Il documento predisposto dai tre consiglieri del Pd ha ricevuto altre 6 firme: "No al trasferimento a Catania, anche se temporaneo"
MESSINA – Nove consiglieri comunali hanno presentato oggi una mozione al sindaco, Federico Basile, per “impegnarlo concretamente alla difesa dell’Archivio di Stato di Messina, alla sua salvaguardia in forma unitaria e non divisa e frammentata, alla individuazione con tutti i mezzi e le interlocuzioni possibili di localizzazione idonea per tutto il “corpus” documentale e archivistico esistente”.
Primi firmatari della mozione sono gli esponenti del Pd Alessandro Russo, Felice Calabrò e Antonella Russo, ma hanno sottoscritto il documento anche i consiglieri Libero Gioveni, Pasquale Currò, Dario Carbone, Rosaria Di Ciuccio, Antonella Feminò, Francesco Cipolla, Giovanni Caruso e Margherita Milazzo.
“Dinanzi alla notizia di qualche ora fa relativa ai primi trasferimenti di documenti da Messina a un deposito a Catania, sebbene “temporaneamente” – ha spiegato Alessandro Russo – riteniamo che la politica e il Consiglio comunale a una sola voce debbano smettere il proprio silenzio e parlare a difesa del nostro Archivio di Stato”.
Le richieste contenute nella mozione
La mozione impegna il sindaco e l’Amministrazione comunale a “porre in essere con tempestività e urgenza ogni atto e azione utili a concordare con le istituzioni competenti l’individuazione di una nuova sede sul territorio cittadino dove collocare l’intero corpo documentale e archivistico dell’Archivio di Stato di Messina, attivandosi in prima persona con il Ministero e/o la Soprintendenza competenti, con soggetti pubblici o privati che siano nella potenziale disponibilità di luoghi idonei alla individuazione di una nuova sede dell’Archivio di Stato al fine di reperirli”.
Inoltre, al sindaco Basile viene chiesto di “porre in essere urgentemente ogni azione utile e concludente atta a impedire che il patrimonio documentale dell’Archivio di Stato di Messina sia smembrato anche solo temporaneamente, preservandone l’unitarietà e la indivisibilità, attivandosi al contempo per chiedere che – laddove tale attività di smembramento temporaneo sia stato già avviato – i documenti portati fuori dal corpus dell’Archivio di Messina siano identificati, individuati e tracciati per un loro ritorno in città”.
Il sindaco e l’Amministrazione sono, infine, invitati a “ribadire in ogni sede di trattativa e di confronto interistituzionale su questo tema delicato come il materiale documentale dell’Archivio di Messina sia patrimonio inestimabile di questa città e che pertanto deve essere conservato in questa città, a presidio della nostra storia e di quella delle future generazioni di messinesi”.
