Il verdetto di primo grado per Giovanni Cucuzzella. Il sequestro nel 2020, sotto chiave 400 mila euro
Non ci fu evasione nella gestione delle società del gruppo Cucuzzella finiti nel mirino della Procura che nel 2020 fece scattare un sequestro di quasi 400 mila euro per una presunta maxi evasione fiscale di poco meno di 5 milioni di euro. Sotto processo erano finiti Giovanni Cucuzzella, noto imprenditore del settore edilizio della zona ionica, Maria Costantino e Alessandro Nicolosi, amministratori di due società di cui il primo era azionista di riferimento.
La sentenza
La giudice monocratica di Messina Crisafulli, accogliendo la tesi degli avvocati Bonaventura Candido e Salvatore Silvestro, difensori degli imputati, ha scagionato tutti gli imputati. Assolti “perché il fatto non sussiste, quindi, dopo 4 anni dal sequestro, sia Giovanni Cucuzzella che i collaboratori. La giudice ha anche disposto la restituzione di quanto era finito sotto chiave. “Resta l’amarezza per aver dovuto subire un procedimento – ed un sequestro – che potevano essere senz’altro evitati e che tanti danni ingiusti hanno arrecato alle persone ed alle loro imprese”, commenta l’avvocato Candido.
L’inchiesta
La Procura, dopo gli accertamenti della Guardia di Finanza, contestò a Giovanni Cucuzzella e Nicolosi di di aver trasferito tutto a una società terza, sempre da loro gestita di fatto, così da svuotare la Gruppo Cucuzzella e non dover pagare le imposte, notificate con una maxi cartella esattoriale. Svuotare e trasferire solo sulla carta, però.
La “faida” nel gruppo Cucuzzella
Negli ultimi anni i Finanzieri erano tornati a più riprese nelle sedi del gruppo. Mentre la magistratura si è mossa, all’interno della famiglia è scoppiata una vera e propria guerra tra i fratelli, che si auto accusano a vicenda della mala gestio del patrimonio imprenditoriale e dei reati contestati dagli inquirenti.
