Ex Province senza soldi. Il commissario Romano: "Se ci sono strade o scuole a rischio si devono chiudere"

Ex Province senza soldi. Il commissario Romano: “Se ci sono strade o scuole a rischio si devono chiudere”

Rosaria Brancato

Ex Province senza soldi. Il commissario Romano: “Se ci sono strade o scuole a rischio si devono chiudere”

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giovedì 12 Novembre 2015 - 06:58

Le ex Province non hanno più risorse. Tagliati i finanziamenti sono però costrette a pagare contributi all'erario. Il commissario Romano scrive a sindaci e dirigenti scolastici: se ci sono strade o istituti a rischio dovrete chiuderli perchè non si può fare manutenzione."

Le casse dell’ex Provincia sono a secco e lo saranno ancor di più nei prossimi due anni, pertanto, in caso di strade provinciali o di edifici scolastici provinciali a rischio ai sindaci ed ai direttori scolastici non resterà altra soluzione che chiuderli.

E’ la drammatica sintesi della lettera trasmessa il 5 novembre dal Commissario straordinario dell’ex Provincia Filippo Romano indirizzata ai sindaci dei 108 comuni della provincia, ai dirigenti scolastici, al presidente della Regione ed agli assessori di competenza, alla Corte dei Conti, al prefetto, alla Procura. L’oggetto è un grido d’allarme: Gravissima criticità finanziaria del Bilancio Provinciale e prosecuzione dei servizi pubblici di competenza. Proprio la situazione delle casse è tale da mettere definitivamente a repentaglio il regolare svolgimento di alcuni servizi, quali appunto quelli relativi alla viabilità provinciale ed all’edilizia scolastica.

La legge di riforma delle ex Province (peraltro ancora in alto mare e diventata una barzelletta che però fa piangere lacrime amare a lavoratori e cittadini) insieme alla Legge di stabilità hanno fissato alcuni paletti che prevedono il riassorbimento da parte delle Regioni di alcune funzioni e la riduzione del 30% dell’organico per le Città Metropolitane attraverso la mobilità verso altre amministrazioni pubbliche.

Nel frattempo, nonostante in Sicilia la riforma non sia stata definitivamente partorita dopo quasi 3 anni, è in vigore l’obbligo per le Province di versare allo Stato un contributo straordinario per gli anni 2015,2016, 2017, a carico totalmente degli enti dal momento che sono stati eliminati i trasferimenti erariali. Infine, come se il quadro non fosse già abbastanza problematico, restano ancora in capo alle ex Province tutte e funzioni svolte finora. Da un lato quindi si taglia l’ossigeno agli Enti intermedi, dall’altro gli si lasciano ancora le funzioni.

Dopo queste premesse Filippo Romano sintetizza in cifre il quadro che riguarda la futura Città Metropolitana di Messina: “Per questo Ente- scrive nella nota- il contributo per il 2015 è di 8.562 milioni di euro, mentre per il 2016 ne sono richiesti 17 milioni e 25 per il 2017. Per quanto concerne, invece, il taglio dei trasferimenti erariali, a fronte di uno stanziamento storico di circa 30 milioni l’anno fino al 2010, l’assegnazione è stata ridotta a 22 milioni di euro nel 2011, a 10 nel 2012, a 2 milioni nel 2013, a 604 mila euro nel 2014 e totalmente eliminato nel 2015.”

In sintesi si è passati dai 30 milioni di finanziamenti nel 2010 a zero euro quest’anno, con l’aggravante che adesso alle ex Province il governo Renzi chiede pure soldi…. provenienti dalle entrate tributarie proprie dell’Ente (RCA, TEFA, IPT) che attualmente sono circa 48 milioni di euro annui, alle quali vanno ad aggiungersi altri 12 milioni provenienti da finanziamenti regionali e comunitari.

“Per effetto di queste riduzioni descritte il Bilancio è sceso dai 90 milioni di euro storicizzati fino al 2010 ai 54 min di euro nel 2015, che diventeranno 45 nel 2016 e 36 nel 2017”.

Il Bilancio dell’ex provincia quindi è stato dimezzato in pochi anni e ne consegue che se la coperta è cortissima anche i servizi saranno ridotti. Ed è proprio quello che spiega il Commissario ai sindaci ed ai dirigenti scolastici, dal momento che da quei 54 milioni per il 2015 se ne devono togliere 38 milioni per i costi del personale. Ci sono poi le spese fisse: utenze elettriche, idriche, telefoniche degli edifici provinciali e scolastici, autoparco, numero verde di protezione civile e trasporto, assistenza degli alunni disabili degli Istituti Superiori, pagamento mutui e altre spese.

Ricapitolando, a fronte di entrate per soli 54 milioni nel 2015 ne restano 16 per le altre spese e di questi 16 milioni gran parte sono risorse derivanti da finanziamenti regionali e comunitari quindi vincolati a specifici progetti. La somma diventa totalmente irrisoria se si pensa che le ulteriori spese da sostenere riguardano: 3 milioni di euro annui di fitti passivi per la edilizia scolastica; 1,8 per il servizio di trasporto e assistenza alunni disabili; 2 per le utenze e la manutenzione ordinaria degli edifici scolastici; 3,4 per il pagamento dei ratei di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti. Un totale di 10 milioni e 200 mila euro annui di ulteriori spese. Morale della favola: alla ex Provincia resta un margine di spesa di soli 5 milioni di euro che andranno ad assottigliarsi nel 2016 e 2017.

“Appare evidente- prosegue Filippo Romano- che l’ Ente non è più in grado di affrontare spese straordinarie e deve limitare al massimo anche gli interventi di manutenzione ordinaria, nonostante abbia operato numerosi interventi sul fronte dei risparmi”. Il commissario ricorda l’esubero del personale per circa 100 unità con la Legge Fornero, il taglio dei fitti passivi, la riduzione delle spese per il servizio trasporto e assistenza agli alunni disabili, la vendita degli immobili provinciali.

“Allo stato attuale questo Ente, quindi, non ha le disponibilità per interventi straordinari. Per tali ragioni si informano i Signori Sindaci e i Signori Dirigenti Scolastici che nel caso in cui si riscontrino problemi alla viabilità o all’edilizia scolastica provinciale, a meno che non si tratti di criticità risolvibili in via ordinaria non potrà che procedersi alla chiusura del tratto stradale o dell’edificio a rischio.

Sono consapevole della gravità della situazione venutasi a creare – viepiù acuita dal crescente dissesto idrogeologico – ed ho l’obbligo di chiarire una volta per tutte che non ci sono margini decisionali che possano determinare questa Amministrazione verso un intervento piuttosto che un altro”.

Insomma senza trasferimenti e con l’aggravante del governo nazionale che batte cassa, l’ex Provincia passata dai 30 milioni di finanziamenti del 2010 a zero euro non ha più margini: se una strada è a rischio, se una scuola è pericolosa non c’è alternativa. Senza soldi deve essere chiusa. Un disastro. Ed anche questa è una conseguenza di una riforma bislacca che in Sicilia ha demolito prima ancora di costruire un nuovo edificio…

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. ROMANO SE LEI GESTISCE L’ENTE COME ALF ANO IL MINISTERO STATE FRESCHI

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  2. ROMANO SE LEI GESTISCE L’ENTE COME ALF ANO IL MINISTERO STATE FRESCHI

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