidono poi pesantemente sulle sorti del resto del pianeta.

Il G7 si costituisce per un processo di “autoselezione” (o auto-elezione) basato sul censo e su una deriva storica ormai non più rispondente al vero: un tempo questi Paesi erano i sette più industrializzati al mondo, oggi la produzione manifatturiera di Cina, Brasile e India supera in valore assoluto quella di molti inclusi nel G7 e l’incidenza sul PIL mondiale della Cina si avvia a superare quella degli USA. Queste riunioni, nate di fatto per costituire una sorta di “direttorio” mondiale che si sostituisse all’Organizzazione delle Nazioni Unite e alle sue Agenzie come sede decisionale sulle questioni di politica e di economia internazionale, sono destinate nella logica di potere che rappresentano, a un esito perdente.

In un mondo attraversato da tensioni economiche su cui si innesta la costruzione di strumentali quanto pretestuosi e infondati conflitti di tipo etnico, culturale, religioso, l’arroccata difesa di privilegi in evidente erosione è antistorica, pericolosa e alla lunga perdente. L’unico sensato contributo politico alla costruzione di un vero equilibrio mondiale (non al mantenimento degli attuali inaccettabili squilibri) sarebbe quello dell’autoriduzione: uscire dalla logica dei blocchi per accogliere la logica del multilateralismo. Se i presunti “grandi” del G7 vogliono davvero costruire una condizione stabile di pace ed equità devono sciogliere la loro presunta e autoreferenziale condizione di supremazia in un approccio multilaterale, regionalistico e sussidiario che potenzi il ruolo delle istituzioni internazionali dotate di rappresentanza. E occorre partire dall’affermazione di “punti fermi” iniziali invalicabili: il riconoscimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali, il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, la salvaguardia dell’ecosistema e l’affermazione dei “diritti della terra”, la cooperazione internazionale come strumento di promozione delle condizioni di vita dell’umanità, la “destinazione universale” delle risorse di base (acqua, cibo, conoscenza) per la vita e la crescita dei popoli e degli individui.

È questo ciò che Renato Accorinti ha chiesto in maniera eclatante coi suoi gesti nella riunione di Taormina. Ritengo si tratti di questioni politiche di altissima rilevanza e di grande spessore, da discutere nei contenuti e non nella forma, uscendo da preconcetti o da strumentali visioni riduzionistiche che cercano stupidamente di “gettare in caciara” ogni occasione di riflessione seria e profonda.

Su questi contenuti la città che vuole davvero costruire è chiamata a confrontarsi, anche in vista del prossimo G7 sulle pari opportunità che si svolgerà nuovamente a Taormina in novembre, per portare un contributo costruttivo e propositivo adeguato alle sfide e al reale contesto attuale.

Guido Signorino

10 commenti

  1. Che bella la democrazia! Ognuno può dire le caz…volate che vuole. Ma fin quando le scemenze che si dicono si disperdono nell’aria, nessun problema. Diverso è dire scemenze magari durante le lezioni all’università o in contesti ufficiali.

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  2. Che bella la democrazia! Ognuno può dire le caz…volate che vuole. Ma fin quando le scemenze che si dicono si disperdono nell’aria, nessun problema. Diverso è dire scemenze magari durante le lezioni all’università o in contesti ufficiali.

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  3. MessineseAttenta 29 Maggio 2017 07:34

    Il capo della Polizia, Gabrielli, ha definito i partecipanti al corteo “uno sparuto gruppo di imbecilli”.
    Vedendoli, Gabrielli ha pienamente ragione!!!!!!!!!!!!!!

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  4. MessineseAttenta 29 Maggio 2017 07:34

    Il capo della Polizia, Gabrielli, ha definito i partecipanti al corteo “uno sparuto gruppo di imbecilli”.
    Vedendoli, Gabrielli ha pienamente ragione!!!!!!!!!!!!!!

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  5. Egr. assessore, sulla validità di queste riunioni del G7 si può discutere, sulla loro inefficacia, sullo sperpero di denaro per organizzarli si può essere d’accordo,sul fatto che siano obsoleti poiché a questi incontri dovrebbero parteciparvi altre nazioni molto importanti sul piano industriale e militare idem , ma manifestare il proprio dissenso al sistema indossando magliette,anche in occasioni di impegni istituzionali dove si rappresentano 200,000 cittadini ed oltre,salire su sedie e farneticare non credo sia un metodo corretto per dissentire i cittadini, la gran parte non si sente più rappresentate da questi soggetti,né penso ci si possa impegnare SERIAMENTE in attività pubbliche istituzionali si diventa una macchietta!

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  6. Egr. assessore, sulla validità di queste riunioni del G7 si può discutere, sulla loro inefficacia, sullo sperpero di denaro per organizzarli si può essere d’accordo,sul fatto che siano obsoleti poiché a questi incontri dovrebbero parteciparvi altre nazioni molto importanti sul piano industriale e militare idem , ma manifestare il proprio dissenso al sistema indossando magliette,anche in occasioni di impegni istituzionali dove si rappresentano 200,000 cittadini ed oltre,salire su sedie e farneticare non credo sia un metodo corretto per dissentire i cittadini, la gran parte non si sente più rappresentate da questi soggetti,né penso ci si possa impegnare SERIAMENTE in attività pubbliche istituzionali si diventa una macchietta!

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  7. L’unica cosa certa è che siamo diventati i “buffoni” d’Italia.

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  8. L’unica cosa certa è che siamo diventati i “buffoni” d’Italia.

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  9. Benedetto XVII 30 Maggio 2017 07:27

    Le solite critiche senza proposte. Il mondo è questo, ci piaccia o no, e fare incontrare alcuni di quelli che lo dirigono affinché analizzino i problemi comuni è un’ottima cosa. Poi che lo facciano in 7 e non in 10, in 20 e non in 25 conta poco. Sarebbe meglio che queste ottime persone si occupassero di fare funzionare la città invece che sproloquiare banalità sui temi planetari e sull’esistenza di Dio

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  10. Benedetto XVII 30 Maggio 2017 07:27

    Le solite critiche senza proposte. Il mondo è questo, ci piaccia o no, e fare incontrare alcuni di quelli che lo dirigono affinché analizzino i problemi comuni è un’ottima cosa. Poi che lo facciano in 7 e non in 10, in 20 e non in 25 conta poco. Sarebbe meglio che queste ottime persone si occupassero di fare funzionare la città invece che sproloquiare banalità sui temi planetari e sull’esistenza di Dio

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