La proposta di venti architetti per "costruire la ripresa del territorio messinese"

La proposta di venti architetti per “costruire la ripresa del territorio messinese”

Gianluca Santisi

La proposta di venti architetti per “costruire la ripresa del territorio messinese”

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sabato 17 Aprile 2021 - 11:13

Documento programmatico di un gruppo di professionisti che intendono stimolare un dibattito su ruoli e strategie

In vista delle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Messina, che si terranno a giugno, un gruppo di professionisti ha presentato un documento “che intende costruire un dibattito su ruoli e strategie degli architetti nella società e nel nostro territorio, partendo dalla centralità di alcuni temi”. Un documento articolati in cinque punti che, precisano i proponenti, vuole sganciarsi “dai consueti limiti delle appartenenze ai gruppi che orientano tutte le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo dell’Ordine degli Architetti”.

I firmatari sono gli architetti Andrea Cristelli, Angela Denaro, Giuseppe Fugazzotto, Adriana Galbo, Rosaria Lanfranchi, Flavia La Rocca, Marco Mannino, Luciano Marabello, Giorgio Marchese, Giusy Miragliotta, Francesco Messina, Giuseppe Messina, Marco Messina, Cristina Monari, Renato Romeo, Antonello Russo, Adriana Russo, Gaetano Scarcella, Vittoria Terranova e Giuseppe Vanadia. Ecco una sintesi:

Un nuovo protagonismo dell’architettura per la ripartenza del sud

In un Sud impoverito e debole, dentro la trama degli obiettivi individuati dal piano europeo Next Generation EU e attraverso i piani nazionali di ripresa, si declineranno gli obiettivi immateriali e materiali in cui potrà essere strategico il ruolo della cultura del progetto urbano e di architettura.

Il progetto urbano e di architettura sono il miglior strumento di riscatto. L’Ordine degli Architetti dovrebbe stimolare e rafforzare il perseguimento della qualità del progetto e della competizione delle idee, vera linfa per il miglioramento delle città. Perseguire la qualità promuovendo i concorsi di progettazione in maniera massiva come strumento per dare risposte alle comunità. Promuovere la qualità sui grandi progetti, ma anche nelle piccole opere – scuole, spazi pubblici, giardini, servizi – al fine di approdare ad una bellezza diffusa.

Ripensare il territorio della città Metropolitana di Messina

L’istituzione Ordine Architetti oggi più di ieri dovrà svolgere un ruolo attivo e vigile capace di orientare la discussione interloquendo con autorevolezza ed autonomia con gli attori delle scelte e delle decisioni sui temidella rigenerazione dei contesti urbanizzati, a partire dalla città capoluogo fino a comprendere le conurbazioni ionica e tirrenica e i borghi collinari sparsi. Scommettere e sostenere attraverso contributi, dibattito e la stessa formazione degli iscritti, i temi dell’infrastrutturazione dei territori, nell’ottica di completamento e implementazione dell’esistente. Orientare lo sguardo attivo per il restauro del paesaggio in una dialettica tra tutela, valorizzazione e trasformazione.

Nuovo protagonismo nei processi di trasformazione del capoluogo

Il nuovo Ordine degli Architetti dovrà coordinare, con uno sguardo ampio e al tempo stesso specifico e preciso perché appartenente al territorio, i temi urbani sempre in agenda ma mai portati al goal: attraversamento dello stretto, pianificazioni urbanistiche generali e connessioni con le variegate tipologie di strumenti, piani di settore e di programmazione territoriale ancora in corso, spesso eclissati nell’apparato procedurale.

Farsi portavoce delle diverse istanze dei territori della Città Metropolitana

La città metropolitana, più che un’entità unitaria, va immaginata come sommatoria di più ambiti diversificati ovvero la città di Messina, l’area ionica dei Peloritani, l’asse Taormina-Alcantara, l’area tirrenica e le isole Eolie, l’area dei Nebrodi.

I programmi e i progetti del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo non soltanto avvicineranno due città metropolitane ma produrranno anche delle importanti trasformazioni territoriali con la dismissione di 42 km della linea ferroviaria di costa. O ancora la rilevanza del comprensorio Milazzo/Barcellona nel sistema metropolitano e la ricchezza del territorio nebroideo sia come sistema ecologico ma anche per la sua valenza storica e culturale.

Rilanciare il ruolo della Fondazione degli Architetti nel Mediterraneo

Il nuovo Consiglio dovrà farsi carico di proporre un palinsesto di azioni supportate da una linea culturale vivace e innovativa, fornendo mezzi, supporto logistico e personalità di alto profilo alla Fondazione degli Architetti nel Mediterraneo.

Questo servirà a promuovere e divulgare la cultura del progetto e il ruolo dell’architetto, alimentare il dibattito sull’architettura nella città e nel territorio della provincia secondo quelle stesse linee principali già individuate – rigenerazione dei contesti urbanizzati, infrastrutturazione dei territori, restauro del paesaggio.

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