Ai domiciliari il presunto affiliato ai clan di Tortorici, coinvolto nell'operazione Nebrodi 1. Scatta anche il sequestro
Torna agli arresti Antonino Calabrese, che va ai domiciliari su provvedimento del giudice per le indagini preliminari. Calabrese era stato arrestato il 6 febbraio scorso nel blitz Nebrodi 2, l’inchiesta antimafia contro i clan di Tortorici e le truffe Agea. Il Tribunale del Riesame di Messina lo aveva poi scarcerato, trattandosi di indagato ultrasettantenne. La Direzione Distrettuale Antimafia ha quindi chiesto gli arresti domiciliari, ribadendo le ipotesi d’accusa per lui. Ad eseguire il provvedimento è stata la Polizia di Stato.
Sequestro
La Guardia di finanza ha fatto scattare inoltre il sequestro preventivo di 93 titoli “tossici” di conduzione, del valore complessivo pari a 18mila 535 euro, reimpiegati da un’impresa facente capo ad un indagato – già destinatario della misura della sospensione dall’esercizio di attività imprenditoriali eseguita il 6 febbraio 2024 – in attuazione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare reale emessa, dal Tribunale di Messina, l’8 aprile 2024.
L’inchiesta Nebrodi
L’indagine contro i batanesi e i tortoriciani intanto va avanti. Mentre il prossimo 19 aprile in Corte d’Appello la Procura generale comincerà la sua discussione al processo di secondo grado della prima tranche dell’operazione Nebrodi.
Il faccia a faccia col giudice
Calabrese sarà interrogato domani mattina, accompagnato dai suoi difensori, gli avvocati Nino Cacia e Alessandro Pruiti.
