Sequestro e confisca per beni di 2 milioni e mezzo a Di Salvo e Barresi. IL VIDEO

Sequestro e confisca per beni di 2 milioni e mezzo a Di Salvo e Barresi. IL VIDEO

Veronica Crocitti

Sequestro e confisca per beni di 2 milioni e mezzo a Di Salvo e Barresi. IL VIDEO

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venerdì 17 Gennaio 2014 - 07:54

Le misure di prevenzione patrimoniale scaturiscono da accertamenti condotti dalla Dia di Messina, sotto la direzione ed il coordinamento del Procuratore Capo, Guido Lo Forte, e dei Sostituti Procuratori della Repubblica presso la locale Dda di Messina, Vito di Giorgio e Angelo Cavallo. Maggiori dettagli nel corso della mattinata.

Dopo le operazioni Mare Nostrum, Icaro e Gotha, giunge l’ennesima stangata ai patrimoni mafiosi di esponenti di spicco del clan di Barcellona. A finire nel mirino della Direzione Investigativa Antimafia di Messina due dei quattro componenti del quadrumvirato che governava Cosa Nostra a Barcellona: Filippo Barresi e Salvatore Di Salvo. Coordinati dal Procuratore Capo, Guido Lo Forte e dai Sostituti Procuratori Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, gli agenti della DIA hanno confiscato e sequestrato beni del valore complessivo di circa 2 milioni e mezzo di euro, a seguito di due distinti provvedimenti emessi dal Tribunale di Messina.

A Salvatore Di Salvo, meglio noto come “Sam l’Americano”, sono stati sequestrate quote societarie, quattro autovetture, un rimorchio, una polizza assicurativa, il compendio aziendale della PC.T. Costruzioni S.r.l. unipersonale, conto correnti, titoli e altre forme di investimento per un valore complessivo di 500.000 euro.

Per Filippo Barresi, invece, si tratta di una confisca a seguito del sequestro di beni già eseguito dalla DIA nel dicembre del 2012. In particolare si tratta dell’impresa vivaistica “Lo Monaco Nunziata” di Barcellona, la quota di diritto di azioni di 2.500 euro detenute da Maria Barresi della “Saloon S.a.s. di Cucè Vera & C.” di Barcellona, otto terreni agricoli e due fabbricati situati tra Barcellona e Castroreale ed intestati a Nunziata Lo Monaco, due motocicli, un’autovettura, un autocarro, due vetture intestate sia alla Lo Monaco che alle figlie Maria e Cristina Barresi, conti correnti, titoli e altre forme di investimento. La confisca totale, per Barresi, riguarda beni dal valore complessivo di circa 2 milioni.

“Si tratta di un altro tassello fondamentale – ha commentato il Procuratore Capo, Guido Lo Forte – che colpisce esponenti di vero spicco del clan di Barcellona”. Entrambi condannati per associazione mafiosa, Barresi e Di Salvo costituivano due anelli di prim'ordine in quello che era l’assetto di Cosa Nostra della fascia tirrenica. Grazie in particolare alle dichiarazioni di Carmelo Bisognano, oggi collaboratore di giustizia, è infatti emerso come i due facessero parte del quadriumvirato che governava la mafia di Barcellona, insieme a Salvatore Ofria (cognato di Di Salvo) e lo stesso Bisognano.

SALVATORE DI SALVO:

A seguito dell’operazione Mare Nostrum, Salvatore Di Salvo fu accusato di associazione mafiosa e omicidio, e successivamente fu condannato alla pena definitiva di 1 anno e 6 mesi, mentre in altro procedimento risultò indagato per aver aiutato la latitanza del boss Benedetto Santapaola. Nel 2003, nell’indagine Omega-Obelisco, Di Salvo risultò essere parte organica ed attiva del gruppo criminale barcellonese capeggiato dal noto capo mafia Giuseppe Gullotti. In particolare il suo ruolo era quello di stretto collaboratore nonché colui che materialmente eseguiva gli incarichi più delicati. Sempre nello stesso anno, a seguito dell’Operazione Icaro, gli furono attribuite estorsioni che gli costarono la condanno di 7 anni di reclusione insieme ad una multa di 1000 euro. Ma Sam l’Americano risultò tra gli indagati per associazione mafiosa ed estorsione anche nel 2011, grazie alla maxi Operazione Gotha, in quanto ritenuto elemento apicale del clan di Barcellona almeno dal 2003. In quella stessa operazione fu indagato anche per aver minacciato, insieme all’attuale collaboratore di giustizia Carmelo Bisognano, il rappresentante legale della Gas Spa facendosi consegnare circa 100 milioni di vecchie lire in ben due occasioni distinte. Nel 2012, con una sentenza del GUP, Salvatore Di Salvo è stato infine condannato alla pena di 20 anni di reclusione.

FILIPPO BARRESI:

Il 2013 fu l’anno dell’arresto del superlatitante Filippo Barresi. Già noto alle Forze di Polizia dagli anni ’70 per vicende legate a reati contro il patrimonio, strage, tentata estorsione, associazione per delinquere, detenzione illegale di armi, esplosivi e munizioni, lesioni personali, stupefacenti, il boss Barresi è stato coinvolto nelle principali operazioni antimafia degli ultimi anni. In Mare Nostrum, fu condannato con una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa, mentre per Icaro e Gotha il processo è ancora in fase di svolgimento. In particolare, fu proprio nell’operazione Gotha, che Filippo Barresi venne raggiunto da ordinanza di custodia cautelare e si sottrasse dando vita ad una latitanza durata 18 mesi. Il 28 gennaio 2013, a Milazzo, Barresi fu ritrovato nella casa di un complice ed arrestato. Dai recenti collaboratori di giustizia (Bisognano, Gullo, Truscello e Castro) è stato descritto come elemento di vertice all’interno del clan di Barcellona fin dal 1995, nonché accusato in prima persona di esser stato l’esecutore materiale di alcuni omicidi avvenuti nei primi anni ’90 durante la guerra di mafia.

Veronica Crocitti

2 commenti

  1. Ma a che serie siamo arrivati dello sceneggiato “Gotha”? Tanto sappiamo già che dopo i “cattivi” verranno assolti in appello e tutto ricomincerà per la prossima serie. I beni sequestrati poi verranno restituiti con tanto di scuse….. Sono film già visti… Non sono prevenuto, solo leggermente nauseato.

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  2. “Sequestro e confisca per beni” a quando ai politici?

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