La Sicilia piace: nel 2018 boom di turisti. 3 milioni a Messina e Palermo

La Sicilia piace: nel 2018 boom di turisti. 3 milioni a Messina e Palermo

Francesca Stornante

La Sicilia piace: nel 2018 boom di turisti. 3 milioni a Messina e Palermo

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lunedì 29 Luglio 2019 - 12:30

L’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia ha elaborato una serie di dati che fotografano l'economia turistica siciliana

La Sicilia piace ai turisti. Crescono le presenze nell’isola, crescono le aziende che decidono di dedicarsi al turismo. Il trend è positivo. Nel 2018 in Sicilia si contano 15.135.259 presenze turistiche, in crescita rispetto al 2017 del 2,9%. 

Più stranieri

Sono aumentati i turisti stranieri (+6,3%)che rappresentano più della metà di coloro che nel 2018 hanno trascorso una o più notti in uno degli esercizi ricettivi dell’Isola. Gli stranieri provengono principalmente da Francia, Germania e Regno Unito e nel 2018 sono aumentati gli olandesi, i canadesi e i cinesi che hanno scelto la Sicilia.

Messina e Taormina

A livello provinciale si registrano oltre 3 milioni di presenze turistiche a Messina e a Palermo. Crescono Ragusa che ha registrato un +13,2%, tanto da guadagnare la quinta posizione nella classifica nazionale e Palermo che con il suo +10,2% si posiziona al settimo posto.

Le località siciliane dove si conta un maggior numero di presenze turistiche sono Palermo, Taormina e Catania. Mente si osservano aumenti più rilevanti di turisti a Valderice, Mazara del Vallo e Modica.

7mila luoghi in cui dormire

Per far fronte all’aumento di turisti, negli ultimi 5 anni, sono aumentati sul territorio (+20,6 %) il numero di esercizi ricettivi raggiungendo le 7.155 unità. In particolare dal 2014 al 2018 si osserva una crescita accentuata di presenze di turisti in bed and breakfast (+38,2%), alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (+31,7%) e agriturismi (+12,9%).

Non a caso, infatti, la Sicilia è la prima regione italiana per la più alta incidenza di imprese che si occupano di turismo sul totale di quelle artigiane, evidenziando quindi una maggiore specializzazione del nostro artigianato in questa filiera. Inoltre l’Isola è tra le regioni italiane che registrano il calo più contenuto di queste imprese potenzialmente interessate da domanda turistica (-0,8%).

Tra le 30 province italiane dove l’artigianato della filiera d’offerta del turismo rappresenta una fetta rilevante del tessuto produttivo. Per questo si osserva una dinamica positiva troviamo al 3° posto Palermo (+0,9%) e all’8° Ragusa (+0,3%).  Sono questi i dati elaborati dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia.

Artigianato e turismo

Attive nella filiera di offerta del turismo, oltre a ristoranti e alberghi, figurano anche le 16.176 imprese artigiane interessate da attività turistiche. Operano principalmente nel settore dell’agroalimentare (33,4%), delle altre attività manifatturiere e dei servizi (22,0%) e di ristoranti e pizzerie (18,4%).

I fattori di attrattività

Emerge che i fattori chiave di attrattività sono principalmente quattro: beni culturali, food di qualità, artigianato artistico locale e patrimonio naturale. 

Beni culturali

Il patrimonio siciliano conta oltre 250 musei e istituti culturali dislocati sull’isola. Gioielli che nel 2018 sono stati visitati da oltre 5 milioni di persone, numero in salita del 4,2% rispetto all’anno precedente.  La Regione però negli ultimi dieci anni ha investito sempre meno in cultura e servizi ricreativi. Tanto da essere la seconda regione italiana ad aver tagliato su questo settore. 

Giocano quindi un ruolo chiave le oltre 21 mila imprese, di cui 56,5% artigiane. Si occupano di installazione di impianti, completamento e finitura di edifici, attività di conservazione e restauro di opere pubbliche e attività di servizi per edifici e paesaggio. 

Food di qualità

L’altro importante fattore attrattivo del turismo è rappresentato dal food made in Sicilia. L’ampia offerta di prodotti di qualità – come il Pomodoro di Pachino, il Pistacchio Verde di Bronte, il Limone Interdonato di Messina, il Cioccolato di Modica – caratterizza il nostro territorio. Sono ben 31 i prodotti D.O.P. e I.G.P. e ben 245 i prodotti agroalimentari tradizionali. 

A fronte di ciò rappresentano un bacino d’impresa rilevante anche le 10.176 imprese artigiane attive nel comparto alimentare, numero più alto dopo quello lombardo.

Artigianato locale

I prodotti dell’artigianato locale, che creano identità ed esprimono la cultura del popolo rappresentando i simboli della tradizione e della creatività del territorio, sono molto richiesti dai turisti che esplorano la nostra Isola. Nella nostra regione si contano 17.037 imprese artigiane dell’artigianato artistico (23,6% del totale artigianato) che occupano 34.535 addetti. Gli ambiti di riferimento dell’artigianato artistico siculo sono principalmente: alimentari, metalli e legno.

La qualità del mare

Un cattivo contesto può danneggiare un asset chiave dell’economia del turismo, il suo patrimonio naturale. Risulta fondamentale quindi attivarsi per salvaguardare la qualità del mare, messa a rischio dall’assenza di depuratori – il 65,3% dei centri italiani privi di fogne/depuratori sono allocati proprio in Sicilia – fenomeno che si aggrava nella stagione turistica in cui aumenta la popolazione residente nella località vicino al mare. 

Confartigianato Sicilia

“Grazie al lavoro del nostro Osservatorio economico – dicono Giuseppe Pezzati, presidente regionale e Andrea Di Vincenzo, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato Sicilia – abbiamo in mano una fotografia dettagliata del settore del turismo collegato alle imprese artigiane della nostra Isola. Un lavoro che diventa per noi strumento indispensabile da cui partire, analizzando i dati del contesto, per attivare sinergie ed opportunità valide per il futuro delle nostre imprese e per lo sviluppo dell’economia siciliana. 

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