L'evasione fiscale coi "libri fantasma", i dettagli del sequestro da 300 mila euro

L’evasione fiscale coi “libri fantasma”, i dettagli del sequestro da 300 mila euro

Alessandra Serio

L’evasione fiscale coi “libri fantasma”, i dettagli del sequestro da 300 mila euro

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mercoledì 25 Maggio 2022 - 16:39

I retroscena della sospensione di Clemente Samperi e il ruolo di un altro rappresentante di libri

PATTI- Clemente Samperi non è l’unico soggetto che ha un ruolo, secondo gli investigatori, nella vicenda al centro dell’inchiesta sulla presunta evasione fiscale da almeno 300 mila euro portata avanti dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Patti. Il 59enne di origini catanesi è stato sospeso per 8 mesi dal Giudice per le indagini preliminari Ugo Molina, che ha disposto anche il sequestro per equivalente fino all’ammontare della presunta evasione.

Samperi sarebbe infatti, fuori dai termini giuridici, un mero “traghettatore”, che ha portato al fallimento una società decotta. Società acquisita da un altro imprenditore del settore dei libri. La St Soluzioni Immobiliari di Samperi infatti nasce nel 2016 dopo l’acquisizione di una precedente società di Falcone, intestata ad un altro soggetto appunto. In quell’anno varia nome e sede, che passa a Gioiosa Marea. E rimane sostanzialmente inattiva, fino al fallimento, dichiarato dal Tribunale di Patti nel 2019.

Da ricavi di esercizio di oltre un milione di euro nel 2015, infatti, si passa ai soli 91 euro del 2017. Ad insospettire i finanzieri guidati dal Tenente Davide Aquino sono in particolare le 18 pedane di libri, giacenza di magazzino della società che, dopo la “trasformazione”, sulla carta vengono trasferiti perché invenduti a una società shipping service di Siracusa, che emette fattura per la presa in carico della giacenza nei propri magazzini.

Quando nel 2019, dopo il fallimento, il curatore nominato dal Tribunale si reca a Siracusa per mettere i sigilli ai libri, però, non trova nulla. Non trova neppure la sede della società che avrebbe dovuto averli n giacenza: all’indirizzo c’è invece una palazzina abitata.

L’ipotesi degli inquirenti pattesi, guidati al procuratore capo Angelo Cavallo, che ha chiesto ed ottenuto la misura cautelare, è che i libri sono in realtà stati venduti, ma i ricavi non iscritti a bilancio dalla società, portata sull’orlo del fallimento. E’ lo stesso GIP Molina a indicare il convincimento che si tratti di un sistema rodato, già utilizzato in passato dai due coinvolti in vicende societarie molto simili.

Sarà ora Samperi, difeso dall’avvocato Guglielmo D’Anna di Barcellona, a difendersi dalle ipotesi d’accusa, fornendo la propria versione dei fatti.

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