Lo comunicano le organizzazioni sindacali di Messina. Non sarà il 26 maggio
MESSINA – Non sarà più il 26 maggio. Lo sciopero proclamato per il personale della Caronte & Tourist “Area dello Stretto” è stato rinviato al 17 luglio, sempre nella fascia oraria 9.00 – 17.00, in seguito alle indicazioni della Commissione di garanzia sul diritto di sciopero (L. 146/90). Lo comunicano Cgil, Csil, Uil e altre organizzazioni sindacali di Messina.
Ecco la nota: “Abbiamo conteggiato ben 18 giorni di franchigia. Tra le quali, la franchigia elettorale, la franchigia referendaria e la franchigia relativa al giubileo. Il periodo di franchigia, conteggiandole tutte, finisce il 14 di giugno. Successivamente, a causa di uno sciopero generale il 20 giugno, al quale non si può più aderire per una delibera della Commissione di garanzia, la 22/279 relativa agli scioperi generali e per il principio di rarefazione oggettiva non si possono dichiarare scioperi né 10 giorni prima né 10 giorni dopo gli scioperi generali, nazionali e locali che insistono sullo stesso bacino di utenza. Oltre che l’accordo su C&T Isole Minori, al quale la commissione di garanzia ci associa, prevede franchigie più restrittive, come ad esempio le giornate di sabato e domenica, oltre che alcune delle franchigie sono presenti all’interno di questo accordo”.
Continuano le organizzazioni sindacali: “La commissione ci riconduce, a nostro avviso erroneamente, all’accordo di autoregolamentazione di “C&T Isole Minori”, nonostante le profonde differenze tra le due realtà. Ricordiamo infatti che:
- “C&T Isole Minori” svolge servizio sovvenzionato per garantire la continuità territoriale con le isole;
- “C&T Area dello Stretto” opera in regime di concorrenza con altri vettori.
L’accordo citato, peraltro, è stato “disdettato” da quasi tutte le organizzioni sindacali proprio perché limitava il diritto di sciopero, ma in assenza di un nuovo accordo sostitutivo, resta in vigore. Le segreterie provinciali delle organizzazioni sindacali stanno predisponendo una nota di chiarimento all’azienda e agli enti preposti, e si riservano di intraprendere azioni legali se non verrà riconosciuta la giusta differenziazione tra le due realtà operative”.
