Riaccertamento straordinario dei residui, restano le discrasie contabili e la distanza tra revisori e Ragioneria

Riaccertamento straordinario dei residui, restano le discrasie contabili e la distanza tra revisori e Ragioneria

Danila La Torre

Riaccertamento straordinario dei residui, restano le discrasie contabili e la distanza tra revisori e Ragioneria

Tag:

venerdì 18 Marzo 2016 - 16:28

A proposito della procedura di riaccertamento, il Collegio dei revisori dei conti si toglie qualche sassolino dalla scarpa, evidenziando «una perniciosa quanto persistente ed inspiegabile inerzia, da parte di quasi tutti i Dirigenti, a produrre l'atto amministrativo in parola in conformità rispetto a quanto stabilito dalla norma»

Sul riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi restano le discrasie contabili e le la distanza tra il Collegio dei revisori dei conti e la Ragioneria. Le conclusioni a cui arriva l’Organo di revisione nella lunga nota inviata nelle scorse ore a al ragioniere generale Antonino Cama e per conoscenza alla presidente del consiglio comunale Barrile, all’assessore Signorino, al presidente della I commissione Abbate, al segretario/direttore generale Le Donne, e al commissario ad acta Lauricella non lasciano spazio ad interpretazioni.

Zaccone, Basile Zingales spiegano che «la determina riepilogativa di riaccertamento, per quanto riconciliata nei valori complessivi … a cura della Ragioneria Generale, nei ricondurre gli Importi registrati in contabilità nei proprio provvedimento, non chiarisce quali sono le ragioni dei disallineamento fra le determine di alcuni dipartimenti e la contabilità, assorbendo soltanto i valori delle differenze».

L’organo di revisione chiarisce che rimane, a tutt'oggi, una discrasia fra i residui attivi complessivi così come da determine dirigenziali e i residui attivi rilevati dalla contabilità 31.12.14 (quindi 01.01.15) pari a € 1.363,122,97 e fra i residui passivi complessivi, così come da determina dirigenziali, e i residui passivi rilevati dalia contabilità al 31.12.14 (quindi al 01.01.15) pari a € 783.980,04.

Nella lunga nota , i revisori rispondono anche alla nota del Ragioniere Generale datata 14 marzo. Zaccone e colleghi puntualizzano che Cama «reitera informazioni già note, imputa differenze del riaccertamento straordinario con i dati contabili ai fondi economali e invita l'Organo di controllo a richiedere ai singoli dipartimenti le ragioni delle differenze». In merito a quest’ultimo aspetto, i revisori richiamano alle proprie responsabilità il capo dell’area finanziaria di Palazzo Zanca, ricordandogli «che la procedura di costituzione del fondo economale per ogni dipartimento, così come finora gestita da questo Dipartimento servizi finanziari, è palesemente in contrasto con quanto previsto dall'alt. 18 dei "Regolamento del Provveditorato ed Economato" approvato con delibera di C.C. n. 63/C del 30.08.11, che invece attribuisce l'onere delia costituzione e la gestione di un "fondo unico economale" esclusivamente al Dipartimento Area Finanziaria. Pertanto – sottolineano – per l'Organo scrivente, è il medesimo che deve dar conto dei disallineamenti con la contabilità».

Zaccone, Basile Zingales invitano comunque« i Dipartimenti interessati ai disallineamenti, a trasmettere alla Ragioneria ogni chiarimento in forma scritta al fine di consentire la "genesi" delle discrasie e permettere l’integrazione della determina complessiva assunta dai Dirigente dei dipartimento Servizi finanziari».

Il Collegio dei revisori mette in luce altre due anomalie: la prima è che il credito Iva, derivante dalie attività commerciali e risalente ad esercizi precedenti, non è stato correttamente riaccertato così come invece previsto dall'allegato; la seconda è che non si si riscontra nella determina dei dirigenti di alcuni dipartimenti l'indicazione della natura della fonte di copertura dei residui eliminati. Tra i dipartimenti “incriminati”: Politiche per la casa; Sviluppo economico; Protezione civile; Ragionieria generale: Segreteria generale; Politiche sociali; Ambiente e Sanità; Patrimonio; Politiche del territorio.

A proposito della procedura di riaccertamento straordinario dei residui, Zaccone e colleghi si tolgono, infine, qualche sassolino dalla scarpa , dapprima ricordando che si tratta «di un atto amministrativo che andava predisposto per la contestuale approvazione al bilancio consuntivo 2014» e poi evidenziando «una perniciosa quanto persistente ed inspiegabile Inerzia, da parte di quasi tutti i Dirigenti, a produrre l'atto amministrativo in parola in conformità rispetto a quanto stabilito dalla norma».

Come precisato nella nota, il riaccertamento straordinario è disciplinato dal D.Lgs. 118 emanato nell'anno 2011, i revisori si dicono quindi stupiti «come a tutt'oggi, quasi tutti i Dipartimenti non siano stati coordinati e dotati, a tempo debito, di strumenti tecnici e formativi tali da consentire la produzione dell'atto dì riaccertamento straordinario con i requisiti minimi richiesti dalla norma. Ma tant'è» .

Con la nuova richiesta di chiarimenti sul riaccertamento dei residui, i tempi per l’arrivo in aula del bilancio di previsione 2015 sono destinati ad allungarsi ancora. Non a caso, Sicilia democratica ha inviato una interrogazione al presidente Crocetta e al’ assessore competente Lantieri chiedendo di fare una ispezione al Comune di Messina e prendere in seria considerazione l’ipotesi di commissariare l’ente, causa inadempienza sul fronte finanziario. CittadinanzAttiva chiede, invece, un incontro urgente con il prefetto Stefano Trotta per discutere del «grave disagio sociale provocato dalla incapacità gestionale del Comune di Messina».

Danila La Torre

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007