I club organizzati del Messina non si tessereranno: i motivi

I club organizzati del Messina non si tessereranno: i motivi

I club organizzati del Messina non si tessereranno: i motivi

giovedì 01 Agosto 2013 - 00:35

La presa di posizione arriva da Nocs, Gioventù, Fedelissimi, Uragano Cep e Lions: «Non bisogna sottoscriverla per essere veri tifosi, è una tessera del Viminale»

La maggioranza dei club organizzati del Messina si è aperta schierata contro la tessera del tifoso. La presa di posizione, a poche settimane dall’avvio del campionato di Lega Pro, è stata comunicata attraverso una comunicato diffuso dai gruppi Nocs, Gioventù, Fedelissimi, Uragano Cep e Lions. Di questo schieramento, al momento non fanno parte gli Ultras 90.
«Tornati da poco  nel calcio professionistico siamo costretti a fare i conti con la tanto reclamizzata “tessera del tifoso” – si legge nella nota -. Per quei pochi che ancora non lo sapessero si tratta di una circolare (n.b. non una legge) adottata dall’ex Ministro dell’interno Maroni che rende necessaria questa tessera per acquistare gli abbonamenti   ed i biglietti per le trasferte. La tessera è rilasciata discrezionalmente dal Ministero dell’Interno previa schedatura; in un primo momento era anche legata a dei circuiti bancari che sfruttavano la passione, e l’ignoranza di tanti aggiungiamo noi, per vendere all’insaputa delle masse un vero e proprio prodotto finanziario. Si giustifica l’introduzione della stessa con la necessità di maggiore sicurezza negli stadi: dati alla mano l’unico obiettivo raggiunto è proprio lo spopolamento degli impianti sportivi  ed in particolare di quei settori, come le curve, che da sempre hanno costituito il vero spettacolo durante una partita di calcio. Se gli incidenti si  sono ridotti il motivo è presto detto: pochissime tifoserie si sono mosse in trasferta preferendo non scendere a patti con nessuno e non vedersi limitati da vere e proprie imposizioni anticostituzionali. Chi è contro la tessera non è contro la sicurezza ma contro una serie di norme assurde tra cui l’art. 9 della legge 401/89 che dispone che  non può  essere rilasciata a chi ha daspoin corso, con condanna non definitiva, e a chi ha subito condanne per reati “da stadio” negli ultimi 5 anni».

In altre parole, secondo i club organizzati giallorossi, «siamo all’azzeramento dei diritti civili di una persona: se  da giovane rubi qualcosa in un supermercato e ti prendono, scontata la pena, puoi tornarci a far spesa, se hai preso una diffida non puoi più fare l’abbonamento o andare in trasferta per almeno 5 anni da quando è stata emessa la sentenza penale di condanna per il reato commesso allo stadio. La tessera prevede, inoltre, la sottoscrizione di un “codice etico” che francamente di etico non ha proprio nulla se a proporlo sono Società sportive ed enti istituzionali che negli anni hanno ridotto in calcio in una macchina da business che si e’ distinta per le porcate più assurde (plusvalenze, bilanci truccati, fideiussioni false e comportamenti irregolari) compiute con l’avallo di chi doveva vigilare e controllare».

Per Nocs, Gioventù, Fedelissimi, Uragano Cep e Lions, «non si tratta quindi di una “tessera del tifoso” per fidelizzare  qualcuno ma di una tessera del Viminale creata per cercare didistruggere il movimento  giovanile ed aggregativo  più importante degli ultimi 40 anni. Paradosso dei paradossi anche con la tessera, che può  essere revocata unilateralmente , quando la partita era particolarmente tesa e soprattutto non legata a particolari fenomeni di business ( gare di cartello di Serie A) sono stati chiusi i settori ospiti o,addirittura giocate gare a porte chiuse magari per risparmiare qualcosa nella gestione dell’ordine pubblico. I problemi ci sono e vanno risolti: cominciamo con stadi comodi e funzionali e con settori ospiti che non siano gabbie per le bestie».

Per questo dicono: «Ci opponiamo fermamente a questo provvedimento che mortifica la dignità di ogni cittadino e invitiamo tutti a riflettere su quanto abbiamo scritto, rendendoci disponibili a eventuali confronti esplicativi. Se anche voi credete nel rispetto dei valori costituzionali, anche se non fate parte dei gruppi organizzati, non sottoscrivete la tessera:non bisogna averla per essere uomini  liberi, non bisogna sottoscriverla per essere tifosi».

5 commenti

  1. Ho smesso di andare allo stadio dopo circa 20 anni, dopo le porcate viste in serie A, arbitraggi assurdi, commenti televisivi scandalosi, tofoserie che criticano il presidente mentre lo stesso gli sta riempendo il culo e assicurando un posto di lavoro per tanti. Per non parlare di calciopoli e via dicendo, quindi quello che dico è, non è tanto una tessera il problema, ma uno sport diventato spettacolo televisivo, quindi meglio non andarci proprio allo stadio almeno fino a quando il calcio non torni ad essere uno sport, senza stipendi esagerati per i calciatori e senza doversi preoccupare di portare i bambini in curva.

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  2. TEODORO MAPUZZI 1 Agosto 2013 10:53

    “In altre parole, secondo i club organizzati giallorossi, «siamo all’azzeramento dei diritti civili di una persona: se da giovane rubi qualcosa in un supermercato e ti prendono, scontata la pena, puoi tornarci a far spesa, se hai preso una diffida non puoi più fare l’abbonamento o andare in trasferta per almeno 5 anni da quando è stata emessa la sentenza penale di condanna per il reato commesso allo stadio.”

    INVECE QUANDO I RAGAZZETTI RUBANO ALL’AUTOGRILL E POI SI METTONO A PIANGERE QUANDO VANNO A GIUDIZIO PER QUATTRO SALAMELLE SI SENTONO TOCHI?

    SE HAI PRESO LA DIFFIDA ALLO STADIO NON CI DEVI ANDARE… TROVATEVI UN ALTRO PASSATEMPO

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  3. Continuo ad andare al campo da oltre 60 anni, e seguo il Messina in trasferta compatibilmente con lo stato di salute ed i mezzi di comunicazione.
    Potrò sottoscrivere ogni tipo di tessera perchè la passione è superiore ai disagi.
    Mi fanno vergognare le stazioni di servizio chiuse perchè si attende il passaggio dei tifosi del Messina, che amano devastarle.
    Andare allo stadio deve essere un piacere.
    E’ vergogna assoluta, certamente non per colpa dei tifosi presenti, che le autorità di polizia consentano l’accesso dopo che si è giocato un tempo o quasi, esasperando anche quelli tranquilli.
    Non ricordo di società che abbiano mai rimborsato metà prezzo del biglietto perchè non sono state in grado di organizzare l’evento.
    Ma la colpa non è solo degli altri cominciamo a comportarci da ultras e non da delinquenti ch nella confusione ritengono di potere dare sfogo ad istinti di bassa lega.

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  4. non entro nel merito dell’intera vicenda ma vorrei commentare la questione stadi. Non parlatemi di stadi migliori quando sono proprio alcuni soggetti delle tifoserie a distruggere seggiolini, tirare oggetti in campo e creare quel clima antisportivo che è stato causa di provvedimenti da parte dello stato. Che poi lo stato non abbia risposto in maniera adeguata è un’altra storia…
    Rispettiamo le strutture e la cultura sportiva prima di lamentarci

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  5. la tessera è il risultato di troppi comportamenti errati e da teppisti di un mondo ultras che ha perso di vista il primo valore …sostegno di passione e calore alla propria squadra ! altro che slogan tipo – calcio + calci !! ma a quelli che fanno i censori direi che i LORO presidenti che chiamano il tifoso CLIENTE hanno trasformato ed esperato il gioco facendolo affare e concedendo agli attori denaro esagerato SALVO chiudere e fallire per manifesta INCAPACITA’ !! il problema non è dei tifosi per caso quelli della A ma per chi come me è sempre stato presente ma non crede più nella visione troppo unilaterale del mondo ULTRAS . POI LA PREVARICAZIONE DELLA POLIZIA E LA INCAPACITA’ DI SAPER FARE ORDINE PUBBLICO E’ UN FATTO OLTRE IL CALCIO BASTA VEDERE GLI SCONTRI DI PIAZZA DAL G8 IN AVANTI !!

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