Messina si affida alla sua patrona. Alle 18 la processione

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martedì 03 Giugno 2014 - 07:52

La processione del simulacro in argento, opera dello scultore messinese Lio Gangeri, niellata dal romano Pietro Calvi, partirà alle 18 da piazza Duomo. Percorrerà corso Cavour, le vie Tommaso Cannizzaro e Garibaldi, carreggiata lato monte, via I Settembre e piazza Duomo

“Maria Vergine, figlia di Gioacchino, umilissima serva di Dio, Madre di Gesù Crocefisso, della tribù di Giuda,
della stirpe di Davide, salute a tutti i Messinesi e benedizione di Dio Padre Onnipotente. Ci consta, per pubblico strumento, che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati e Ambasciatori e confessate che il nostro Figlio, generato da Dio, sia Dio e uomo, e che dopo la sua risurrezione salì al cielo, conoscendo voi la via della verità per mezzo della predicazione di Paolo Apostolo eletto. Per la qual cosa, benediciamo voi e la stessa città,
della quale Noi vogliamo essere perpetua protettrice”.

E’ il testo della lettera che, secondo la tradizione, la Madonna avrebbe spedito ai messinesi il 3 giugno del 42 dopo Cristo. Anche quest’anno, la processione del simulacro in argento, opera dello scultore messinese Lio Gangeri, niellata dal romano Pietro Calvi, partirà alle 18 da piazza Duomo. Percorrerà corso Cavour, le vie Tommaso Cannizzaro e Garibaldi, carreggiata lato monte, via I Settembre e piazza Duomo.

Tra fede e devozione, cultura e tradizioni, una Festa che ogni anno raccoglie i messinesi per implorare la vicinanza e la protezione materna di Maria su tutta la città, sulle famiglie, sulle istituzioni, sulle comunità parrocchiali e sui singoli.

2 commenti

  1. Nicolò D'Agostino 3 Giugno 2014 10:55

    Messina, amore mio

    Là, dove s’incontra
    il cielo, il mare e la terra
    e dal mare la terra risale verso il cielo,
    ha inizio la mia sventurata terra
    che gli uomini fecero diventare tale.

    Quanta bellezza si pone
    sulle sponde degli antichi naviganti
    che all’aleggiar degli occhi
    lo spirito si espande
    e pace e serenità coglie.

    Questa eccelsa meraviglia
    gli uomini trasformarono in sofferenza
    per quanti in mezzo a lor
    della bellezza si compiacciono
    e degli altrui dolori han rispetto.

    Umano senso diedero al non senso
    vizi in virtù trasformarono
    e delle virtù debolezze fecero.
    Perché gente mia, perché gente mia ?
    Si ! Tormento e gioia mia.

    Ma Dio dov’è ? Dio non c’è !
    E come se c’è, certo che c’è.
    Al male minore misericordia diede
    per mitigar le sofferenze degli uomini
    e continuar a riversare il suo immenso amore.

    Ma amore, misericordia e giustizia
    nelle sue mani stanno
    e risposte dagli uomini attende.
    Al bene superiore i passi bisogna volgere
    ora che la storia poco può giustificare.

    Eccoci di nuovo di fronte alla perenne scelta:
    da una parte la vita con la sua umanità,
    dall’altra parte la morte con la sua incoscienza.
    A tale libertà l’uomo è chiamato
    Perché questo è l’unico e certo destino.

    Torna al Signore gente mia,
    apri il cuore alla sua grazia.
    Dalle macerie il giardino fai fiorire,
    ai tuoi giovani dai la Speranza,
    a te la tua dignità da costruire.

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  2. Nicolò D'Agostino 3 Giugno 2014 10:55

    Messina, amore mio

    Là, dove s’incontra
    il cielo, il mare e la terra
    e dal mare la terra risale verso il cielo,
    ha inizio la mia sventurata terra
    che gli uomini fecero diventare tale.

    Quanta bellezza si pone
    sulle sponde degli antichi naviganti
    che all’aleggiar degli occhi
    lo spirito si espande
    e pace e serenità coglie.

    Questa eccelsa meraviglia
    gli uomini trasformarono in sofferenza
    per quanti in mezzo a lor
    della bellezza si compiacciono
    e degli altrui dolori han rispetto.

    Umano senso diedero al non senso
    vizi in virtù trasformarono
    e delle virtù debolezze fecero.
    Perché gente mia, perché gente mia ?
    Si ! Tormento e gioia mia.

    Ma Dio dov’è ? Dio non c’è !
    E come se c’è, certo che c’è.
    Al male minore misericordia diede
    per mitigar le sofferenze degli uomini
    e continuar a riversare il suo immenso amore.

    Ma amore, misericordia e giustizia
    nelle sue mani stanno
    e risposte dagli uomini attende.
    Al bene superiore i passi bisogna volgere
    ora che la storia poco può giustificare.

    Eccoci di nuovo di fronte alla perenne scelta:
    da una parte la vita con la sua umanità,
    dall’altra parte la morte con la sua incoscienza.
    A tale libertà l’uomo è chiamato
    Perché questo è l’unico e certo destino.

    Torna al Signore gente mia,
    apri il cuore alla sua grazia.
    Dalle macerie il giardino fai fiorire,
    ai tuoi giovani dai la Speranza,
    a te la tua dignità da costruire.

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