Svincolo di Giostra, collaudo a gennaio. Ma i tempi di apertura restano incerti

Svincolo di Giostra, collaudo a gennaio. Ma i tempi di apertura restano incerti

Marco Ipsale

Svincolo di Giostra, collaudo a gennaio. Ma i tempi di apertura restano incerti

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domenica 25 Dicembre 2016 - 23:02

Si potrà finalmente lavorare sul giunto di collegamento lato Giostra, per aprire la rampa in uscita dal viadotto Ritiro a febbraio. Ma in quel momento sarà possibile anche “scendere” sul viale Giostra?

L’”odissea” sul viadotto Ritiro dovrebbe concludersi a settembre del 2018. Accadrà se verranno rispettati i tempi contrattuali, 850 giorni a partire dalla consegna che risale allo scorso 29 aprile. I problemi si verificano soprattutto d’estate, quand’è intenso il flusso tra Messina e la riviera tirrenica e viceversa, e si dovranno affrontare per altre due stagioni.

Prima ancora che per il Ritiro, però, l’attesa spasmodica dei messinesi riguarda l’uscita dello svincolo di Giostra, almeno la più importante, quella per chi proviene da Catania e dunque dalla fascia jonica e dagli altri svincoli della tangenziale. Un’attesa che si protrae da quasi vent’anni, era il 22 novembre 1997 quando i lavori vennero affidati.

Il 15 maggio 2013 il primo step, l’apertura dello svincolo in entrata. Da tre anni e mezzo una boccata d’ossigeno per la viabilità della zona nord, ma solo in un verso. Anche le rampe in uscita erano pronte ma bisognava, e bisogna, raccordarle col viadotto Ritiro. Dopo tre anni e mezzo non sono state ancora collaudate perché il quadro economico dell'intera opera è stato chiuso solo pochi giorni fa, con la determina numero 264 del 20 dicembre 2016. Nel frattempo, di recente, la relazione struttura ultimata è stata depositata e consegnata al collaudatore. Ora l'Anas ha fatto sapere al Comune che l'atto formale di emissione collaudo è previsto per i primi di gennaio. Si potrà così montare il giunto di collegamento tra il viadotto e lo svincolo, in modo tale che, a febbraio, ci si sposterà dall’uno all’altro per poi rientrare dallo stesso svincolo e proseguire in autostrada. Poi inizieranno le operazioni di svaro del viadotto Ritiro.

Ma si potrà anche “scendere” sul viale Giostra e quindi poter finalmente fruire dello svincolo per entrare in città? “Per farlo – spiega la responsabile unica del procedimento, Anna Sidoti – occorre rimuovere il silos e il cantiere della Ricciardello ed eseguire delle lavorazioni marginali. Per questo i tempi non dipendono dal Cas, ma dal Comune e dall’impresa”.

Queste “lavorazioni marginali” erano previste da una variante approvata dal Comune solo lo scorso 29 luglio, sempre per le stesse questioni finanziarie, ora risolte. L’impresa Ricciardello, però, nonostante adesso i fondi siano tutti disponibili non è ancora stata pagata del tutto. “Quel tratto è ancora in consegna noi – dice il titolare, Giuseppe Ricciardello – ma i lavori che restano sono secondari, ‘fesserie’, solo una condotta per la raccolta delle acque. Dureranno due mesi, al massimo tre, noi siamo pronti a riprendere ma non possiamo fin quando il Comune non emetterà un’ordinanza di chiusura della strada. Il Comune ci dice che i soldi stanno arrivando da quattro anni ma non arrivano mai. Comunque non vogliamo intralciare le operazioni, siamo a disposizione per riprendere subito ma ci devono essere le carte in regola. Per togliere il silos e chiudere il cantiere, poi, bastano pochi giorni”.

Quindi la Ricciardello dovrebbe poter iniziare a brevissimo i lavori e concluderli in due o tre mesi. Così lo svincolo potrebbe aprire tutt’al più nel mese di marzo.

Ma secondo l’assessore ai lavori pubblici, Sergio De Cola, lo svincolo potrà aprire anche prima della fine dei lavori della Ricciardello, purché venga ovviamente tolto il silos e liberata la strada del cantiere. “Perché – spiega – i lavori che restano non hanno nulla a che vedere con lo svincolo ma sono relativi a una piccola sistemazione di acque piovane nella via Comunale per San Michele, lì dove c’è la scuola Cesareo, in modo tale da evitare allagamenti. Ricciardello ha chiesto la chiusura della strada per poter passare la condotta, la solleciterò al dipartimento, ma, ripeto, questo lavoro non influisce con gli svincoli perché va fatto al di sotto, su un’altra strada”.

Se così fosse, allora, lo svincolo verso il viale Giostra potrebbe aprire a febbraio, già quando il primo tratto diventerà via obbligata per proseguire in autostrada. Il condizionale, però, è d’obbligo, perché già tante volte sono state fatte previsioni puntualmente smentite.

Altra storia è il prolungamento dello svincolo fino alla collinetta antecedente al viadotto. Quella sarà l’uscita definitiva e serviranno tra i quattro e i sei mesi per realizzarla. Manca ancora l’ok definitivo del Genio Civile e, comunque, i lavori inizierebbero solo dopo la messa in esercizio del giunto temporaneo. La conclusione, se va bene, in estate ma, nel frattempo, la rampa in uscita dalla tangenziale verso il viale Giostra potrebbe già essere aperta.

(Marco Ipsale)

6 commenti

  1. Del completamento totale dell’opera non si parla ormai più.
    La realizzazione della seconda canna annunziata-giostra e il collegamento delle due canne con gli svincoli è diventata utopia.
    Rassegnazione anche in questo.
    Amen.

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  2. Del completamento totale dell’opera non si parla ormai più.
    La realizzazione della seconda canna annunziata-giostra e il collegamento delle due canne con gli svincoli è diventata utopia.
    Rassegnazione anche in questo.
    Amen.

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  3. Non se ne può più di una storia gestita in una baraonda di diffuse e sovrapposte competenze, in cui gli organi coinvolti per mano dei loro rappresentati, talvolta asserviti al potere politico, hanno di fatto generato quella che non si può a ragione non definire un’ulteriore vergognosa pagina della nostra città, dove l’interesse di tutti deve fare posto a quello di pochi.
    Una pletora di figure che a turno in 28 anni si sono caratterizzate (con qualche eccezione) per incompetenza, incapacità e, soprattutto, per l’ignobile sentimento cinico messo in campo con agire sprezzante verso la collettività. Quella collettività fatta di persone che aspirano alle legittime aspettative di migliorare la tanto precaria qualità di vita di questa città.

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  4. Non se ne può più di una storia gestita in una baraonda di diffuse e sovrapposte competenze, in cui gli organi coinvolti per mano dei loro rappresentati, talvolta asserviti al potere politico, hanno di fatto generato quella che non si può a ragione non definire un’ulteriore vergognosa pagina della nostra città, dove l’interesse di tutti deve fare posto a quello di pochi.
    Una pletora di figure che a turno in 28 anni si sono caratterizzate (con qualche eccezione) per incompetenza, incapacità e, soprattutto, per l’ignobile sentimento cinico messo in campo con agire sprezzante verso la collettività. Quella collettività fatta di persone che aspirano alle legittime aspettative di migliorare la tanto precaria qualità di vita di questa città.

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  5. “Altra storia è il prolungamento dello svincolo fino alla collinetta antecedente al viadotto”. Decisamente, i progettisti potevano … pensarci prima. Ora, dovrebbero essere chiamati a risarcire la collettività per non averci pensato. Mi chiedo, chi di loro avrà il coraggio civile per ribattere a questo mio intervento, qui sulle pagine di questo giornale telematico, chiarendo il come ed il perché di questa mancata scelta progettuale ? Resto in attesa.

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  6. “Altra storia è il prolungamento dello svincolo fino alla collinetta antecedente al viadotto”. Decisamente, i progettisti potevano … pensarci prima. Ora, dovrebbero essere chiamati a risarcire la collettività per non averci pensato. Mi chiedo, chi di loro avrà il coraggio civile per ribattere a questo mio intervento, qui sulle pagine di questo giornale telematico, chiarendo il come ed il perché di questa mancata scelta progettuale ? Resto in attesa.

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