Messina, Covid e scuole. La Tona: "Sì alla Ddi. L'ordinanza? Il Tar e la legge sono chiari"

Messina, Covid e scuole. La Tona: “Sì alla Ddi. L’ordinanza? Il Tar e la legge sono chiari”

Giuseppe Fontana

Messina, Covid e scuole. La Tona: “Sì alla Ddi. L’ordinanza? Il Tar e la legge sono chiari”

mercoledì 19 Gennaio 2022 - 12:53

Il consigliere e dirigente scolastico analizza la questione, tra norme e ricorso alla didattica digitale integrata. "Impossibili screening di massa"

MESSINA – Il caso scuole tiene ancora banco, nonostante le riaperture decise dal Tar e i chiarimenti arrivati dal Governo. La curva di contagi Covid non accenna a rallentare la propria salita e sono tanti i genitori preoccupati che non mandano i propri figli a scuola, nonostante il ritorno alla didattica in presenza. Se n’è parlato anche durante la V Commissione consiliare con il presidente Pietro La Tona, con cui abbiamo affrontato l’argomento. “Io credo che non ci fosse bisogno di alcun chiarimento: il Tar è stato chiaro e la legge lo è pure. I sindaci possano emanare ordinanze riguardanti la chiusura degli istituti solo in zona rossa e solo in presenza di situazioni epidemiologiche particolarmente gravi attestate dall’Asp. Vero è che l’ordinanza del 7 gennaio del presidente della Regione inspiegabilmente parlava della zona arancione, sbagliando, ma in ogni caso l’ordinanza cittadina è stata fatta in zona gialla”. Già il consigliere Russo qualche giorno fa aveva parlato dell’illegittimità dell’ordinanza di De Luca.

Ddi e non Dad per il consigliere La Tona

“Non si può fare un’ordinanza in attesa di avere la zona arancione – prosegue il consigliere, che è anche dirigente scolastico e conosce bene la materia – che poi sarebbe arrivata dopo qualche giorno, tenendo sempre a mente che comunque in zona arancione non si sarebbe potuto chiudere. Di fatto è stata una fuga in avanti, non solo del sindaco di Messina ma anche di altri sindaci che si sono fatti prendere dall’ansia o dalla mania di protagonismo, come ha detto l’assessore Lagalla. Questo non significa che non ci sia una situazione epidemiologica particolare. Io vivo quotidianamente la scuola, quindi so quanti siano i casi. Ma le scuole hanno gli strumenti legislativi per gestire, come la Ddi (Didattica digitale integrata, ndr). Non tutti a casa, ma a casa solo i positivi o i contatti stretti dei positivi. Così non si impedisce anche a chi non è positivo di andare a scuola. Non bisogna farsi prendere dalla paura. Io, nella mia scuola, ho circa 80 alunni tra positivi e contatti stretti: loro sono a casa e fanno la Ddi, ma gli altri sono in classe perché possono frequentare”.

La Tona: “Impossibile screening per 30mila alunni”

Assente anche oggi l’amministrazione comunale, nonostante l’invito in aula all’assessore Gallo, che ha rilevato la delega alla pubblica istruzione dopo le dimissioni di ormai diverse settimane fa di Laura Tringali. La Tona, da dirigente scolastico oltre che consigliere, spiega inoltre quali potrebbero essere i problemi legati agli screening: “Non so se il sindaco voglia o meno fare campagna elettorale, ma forse sì perché lui è in campagna elettorale perenne. In ogni caso non è questo il problema. Il problema è che non è stato programmato alcuno screening, né dal Comune né da altri enti. Poi credo che non sia neanche semplice farlo: ogni quanto bisognerebbe farlo? Ogni due giorni? Ogni settimana? A Messina ci sono 30mila studenti, con quali attrezzature o personale si potrebbe fare? Non è una cosa semplice da realizzare”.

“In Italia nessuno screening di massa nelle scuole”

“Si era detto a settembre che ci sarebbe stata la possibilità – conclude La Tona -, e anche l’amministrazione l’aveva detto ma bisogna dire che non è competenza loro. Avrebbero potuto dare un ausilio alle autorità sanitarie, ma è comunque complicato. Gli screening sono stati fatti limitatamente ai casi e alle situazioni che si presentavano. Quando noi ad esempio segnalavamo il caso di un alunno, l’Usca ci chiedeva i contatti stretti e tutta la classe, alunni e docenti, veniva sottoposta allo screening con un tampone immediato e uno a 5 giorni. Gli screening sono stati fatti, non di massa ma in caso di necessità. Credo che in nessuna parte d’Italia sia stato fatto uno screening di massa per gli studenti, perché credo sia davvero molto difficile”.

2 commenti

  1. Ex sindaco di Villafranca Tirrena, ricordato dai suoi concittadini per il nulla.

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  2. Sapete signori qual è il vero problema? Che tutti voi,sindaco,consiglieri oppositori…pensate solo al vostro ego, come stanno facendo anche i grandi virologi e di quelli che dovrebbero essere gli obiettivi finali e cioè della salute pubblica e del bene degli studenti,non ve ne FOTTE NIENTE A NESSUNO. VERGOGNATEVI

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