"Io, in trincea al San Matteo di Pavia, ho paura ma non mi fermo"

“Io, in trincea al San Matteo di Pavia, ho paura ma non mi fermo”

Chiara Cenini

“Io, in trincea al San Matteo di Pavia, ho paura ma non mi fermo”

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giovedì 12 Marzo 2020 - 10:48

#coronavirus E' una giovane messinese, è anestesista rianimatore nell'ospedale di Pavia "Essere in trincea è il nostro lavoro. Non è il momento di fermarsi"

Piange con la mamma al telefono, la sera, dopo una giornata “in trincea”. Ha 32 anni e un nome che non possiamo scrivere per riservatezza e etica medica. Un medico Anestesista-Rianimatore messinese, al suo primo incarico in prima linea, all’ospedale San Matteo di Pavia.

“Ho paura in trincea ma resto qui”

Lei ha paura, non lo nega, e nonostante si trovi davanti a quella che probabilmente sarà la più dura esperienza di tutta la sua ancora breve carriera medica non ha mai neppure lontanamente pensato di scappare da Pavia per tornare dai suoi affetti al sud. Tutti i giorni, come ci racconta la mamma, sua figlia, uno dei tanti talenti del Sud Italia costretti ad andare a lavorare al nord, indossa la sua “armatura” fatta di camice, tuta bianca, guanti e mascherina e scende in campo. Nel cuore della zona rossa, dove il Covid – 19, tutti i  giorni strappa dalle mani del coraggioso personale medico troppe vite, dove finalmente, dopo giorni di grande sofferenza, il paziente uno sembra essere fuori pericolo.

Non sono un’eroina, è il mio lavoro

Non vuole che si renda nota la sua identità, non sta facendo niente per diventare “una supereroina” sulle pagine di un quotidiano della sua amata Messina, “E’ il nostro lavoro, quello che abbiamo scelto. Purtroppo quello che tutti i giorni si propone ai miei occhi è tanto, troppo; vedere gente implorare aiuto, vederli in un lasso di tempo brevissimo non riuscire più a respirare autonomamente, essere qui ora, è un atto dovuto e di responsabilità, questo è il mio posto. Non biasimo i miei coetanei che sono scappati verso il sud, forse se il mio lavoro fosse stato un altro anche io avrei potuto cedere al terrore. La paura è davvero tanta”

Siamo tutti uguali

Quando la sento al telefono ha la voce rotta, come un’inviata di guerra, la voce stanca di chi sta imparando,troppo velocemente,quello che ha studiato sui libri, quei libri che però la cruda realtà non te la insegnano. “Non c’è tempo per i se, i come, i ma, tutti siamo uguali qui in ospedale e tutti lottiamo a 360 gradi con turni senza orari…12 e più ore di lavoro continuato, i corridoi pieni di gente disperata, i posti in rianimazione insufficienti, e noi che tentiamo di dare una ventilazione  momentanea nell’attesa  di un posto da qualche parte sul territorio…

L’importanza della solidarietà

E no, lei non è per nulla un’allarmista, il suo ottimismo e la sua solarità l’hanno aiutata a diventare quella che è oggi,una della poche giovani messinesi fortemente volute,dopo la specializzazione,in un polo d’eccellenza italiana come il San Matteo. Non è un’allarmista ma ha paura di fronte ad una situazione che ogni giorno sembra peggiorare,una situazione che nessuno ha purtroppo il potere di arginare.“Siete i nostri eroi” queste le uniche parole che al momento riescono a dare un po’ di sollievo;parole dei colleghi,parole della gente comune che ogni giorno con messaggi e gesti di solidarietà sono vicine a questi angeli col camice che stanno sacrificando tutto per salvare più vite possibile.

E’ la notte il momento più brutto

La dottoressa ci racconta al telefono che è la notte il momento più brutto, o in quelle poche ore di riposo, quando il silenzio si fa più forte e la testa viene assalita da mille domande, dubbi e frustrazioni: “Cosa avrei potuto fare di più, come posso rimanere forte, e chissà se al mio ritorno in ospedale saranno ancora tutte vive, quelle persone che non sono più semplici pazienti ma che fanno ormai parte di questa nostra grande sfida contro un male silente e insidioso che ci sta insegnando che la vita va rispettata e riguardata sempre…e che la morte non guarda in faccia nessuno, al di là di ogni colore politico, ma sopratutto di ogni inesistente colore umano.

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