Caio Duilio. La preside Schirò: “Situazione esplosiva. Covid il colpo di grazia, ma i ragazzi meritano di più”

Caio Duilio. La preside Schirò: “Situazione esplosiva. Covid il colpo di grazia, ma i ragazzi meritano di più”

Emanuela Giorgianni

Caio Duilio. La preside Schirò: “Situazione esplosiva. Covid il colpo di grazia, ma i ragazzi meritano di più”

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mercoledì 22 Luglio 2020 - 08:01

Scuole. Come ripartire? La preside Maria Schirò presenta il quadro delle criticità e delle esigenze dell’Istituto Caio Duilio.

“È una situazione esplosiva per noi, l’emergenza si è aggiunta ad uno stato già pregresso di forte criticità. Le nostre strutture sono da sempre insufficienti a contenere la popolazione scolastica, abbiamo bisogno di opere di manutenzione, mancano i bagni. Il Covid ha dato il colpo di grazia”: sono le parole di Maria Schirò, dirigente scolastica dell’Istituto Tecnico Nautico Caio Duilio.

Le aule separate

L’Istituto, infatti, punto di riferimento della città sin dai primi del 900, costruito dopo il terremoto per volontà dei comandanti di navi, è stato sottratto, ormai, da tempo, alla valorizzazione che merita e si trova a dover fronteggiare non poche difficoltà. Le classi del biennio, per esempio, sono dislocate presso l’Istituto Verona Trento, dovendo così affrontare, tanto i docenti quanto gli studenti, continui spostamenti tra le sedi nelle ore di punta e per le strade al centro del traffico urbano. Stessa situazione per le classi allocate, invece, in via Santa Cecilia, e questo da tempo prima del Coronavirus, come spiega la dirigente.

L’assenza di servizi igienici

Altrettanto critica la mancanza di bagni. Al piano terra mancano i servizi igienici, per i loro bisogni i ragazzi devono uscire, salire le scale antincendio e recarsi in bagno. “Avremmo bisogno di 4 bagni ma ne chiedo uno solo. Da anni, addirittura da decenni ormai, le nostre richieste restano inascoltate. Viene sottovalutata l’importanza della nostra scuola. Una struttura come la nostra, in una città marittima, dovrebbe esserne il centro come avviene nelle altre, perché è il riferimento di tutta la marineria, lo snodo del mediterraneo. Sta cedendo, pezzo dopo pezzo, non si è dato spazio alla sua rinascita” dichiara Schirò.

La tutela degli studenti

Ma gli studenti dell’Istituto Caio Duilio meritano di più. “Sono ragazzi eccellenti, impegnati, si svegliano alle 5 del mattino. Più di 300 studenti sono calabresi, o vengono dalla riviera Nord e Sud, dai villaggi, viaggiano, vanno incontro ai disservizi dei trasporti, alla mancanza di continuità territoriale e alle ore di attesa della nave, non meritano porte sfondate e finestre del 1920, una scuola lasciata al degrado. Tutti gli interventi svolti sono stati realizzati grazie alle nostre risorse e all’aiuto dei genitori” spiega.

Il post Covid: aule, banchi, docenti

“Ogni anno devo comprare almeno 100 banchi e 100 sedie e a provvedere non è lo Stato. Con il Covid è tutto ancora più difficile. Sono stati svolti quattro monitoraggi e diversi incontri da cui sono uscite fuori delle variabili di cui non ho certezza”.

Al Caio Duilio servono altre 11 classi, senza contare quelle collocate al Verona Trento, di cui adesso l’Istituto si trova ad aver bisogno. “Questi 11 locali non sappiamo dove e se ci saranno, se per esempio si troveranno ad una grande distanza come quella di Castanea è inutile. I ragazzi devono svolgere i laboratori, nell’ora di ginnastica fanno nuoto in piscina, sarebbe impossibile gestire tutti gli spostamenti”.

Altrettanto problematica resta la questione banchi, mancano i banchi monoposto, richiesti dal Ministero e necessari per permettere di organizzare meglio gli spazi nelle aule, ma non si sa se e quando arriveranno nè i costi per la spedizione. E poi dove spostare, invece, quelli biposto?

L’ulteriore variabile che mette in luce la Schirò è la mancanza di organico docente e Ata (Amministrativo, tecnico e ausiliario): 11 classi in più necessitano di un significativo organico aggiuntivo.

No ai doppi turni

“I doppi turni sono impensabili per il nostro Istituto, gli studenti vengono da lontano e seguono 7 ore di lezioni, venendo di pomeriggio tornerebbero a casa di notte, per poi ripartire il giorno dopo. Impossibile, ho dovuto già ripristinare il sabato” sottolinea Schirò.

La didattica integrata

L’unica soluzione possibile per la dirigente sembra essere la didattica integrata. L’Istituto, infatti, durante la quarantena ha conseguito buoni risultati. “Siamo riusciti a mantenere lo stesso orario scolastico delle lezioni anche via internet, con un’attenzione particolare per chi non aveva il computer, consegnato prontamente dalla protezione civile”.

3 commenti

  1. Sarebbero i bagni il problema… Quella scuola da anni sta cadendo a pezzi fin quando non succede niente va tutto bene….

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  2. Quando non ci sono posti, si rifiutano le iscrizioni.

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    1. Risposta xxxxxxxx e senza senso. Pertanto, le aspirazioni degli studenti dovrebbero essere ignorate solo per l’inerzia della pubblica amministrazione che non vuole prendere quei provvedimenti possibili. Esistono scuole enormi con pochissimi iscritti e aule vuote: la logica vorrebbe che si pensasse ad una razionalizzazione degli spazi. Invece, qualche “scienziato” pensa che si dovrebbero rifiutare le iscrizioni…

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