Chiusura della discarica, il Sindaco di Mazzarrà si taglia lo stipendio per aiutare i licenziati

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F.St.

Chiusura della discarica, il Sindaco di Mazzarrà si taglia lo stipendio per aiutare i licenziati

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venerdì 20 Febbraio 2015 - 09:21

25 licenziati al 31 gennaio, altri 17 a rischio nelle prossime settimane. Sono i primi numeri del dramma occupazionale causato dalla chiusura della discarica di Mazzarrà e della bufera che ha travolto Tirrenoambiente. Il Sindaco Salavtore Bucolo ha istituito un fondo di sostegno economico per le famiglie che stanno perdendo il lavoro.

La bufera giudiziaria che ha travolto Tirrenoambiente e la chiusura della discarica di Mazzarrà S. Andrea stanno mettendo in ginocchio decine di famiglie. E’ l’altra faccia della medaglia di una vicenda che non è solo gestione rifiuti e inchiesta della Magistratura, è il risvolto occupazionale perché la discarica significava anche posti di lavoro che oggi vengono pian piano cancellati. Il 31 gennaio sono stati licenziati 25 dipendenti dell’indotto che opera in discarica, a rischio adesso anche 17 dipendenti diretti di Tirrenoambiente. Un provvedimento di licenziamento, che l’Amministratore Delegato della società, Lorenzo Piccioni, riterrebbe necessario dato lo stato di chiusura della discarica, di cui il comune di Mazzarrà è azionista di maggioranza. Mazzarrà rischia di essere travolta anche da un dramma occupazionale che riguarda decine di famiglie, una situazione che il sindaco Salvatore Bucolo sta tentando in ogni modo di risolvere, cercando soprattutto l’aiuto delle Istituzioni regionali e nazionali.

“Tutelerò la mia comunità, dalla grave crisi occupazione che ha travolto il comune di Mazzarrà. Non mi farò certo condizionare dal difficile contesto mafioso, proseguendo il mio isolato cammino verso la legalità”. Bucolo nei giorni scorsi ha anche scritto un’ accorata lettera al Presidente Sergio Mattarella e si schiera dalla parte dei lavoratori che sono stati licenziati.

“I dipendenti che con assoluta dedizione e spirito di sacrificio hanno onorato in questi anni, il loro impegno per garantire un servizio sociale in tutta la Provincia, non possono essere sacrificati sull’altare di discutibili interessi”.

Il sindaco di Mazzarrà però non è rimasto con le mani in mano e ha già messo in campo un’iniziativa per provare ad arginare in qualche modo la disperazione che stanno vivendo tante famiglie per la perdita dei posti di lavoro. “Sento il dovere di dimostrare concretamente la mia vicinanza ai lavoratori istituendo un fondo pagato con l’indennità di amministratore, al fine di assistere economicamente tutti coloro che hanno perso il lavoro”. E dunque Bucolo ha deciso di ridurre la sua indennità da Sindaco per aiutare chi si sta ritrovando senza lavoro e senza stipendio a causa della chiusura della discarica di Mazzarrà.

Una chiusura che, tra l’altro, sta obbligando i comuni della provincia di Messina, a sostenere costi più onerosi per lo smaltimento ed il trasporto dei rifiuti fuori dal capoluogo. Buocolo chiede un intervento anche su questo fronte: “Come ha già rilevato anche il ministro dell’Ambiente Luca Galletti, si rende necessario interrompere la vecchia gestione ed avviare un nuovo corso puntando sullo sviluppo degli impianti, al fine di scongiurare una grave crisi occupazionale ed ambientale. Una tappa fondamentale, sarà rappresentata dalla prossima conferenza di servizi, fissata il 25 febbraio. Tirrenoambiente, in quella sede chiederà il rinnovo dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) per la realizzazione dell’impianto di bio – stabilizzazione e dell’impianto per lo smaltimento del percolato. Lotterò perché possano essere individuate urgenti soluzioni per scongiurare un’emergenza occupazionale senza precedenti. È mio dovere, difendere gli interessi dei lavoratori tutelare gli attuali livelli occupazionale, affinché non siano violati i principi cardine della Costituzione fondata sul lavoro. Preciso infine che il comune di Mazzarrà in tutte queste vicende è da considerarsi parte lesa e pertanto difenderò gli interessi dei cittadini e dei lavoratori”.

F.St.

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