Messina. “Abbiamo rinviato a Bordonaro lo sfratto di una famiglia ma è un'emergenza"

Messina. “Abbiamo rinviato a Bordonaro lo sfratto di una famiglia ma è un’emergenza”

Marco Olivieri

Messina. “Abbiamo rinviato a Bordonaro lo sfratto di una famiglia ma è un’emergenza”

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lunedì 11 Aprile 2022 - 07:15

L’Unione inquilini chiede l’intervento di Comune e prefettura per affrontare "uno tsumani sociale"

MESSINA – Momenti di tensione a Bordonaro. Una famiglia monoreddito di quattro persone e il secondo accesso di sfratto con l’ufficiale giudiziario. La situazione potrebbe precipitare con il possibile intervento della forza pubblica. Il nervosismo tra proprietà dell’immobile e affittuari, in sfratto per morosità e in difficoltà economica, è palese. La mediazione dell’Unione inquilini ottiene però un risultato: un differimento dello sfratto a giugno.

A ricostruirlo, in un comunicato, è il segretario messinese Gianmarco Sposito. «La gente non ce la fa a pagare», avverte l’Unione inquilini. L’episodio risale allo scorso 7 aprile ma è solo la spia di un fenomeno più ampio. In particolare, l’organizzazione messinese invoca l’intervento di Comune e prefettura per affrontare quello che viene definito un “vero e proprio tsumami sociale”. E sull’emergenza sfratti prende posizione pure il candidato a sindaco di Sinistra in Comune, Gino Sturniolo.

La storia a Bordonaro: un debito accumulato dopo la disoccupazione

«Il debito si è accumulato in seguito a una fase di disoccupazione e lavoro intermittente proprio a ridosso della pandemia. Da un anno, il padre ha ripreso l’attività lavorativa ed è partito verso il nord per mantenere la propria famiglia. Questa condizione di sofferenza economica non ha consentito alla famiglia messinese di saldare nemmeno parzialmente i suoi pregressi debiti. Durante l’accesso di questo sfratto si sono vissuti momenti di nervosismo, nonostante le intenzioni e i propositi concreti della famiglia di lasciare l’alloggio nell’arco di due mesi», sottolinea il segretario.

«Tuttavia, per la famiglia di Bordonaro, un villaggio di Messina vittima di tante contraddizioni sociali, siamo riusciti a frenare l’impeto dei proprietari che pretendevano un intervento perentorio della forza pubblica per l’esecuzione. A giugno si rialzerà il sipario su questa vicenda e su tante altre. Noi ci saremo. Questa famiglia, oggettivamente colpita dalla crisi, come tante altre, ne uscirà con le ossa rotte e in perfetta solitudine. Nel frattempo, con dignità, continuerà la ricerca di un’altra soluzione abitativa, coadiuvata dal sindacato», osserva amaramente Sposito.

“Intervengano Comune e prefettura contro uno tsunami sociale”

Aggiunge Antonio Currò, sempre dell’Unione inquilini: «In Italia, con la ripresa delle esecuzioni degli sfratti, 130/150mila nuclei familiari rischiano di finire per strada. Anche a Messina riprende a pieno ritmo la macchina impietosa dell’esecuzione degli sfratti, mentre ancora tante famiglie di lavoratrici e lavoratori stentano a riprendersi economicamente dalla crisi pandemica. Il blocco degli sfratti, attivato per lo stato di emergenza nazionale a causa del Covid-19, è scaduto il 31 dicembre scorso e ha soltanto rinviato quello che abbiamo definito un inevitabile tsunami sociale».

In relazione all’emergenza a Messina, Sposito e Currò chiedono l’intervento delle istituzioni: «Il Comune e la prefettura devono agire. Servono protocolli di graduazione programmata delle esecuzioni degli sfratti. Occorre un’efficace cabina di regia. Le istituzioni non riescono in questa fase a garantire ristori adeguati alle famiglie, le quali sostengono spese proibitive per il costo complessivo dell’abitazione. Si registrano rincari sulle utenze e sugli oneri condominiali del 50/60%. Vigileremo e avanzeremo di nuovo le nostre proposte politiche per garantire un passaggio da casa a casa a queste famiglie in precarietà abitativa».

“Il problema è la povertà”

Rileva Antonio Currò: «Quarant’anni fa gli sfratti per morosità in Italia erano il 30%; oggi si attestano drammaticamente al 90%. Il tema è quello della povertà assoluta e riguarda ormai più di 2 milioni di nuclei e più di 5 milioni e mezzo di persone. Mettendo in relazione la condizione di povertà con il titolo di godimento della casa in cui si vive, si scopre che i nuclei in affitto rappresentano poco meno del 50% del totale delle famiglie assolutamente povere».

E non è finita qui. «Se il nucleo ha come elemento di riferimento uno straniero o una donna, questa incidenza cresce ancora di più», mette in risalto l’esponente di Unione inquilini. «Quaranta anni fa, quando il canone di locazione era fissato con criteri stabiliti dalla legge, gli sfratti per morosità erano tre su dieci. Oggi sono nove su dieci».

La Regione Siciliana e il bando sul contributo affitti

Bando della Regione Siciliana per il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso delle abitazioni in locazione: l’Unione inquilini chiede una modifica e proroga dei termini della presentazione delle domande. È una notizia di oggi: «Stiamo intervendo, con l’avvocato Luca Scarselli, in merito al bando che scadrà il prossimo 21 aprile», annunciano Sposito e Currò.

Viene contestato il seguente motivo di esclusione: «Aver riportato condanne per delitti non colposi puniti con sentenza passata in giudicato, che comporti oltre due anni di reclusione o meno di due anni quando non sia stato il concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena, come previsto dalla legge n.16/2018. Tale norma ha effetto fino alla riabilitazione o alla dichiarazione di estinzione del reato (art. 445, comma 2, codice di procedura penale)».

«Nella richiesta preparata dall’avvocato, si mette in evidenza che la legge in questione non si riferisce alla sospensione condizionale della pena. Si tratta dunque di un errore. Si sostiene inoltre la palese illegittimità del motivo di esclusione e l’incompetenza, dato che i bandi dovrebbero essere emessi dai Comuni e non dalla Regione, che ha solo potere di ripartizione dei fondi. In più, si sostiene la violazione del principio di ragionevolezza e proporzionalità», mette in risalto l’Unione inquilini nel documento.

Sturniolo: “La sofferenza abitativa un tema centrale nella nostra città”

Sul tema interviene il candidato sindaco di Sinistra in Comune, Gino Sturniolo: «Credo che la sofferenza abitativa sia un tema ineludibile della questione sociale nella nostra città. Non possiamo affidare alla forza pubblica il destino di famiglie in difficoltà economica e abitativa. Emerge sempre di più il rapporto tra morosità e crisi economica che in questi due anni si è acutizzata a causa della pandemia».
«Ritengo che se molti locatori vogliano legittimamente riprendere possesso del proprio alloggio, parimenti, gli inquilini in sofferenza abitativa abbiano tutto il diritto di non finire per strada per motivazioni che esulano dalle loro volontà», rimarca il candidato.

Per Sturniolo, «le istituzioni devono mettere al centro delle proprie azioni amministrative il nodo della sofferenza abitativa. In passato, ho sostenuto le lotte delle famiglie sotto sfratto anche quando ho ricoperto la carica di consigliere comunale. È necessaria la sottoscrizione di protocolli di graduazione programmata delle esecuzioni degli sfratti tra prefettura, Comune e parti sociali, affinché per le famiglie colpite dalla crisi, con minori, anziani e disabili, si trovi un’adeguata soluzione abitativa».

Il candidato di Sinistra in Comune ritiene «indispensabile un vero censimento di tutto il patrimonio di edilizia residenziale pubblica gestito dal Comune e dallo Iacp. E occorre ripensare i criteri per utilizzare concretamente tutte le risorse previste dalla legge sulla morosità incolpevole 124/13, la maggior parte delle quali non sono state utilizzate. Stessa cosa sui contributi all’affitto previsti dalla legge 431/98, che vengono erogati in ritardo e non costituiscono un immediato ristoro per tantissime famiglie. Famiglie indebolite economicamente dalla crisi pandemica, da pigioni onerose e da utenze stratosferiche, che incidono pesantemente sui costi complessivi dell’alloggio», conclude.

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Un commento

  1. CappelloDiPaglia 11 Aprile 2022 16:38

    Ci sono anche tanti che NON VOGLIONO pagare… non sarà il caso di questa famiglia, ma serve dirlo! Molte persone, quando hanno problemi economici (alle volte causati da loro stessi) magari pensano a fare altri 2 o 3 figli, e poi corrispondere il canone di locazione diventa l’ultimo dei loro pensieri… Poi non vi lamentate se tanti proprietari fanno problemi ad affittare i loro immobili! Spiace per chi si è trovato improvvisamente in condizioni economiche precarie, ma per chi ci marcia e ne approfitta per poter stare in un alloggio a gratis, alle volte anche per anni, non deve esserci clemenza! Spero mi pubblichiate, anzichè far sentire sempre e solo una campana…..

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