Nell'agenda politica nazionale non ha la giusta attenzione. Anche quando ci sono gli investimenti, domina la burocrazia. E non tutto è sanabile
di Marco Olivieri
MESSINA – Siamo sicuri di essere sulla strada giusta? I dubbi sono tanti. Lo si dice sempre, “bisogna mettere in sicurezza il territorio”, ma solo quando avviene il fatto eclatante ci si cosparge il capo di cenere. Se non la tragedia, il disastro. I nubifragi. Le esondazioni. I cicloni, con i notevoli danni che provocano. In verità, siamo ancora dentro la logica mortifera dell’emergenza. E, di emergenza in emergenza, abbiamo trasformato l’eccezione e la precarietà in una pseudo normalità.
Le esondazioni a Zafferia, la strada statale 113, San Saba, Saponara, Santa Teresa di Riva, le Eolie: le fragilità del territorio presentano più immagini simbolo. E gli incendi estivi hanno acuito quest’incertezza. Quello a San Filippo, eliminata la barriera degli alberi, ha favorito le frequenti esondazioni del torrente di Zafferia. Dissesto idrogeologico, incendi, fango e detriti segnano giorni esposti alla furia non del caso ma della scarsa capacità degli esseri umani nel prevenire i pericoli.
Di certo, non possiamo aspettare l’ennesimo pericolo, alimentato da un evento atmosferico. Così non andiamo da nessuna parte. La sicurezza deve entrare davvero nell’agenda politica regionale e nazionale. La sicurezza che non c’è non è solo uno slogan o un titolo. Significa non solo, per invertire la rotta, pianificare massicci investimenti ma anche prevedere rigorose corsie preferenziali perché si intervenga in tempi rapidi. E non si affoghi nella burocrazia. Una programmazione necessaria a più livelli: a breve, media e lunga scadenza.
Così come urge una maggiore sinergia tra Europa, governi nazionali e regionali, amministrazioni comunali e Città metropolitane. E il modello della protezione civile va ripensato in profondità. Ma quest’agenda politica, nel Paese e nella regione del senno di poi, non ottiene la giusta considerazione.
Le fragilità dei territori e l’assenza di una visione d’insieme per affrontare gli eterni problemi
Allo stesso modo, occorre rafforzare l’educazione alla sicurezza e non bisogna chiudere gli occhi in attesa di nuove disgrazie. Occorre riconoscere che esistono, a Messina, tante abitazioni e strutture che non possono rimanere lì dove sono. Costruzioni nei greti dei torrenti e in altri luoghi folli dovranno essere eliminate. E si troverà una soluzione alternativa per chi abita lì. Non possiamo condonare tutto. Occorre riprendersi un’idea corretta del territorio, ambientalista e rispettosa delle regole.
Gli incubi del passato hanno fatto sì che ci fosse un lavoro di ricostruzione a Giampilieri ma questo è un progetto che investe tutta l’Italia. E nel Messinese e in Sicilia sono troppe le falle, i disastri annunciati, le crepe evidenti. E per ricostruire in modo armonico con l’ambiente serve un investimento enorme. Un progetto europeo, nazionale e siciliano in parallelo con una rinascita economica e sociale.
In sostanza, manca una visione d’insieme per affrontare davvero la questione meridionale, a partire dall’eterna precarietà del suo territorio.
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Bisognerebbe prima di tutto chiedere a certi “professionisti” in amministrazioni comunali, come a chi gestisce i territori provinciali ,le strade,ecc come si fa a dare permessi di costruire in luoghi classificati a rischio idrogeologico, soprattutto ad alto rischio idrogeologico, soprattutto dopo l’ essersi verificati di certo eventi catastrofici…. bisognerebbe cominciare ad indagare sulle competenze di tali persone e perché concedono facilmente questi permessi come è accaduto vicino casa mia con la costruzione di una palazzina , direi al di fuori della norma, di 3 piani più uno che hanno qualificato come terrazza, ma è un vero e proprio appartamento. Io credo che la colpa sia di questa gente che permette queste cose e di chi anche, conoscendo i problemi del territorio non fa nulla per proteggerlo e metterlo in sicurezza nonostante le varie grida di aiuto di chi ci vive in quel territorio! Non pagano mai per i loro errori. E intanto si mette in pericolo la vita delle persone.
GERMANA, SIRACUSANO, CIUCCI e soci garantiranno anche questi lavori, oltre quelle altre decine e decine promessi. con la realizzazione del Ponte….,,,che problema….
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏DIRETTORE, SACROSANTA VERITÀ IN TUTTO CIÒ CHE HA SCRITTO IN QUESTO ECCELLENTE ARTICOLO CHE CONDIVIDO APPIENO …..PECCATO CHE CHI DI DOVERE, NON ABBIA ANCORA CAPITO CHE È TEMPO D’ AGIRE, E NON DEL RIMANDARE CONTINUAMENTE ,E NON FARE PUNTUALMENTE !!!!