Messina città di evasori: solo 1 messinese su 3 paga la Tari. E l'Imu...

Messina città di evasori: solo 1 messinese su 3 paga la Tari. E l’Imu…

Danila La Torre

Messina città di evasori: solo 1 messinese su 3 paga la Tari. E l’Imu…

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mercoledì 02 Ottobre 2019 - 15:30

Il dato, sconcertante, è venuto fuori dallo studio Tax-Gap voluto dall’amministrazione De Luca

MESSINA – Da un parte ci sono quei contribuenti regolarmente iscritti nella banca dati tributaria municipale che non versano quanto dovuto; dall’altra i contribuenti cosiddetti “fantasma”, vale a dire soggetti reali che posseggono case e beneficiano dei servizi comunali ma risultano sconosciuti poiché non iscritti nella banca dati municipale. Insieme formano l’esercito degli evasori. E a Messina sono tanti, troppi, basti pensare che 2 messinesi su 3 non pagano la Tari e 1 su 3 l’Imu.

Il dato, sconcertante, è venuto fuori dallo studio Tax-Gap voluto dall’amministrazione De Luca per analizzare in maniera approfondita e non superficiale la situazione dell’evasione e dell’elusione tributaria del Comune di Messina. I numeri di quello studio sono stati inseriti nella relazione sull’attività del primo anno di mandato del sindaco Cateno De Luca.

150 milioni di euro evasi

Nel periodo 2013 – 2018,  a causa dei contribuenti “fantasma” nelle casse di Palazzo Zanca sono venuti a  mancare oltre 107 milioni di euro. In pratica, oltre 20 milioni di euro all’anno che potevano essere inseriti nel bilancio per la  gestione corrente. A questa cifra si  devono poi sommare gli importi evasi (relativi a mancati pagamenti) negli anni 2013-2017 da parte di quei contribuenti iscritti nella banca dati tributaria municipale, per un totale complessivo di oltre 150 milioni di euro evasi. Vale a dire oltre 25 milioni di euro annui.

Tra mancati incassi ed omesse dichiarazioni il Comune di Messina ha fatto un “buco” di 45 milioni all’anno.

Pertanto, in riva allo Stretto, l’evasione tributaria è un problema serissimo, che procura un danno sia alle casse dell’ente sia ai contribuenti in regola, costringendoli a pagare, come nel caso della Tari, anche per chi non lo fa. E se è vero che in alcuni casi ci sono persone che non pagano perché economicamente non ce la fanno, in molti altri casi si tratta di evasori “furbetti”.

Ufficio Unico delle Entrate Municipali

All’attuale amministrazione va dato il merito di aver affrontato da subito il problema con una duplice azione,  finalizzata da un lato analizzare nel profondo il fenomeno dall’altro adottando soluzioni efficaci, anche attraverso la costituzione dell’Ufficio Unico delle Entrate Municipali.

Imu e Tari le note dolenti

La Tabella riepilogativa degli importi evasi dal 2013 al 2018 IMU/TARI “contribuenti fantasma” (derivante dallo studio TAX-GAP di agosto 2018 per annualità fino al 2017) riporta dati a dir poco allarmanti: quota Imu non versata 104.100.000,00 €; Tari 22.500.000,00 € per un totale di 126.600.000,00 € , con una previsione del  numero di accertamenti da effettuare 59mila per ciascuna annualità (dal 2013 al 2018), pari a 354mila complessivi.

Secondo quanto riporta il sindaco nelle sua relazione, ammontano ad oltre 100 milioni i crediti ancora riscuotibili degli anni pregressi per le sole imposte IMU e TARI, cioè non ancora prescritti

Il caso dell’Imu

1/3 di possessori di immobili  non versano l’imposta IMU (ma anche TASI per gli anni in cui è istituita). Questo significa che per ogni due messinesi che pagano, uno non versa nulla,

Per il sindaco De Luca, si tratta di “una quantità troppo elevata e il comune di Messina non può reggere questo tasso di evasione di imposta comunale. Occorre da subito, quindi già dall’annualità di accertamento 2019, azzerare la quota di imposta non versata di IMU”.

Il caso della Tari

Tra contribuenti fantasma (omesse dichiarazioni) ed evasori ufficiali (omessi versamenti), la Tari è pagata da poco più di un terzo dei soggetti che usufruiscono del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.

50.000 paganti effettivi su 135.000 fra iscritti (100.000) e fantasma (35.000) è effettivamente poco più di un terzo. Il servizio raccolta e smaltimento rifiuti nella città di Messina si legge ancora nella relazione – è praticamente finanziato da 1 cittadino su 3. Di ogni 3 persone che oggi producono rifiuti, una paga anche il servizio, una seconda non paga il servizio e una terza non è neanche censita: la bolletta di quest’ultima è compresa in quella delle prime due”. In altre parole, chi oggi paga la Tari lo fa anche per gli evasori.

Se al ristorante mangiano in 10 ma pagano in 3…

Un esempio concreto per far capire la situazione: “Se al ristorante andiamo a mangiare in 10 ma al momento di pagare 3 persone si nascondono, le restanti 7 riceveranno un conto da pagare che comprenderà anche la quota dei 3 “furbetti”. A sua volta di questi 7 che ricevono il conto, 5 lo pagano e 2 restano in debito con il ristorante”.

A tal proposito De Luca assicura che “anche per la TARI il nuovo sistema informativo verrà in soccorso: la nuova procedura consente di monitorare costantemente le famiglie residenti prive di bolletta ed in generale ogni immobile non iscritto in elenco”.

I tributi minori

Sebbene Imu e Tari rappresentino le note più dolenti in tema di evasione, perché come abbiamo visto il mancato pagamento di questi tributi sottraggono decine di milioni di euro alle casse comunali, nella sua relazione il sindaco ci tiene ad evidenziare che “il problema delle omesse dichiarazioni e degli omessi versamenti si estende anche per i tributi minori, dove anche se gli importi sono minori, abbiamo percentuali di evasione molto più alte”.

Popolo di evasori

Messinesi popolo di evasori verrebbe da dire. E se poi non ci sono servizi adeguati forse non è solo colpa del palazzo. Quel palazzo, cioè il Comune, siamo noi. Fino a quando non si capirà questo,  Messina non avrà molta possibilità di diventare una città al passo con i tempi.

Danila La Torre

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2 commenti

  1. Strade come mulattiere, tombini e torrenti mai puliti, alberi mai potati,spazzatura in strada cosa si puo aspettare questa amministrazione se non l’evasione per servizi non resi al cittadino?

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  2. Sino a ieri non mi sembrava foste tanto disposti ad ammettere le colpe dei messinesi ed il loro concorso nel fallimento delle politiche comunali.

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