Feeling e musica la ricetta del concerto che a Villa Dante ha riscosso il successo del pubblico

Il cantante Avincola fa da apripista con 5 brani che  chiude con “goal!” presentata all’ultimo festival di San Remo e riscalda il pubblico in attesa che Max Gazzè e la sua band: Cristiano Micalizzi alla batteria, Daniele Fiaschi alla chitarra, Clemente Ferrari alle tastiere e, ultimo ma non ultimo, Massimo De Domenico, Dedo per tutti, messinese doc, ai fiati, che da sempre segue il cantante romano nei suoi tour, siano pronti.

Dopo una breve “intro” dal sapore elettronico, comincia subito con gli ultimi pezzi da lui realizzati nella Matematica dei rami con Considerando e il Vero amore, brano principe del suo repertorio dell’estate in corso. Stabilisce subito un buon feeling con il pubblico Gazzè, elogiando l’acustica dell’arena villa Dante decantata anche dal fido Dedo, che come detto è un musicista messinese e da ragazzo abitava proprio lì vicino.

Nello spettacolo si inserisce spesso l’aspetto umano di Max Gazzè specie nel giustificarsi per un leggero calo di voce causato dall’aria condizionata e paragonando la sua tonalità della serata a quella di Iva Drago, antagonista di Rocky Balboa, suscitando risate e applausi per la sua generosa spontaneità e la grande capacità di contatto con il pubblico. Al via dunque una carrellata di brani intramontabili come: Vento d’estate e Il Solito sesso. Con il suo basso in mano, ma in realtà ne ha cambiati ben tre durante tutto il concerto, continua con L’animale guida e Un’altra adolescenza per poi passare all’intramontabile Mentre dormi, colonna sonora del film Basilicata coast to coast,  nel quale è stato anche attore nel 2009, passando poi a L’ultimo cielo, Sposa e Ma ti sembra normale.

Ricorda e racconta i suoi trascorsi da “semplice” musicista quando nel 1996 era il bassista di Franco Battiato nel tour che il “maestro” fece in giro per l’Italia insieme al filosofo Manlio Sgalambro. Infatti detto ciò canta, dedicata a lui, Ci vuole un’altra vita. In cuor suo Gazzè vorrebbe eseguire brani per far scatenare il pubblico presente e farli ballare (e lo dice pure) ma le norme anticovid gli suggeriscono  di suonare pezzi più “moderati”. Passa allora alla Favola di Adamo ed Eva con un assolo di basso che ne esalta le sue doti e ricordando che suona quello strumento dall’età di 13 anni. Sotto casa chiude il concerto ma c’è spazio per un ampio bis nel quale delizia il pubblico con Il bagliore dato a questo sole, Sirio è sparita del 1996, L’uomo più furbo, La vita com’è e Una musica può fare. Qui il pubblico non ha resistito ed ha cominciato a ballare, ovviamente è rigorosamente sul posto.

In definitiva, dalle 22.00 alle 24.00 un concerto che ha visto tutti contenti con le inimitabili tonalità ed il sound di cui da decenni riesce sempre ad incantare il pubblico con delle canzoni e dei testi sempre altezza delle aspettative. Forse con un pizzico di calore in più dettato dalle origini del cantante nato a Roma ma da genitori siciliani ( di Sciacca e di Gela)

Soddisfazione per i promoter Nuccio la Ferlita e Lello Manfredi. Quest’ultimo responsabile anche della logistica locale che è stata impeccabile e dell’assessore agli spettacoli del comune di Messina, Francesco Gallo, presente tra il pubblico, che sta rilanciando bene il mondo dei concerti e non solo in città.