Intimidazione Cetraro (CS), il “lodo Granato”: «Creare una Rete di resistenza civile»

Intimidazione Cetraro (CS), il “lodo Granato”: «Creare una Rete di resistenza civile»

mario meliado

Intimidazione Cetraro (CS), il “lodo Granato”: «Creare una Rete di resistenza civile»

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martedì 16 Marzo 2021 - 15:58

Intimidazione Cetraro (CS), il “lodo Granato”: «Creare una Rete di resistenza civile». E Avviso pubblico: i calabresi non lascino sole le forze dell'ordine

Lo dicevamo giusto ieri: è un’intera Calabria che sembra sotto attacco.
E forse tra le cosche c’è, chissà, chi ha l’anacronistica voglia di dimostrare che – anche dopo gli arresti di tanti superlatitanti e la morte di diversi leader storici – la ‘ndrangheta non è poi così “morta e sepolta” come taluno la descrive.

Avviso pubblico: «Non lasciamo sole le forze dell’ordine»

La vicepresidente di Avviso Pubblico Maria Antonietta Sacco

Avviso pubblico, per la penna della vicepresidente nazionale Maria Antonietta Sacco, consigliera comunale a Carlopoli, nel Catanzarese, manifesta «profonda gratitudine per il lavoro svolto» a tutta l’Arma dei Carabinieri del Cosentino, «non solo in riferimento all’ultima inchiesta Katarion, che ha inferto un duro colpo alla ‘ndrangheta locale, ma anche e soprattutto per l’azione quotidiana di controllo e di tutela dell’intero territorio». Ed è vero, sì, che nel contrasto ai clan «le forze dell’ordine sono per forza di cose «sempre in prima linea», ma allo stesso tempo «non possono e non devono rimanere sole, al loro impegno deve necessariamente corrispondere il sostegno di tutte le istituzioni e di tutti i cittadini. Oggi, come sempre, facciamo appello al senso di corresponsabilità di ciascun calabrese, nella certezza che solo insieme riusciremo nell’intento di cambiare e di liberare la nostra terra».

Cannizzaro vicino a sindaco e vicesindaco di Bianco

E già prima degli “avvertimenti” registratisi a CoriglianoRossano, a Lamezia Terme e a Cetraro, avevano subìto una volgare intimidazione il sindaco e il vicesindaco di Bianco – piccolo centro balneare della Locride –, Aldo Canturi e Pasquale Ceratti, quest’ultimo neoconsigliere metropolitano di Reggio Calabria.

Il sindaco di Bianco Aldo Canturi

In una nota diffusa agli operatori dell’informazione, esprime loro solidarietà il deputato reggino di Forza Italia Francesco Cannizzaro: «Sdegnato dal vile gesto di offese che li ha visti bersaglio di ignoti, li incoraggio a non desistere dal loro delicato ruolo pubblico, consapevole al contempo di quanto sia complicato svolgerlo. Essere amministratori in Calabria sappiamo tutti quanto sia difficile. Chi sceglie di farlo ne è cosciente, ma lo fa perché sposa una missione, un progetto, una visione, che non vanno certo abbandonati a causa di qualche malintenzionato», mette i “puntini sulle i” l’esponente azzurro.

E nel porgere la propria vicinanza in particolare a Ceratti, «persona straordinariamente umile e ligia», il parlamentare riflette sull’enorme numero d’intimidazioni nei confronti di chi gestisce la cosa pubblica nel Mezzogiorno: «Agli amministratori locali di tutto il Sud serve maggiore sostegno da parte del Governo – è la considerazione di Cannizzaro –, devono sentirsi al sicuro, essere certi di avere “le spalle coperte” dallo Stato centrale».

Il “lodo Granato”: una Rete di resistenza civile

Ma davvero si può pensare a quanto accaduto ai danni di don Giacomo Panizza e di “Progetto Sud”, o alla vernice nera gettata sull’auto e sui muri dell’abitazione del presidente del Consiglio comunale di CoriglianoRossano Marinella Grillo, o agli spari contro la vettura del maresciallo Orlando D’Ambrosio come episodi singoli, intimidazioni sparse qua e là, avulse da un contesto comune?

Secondo la senatrice del Gruppo misto Bianca Laura Granato, no: questi e altri episodi ancòra «ci raccontano della prepotenza mafiosa ai danni di chi combatte quotidianamente per riconquistare spazi importanti di legalità e agibilità sociale». Il che fa pensare alla parlamentare ex-M5S che«Istituzioni e cittadini, mai come in questo momento, devono creare una rete di solidarietà e dialogo per respingere ogni nuovo attacco allo Stato democratico».

Il Consiglio comunale “aperto” di ieri a Cetraro

Il fatto è che non si possono ottundere obiettivi e modalità di questi atti intimidatori: uno in pieno giorno, quando anche incolpevoli passanti avrebbero potuto andarci di mezzo, un altro ai danni di operatori sociali “colpevoli” di provare a restituire dignità a chi è ai margini.. «Se non è un attacco concentrico questo, all’autorità dello Stato che si riprende i propri spazi di legalità, non saprei come altro definirlo», s’indigna la parlamentare. Ed ecco spuntarne una sorta di “lodo Granato” per la legalità: «Dando per scontata la solidarietà e la vicinanza a chi viene colpito nel profondo da questi atti di prepotenza criminale, l’invito da rivolgere a quanti credono che un’altra Calabria è possibile – grazie alla società onesta e libera che respinge la prepotenza mafiosa – è di condividere valori e battaglie, per creare una rete di resistenza civile: solo in questo modo – così Bianca Laura Granato – non ci sarà più spazio davvero la  ‘ndrangheta».

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