Manca la maestra di sostegno, niente asilo per una bimba autistica. La zia: «Abbandonati a noi stessi»

Manca la maestra di sostegno, niente asilo per una bimba autistica. La zia: «Abbandonati a noi stessi»

Danila La Torre

Manca la maestra di sostegno, niente asilo per una bimba autistica. La zia: «Abbandonati a noi stessi»

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venerdì 11 Ottobre 2019 - 11:00

MESSINA – Rosa ( nome di fantasia) ha 5 anni e, contrariamente ai suoi coetanei, non può andare all’asilo. La piccola è affetta da disturbo dello spettro autistico e avrebbe diritto ad una maestra di sostegno. Questo diritto, però, sino ad oggi le è stato negato e così, mentre per tutti gli altri bambini i cancelli degli istituti scolastici cittadini e degli asili si sono aperti il 10 settembre, per lei restano “sbarrati”.

«Ci rinviano di mercoledì in mercoledì»

A segnalare alla nostra redazione questa storia è la zia di Rosa , che non ci sta a subire in silenzio quella che considera una vera ingiustizia: «Mia nipote – spiega al telefono- dovrebbe poter andare all’asilo come tutti gli altri bambini ed invece è costretta a trascorrere le sue giornate in casa. Sebbene la scuola sia iniziata da più di un mese, l’Ufficio scolastico non ha ancora provveduto a nominare la maestra di sostegno. Ci rinviano di mercoledì in mercoledì , ma non hanno ancora risolto il problema».

La scuola è pronta ad accogliere Rosa

Rosa fa terapia tre volte alla settimana, due volte privatamente e a pagamento e solo una volta con servizio dell’Asp.

«La scuola – spiega ancora la zia – è pronta ad accogliere mia nipote, ma per noi è fondamentale che venga seguita da una maestra di sostegno, perché sebbene sia affetta da una forma lieve di autismo vogliamo evitare che succeda qualcosa nel caso in cui le venga una crisi. Non stiamo chiedendo niente che non sia previsto dalla legge».


«Siamo abbandonati a noi stessi »

C’è sconforto ma anche tanta determinazione nelle parole di questa zia, che non vuole fare mancare il suo supporto al fratello e alla cognata, genitori di Rosa.

«Siamo abbandonati a noi stessi, e non è giusto. La verità è che i servizi per questi bambini si ottengono solo con i soldi. E chi non può permetterselo? Nella stessa situazione di mia nipote ci sono altri bambini ed io ho voluto rendere pubblica la nostra storia anche per tutti quei genitori che vivono lo stesso disagio», commenta ancora.

Il messaggio al sindaco De Luca

La zia di Rosa ha provato ad interessare della vicenda anche il sindaco Cateno De Luca, ma senza esito: «Ho personalmente mandato un messaggio al suo numero privato, ma non mi ha mai risposto. Eppure, in campagna elettorale, diceva di avere a cuore il problema dei bambini autistici e che se ne sarebbe occupato. Che fine hanno fatto quelle promesse?».

Tante campagne sull’autismo ma…

«Sull’autismo – conclude – si fanno tante belle campagne di sensibilizzazione , ma poi nella realtà se non paghi non hai diritti. Questo è inaccettabile. Spero che con questa mia testimonianza qualcosa si smuova».

Mai più disagi e ritardi

Rosa il prossimo anno frequenterà la prima elementare, la zia si augura che non si ripetano i disagi e i ritardi di quest’ anno: «Andare a scuola è un diritto che dev’essere garantito a tutti ed anche i bambini speciali devono avere la possibilità di iniziare l’anno scolastico insieme agli altri».

Danila La Torre

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