Messina, cresce la fiducia dei tifosi

Messina, cresce la fiducia dei tifosi

Domenico Abbriano

Messina, cresce la fiducia dei tifosi

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martedì 19 Dicembre 2023 - 19:00

Dopo i sette punti in tre gare e le prestazioni ritrovate, si guarda con prospettiva differente al futuro immediato; la parola ai tifosi

MESSINA – Sette punti in tre gare, due vittorie e un pareggio, tre goal fatti, zero subiti. Numeri da sogno per i tifosi del Messina che, dopo il disastroso mese di novembre, proprio in prossimità delle festività natalizie possono finalmente rifiatare e guardare all’ultima gara del girone di andata e dell’anno solare (venerdì sera con il Monopoli) con ottimismo, auspicando di poter trascorrere, anche sul piano delle propria fede sportiva, giornate più serene. Nella giornata di oggi doppia seduta di allenamento al Franco Scoglio. Lavoro differenziato per Lia che sta curando soprattutto la parte atletica dopo aver smaltito l’infortunio alla caviglia ora è in fase di recupero. Terapie per Plescia e Buffa.

Finalmente Pacciardi, Plescia troppo solo

“La squadra si è leggermente abbassata; questa la vera differenza rispetto al passato”. Queste le prime parole di Franco Im. con cui il tifoso mette subito a fuoco quello che, a suo avviso, potrebbe rappresentare un punto di svolta nelle gare del Messina; un’impostazione in grado di garantire maggiore copertura: “La difesa soffre di meno ed il centrocampo, con Frisenna che fa il suo ma soprattutto con Franco e Firenze, ha acquisito peso; Franco ha buoni tempi di inserimento, mentre Firenze sfrutta la tecnica di cui è dotato. Pecchiamo un po’ sugli esterni ed in un gioco che prevede il modulo 4-3-3 sono fondamentali”.

La vera sorpresa, ma non troppo sempre secondo Franco Im., è rappresentata dalla evidente crescita di Pacciardi: “E’ tornato ad essere quello dei campionati precedenti. Quando dico che la difesa si è abbassato, uno di coloro che ne ha tratto maggior giovamento è proprio lui”.

Capitolo a parte è rappresentato dalla fase offensiva: “Sta vivendo un momento difficile ma, ci tengo a dirlo, non è assolutamente colpa di Plescia; spesso è abbandonato a se stesso. Cosa dovrebbe fare? E poi ci mette tutto se stesso, esercitando una pressione costante, dall’inizio alla fine della gara; purtroppo, non è accompagnato dal resto della squadra ed anche il migliore degli attaccanti, in questa situazione, avrebbe problemi. Aggiungo che, in tutto il campionato, avrà tirato una decina di volte in porta e, nel 90 % dei casi, l’ha centrata. I suoi goal sono arrivati quando giocavamo più alti lì davanti e con più uomini nella metà campo avversaria. Su un aspetto abbiamo sempre peccato in fase offensiva: non abbiamo mai riempito l’area di rigore; c’era presente sempre Plescia e al massimo un altro compagno”.

Adesso serve continuità: “Almeno altri due/tre risultati consecutivi positivi; serviranno per il morale, oltre che per la classifica”.

Franco Im. fa affidamento sul mercato di riparazione, ormai di prossima apertura, per andare a colmare quelle lacune emerse durante il girone di andata: “Potenziare certamente, ma senza stravolgere la squadra. I rinforzi ci vogliono; sulle corsie esterne offensive più un terzino sinistro che manca da due stagioni. Ortisi sta facendo il suo, ma non può essere il solo impiegabile in quel ruolo; a quel punto, potrebbe tornare al suo ruolo naturale o comunque dove serve”.

Ascoltato il grido di dolore dei senatori

La riflessione di Nicola Mo. prende in considerazione le ultime due gare, estendendosi, oltre al pareggio esterno con il Potenza di sabato scorso, al successo nel derby: “La partita col Catania è stata interpretata dalla squadra, sia a livello tecnico che mentale, nella maniera giusta. I ragazzi ci hanno regalato una gioia immensa dopo il novembre terribile. Il mister ha ascoltato il grido di dolore dei senatori e, finalmente, non abbiamo visto giocatori fuori ruolo o linea del fuorigioco impostata a centrocampo. Adesso, siamo una squadra di leoni che non mollano un centimetro. Grandissimo Peppe Salvo. Su Emmausso direi finalmente”.

Sullo 0-0 di sabato scorso, Nicola Mo. si dichiara soddisfatto: “Abbiamo fatto la partita che si doveva. Ottimo primo tempo, anche in fase offensiva. Nel secondo hanno deciso di non rischiare e giocare bassi. Il punto, visti i risultati delle altre – eccezion fatta per il Sorrento, è tanta roba. Adesso speriamo di chiudere in bellezza l’anno. Poi, occorrerà pensare a puntellare questa squadra che, conti alla mano, non è poi cosi male”.

Per Giovanni Sc. “la partita contro il Catania è stato un sospiro di sollievo, sia per la classifica che per il morale, confermando la qualità dei nostri ragazzi. Contro il Potenza non abbiamo fatto altro che ripetere la prestazione precedente; anche se con un pareggio, abbiamo visto una squadra molto sicura. Non dimentichiamoci che è il terzo clean sheet consecutivo”.

Adesso si pensi a supportare Plescia

“Quella con Catania è stata una vittoria importante, costruita con linee più corte e difesa più bassa e quindi più efficace nelle chiusure”. A parlare è Giovanni Cu. : “Primo tempo equilibrato, nel secondo il Messina ha creduto e cercato di più la vittoria e con l’ingresso di Zunno ha mandato in confusione una difesa del Catania comunque imbarazzante”. Con il Potenza “quadro tattico praticamente identico a quello della partita precedente; difesa più bassa e squadra corta. Plescia ha sofferto di solitudine in avanti per mancanza di sponde su cui scaricare; gli esterni non salivano. Punto meritato, dal momento che il Potenza non ha tirato nello specchio della porta, ma con una maggiore intraprendenza si poteva fare bottino pieno”. “Dopo la difesa – conclude Giovanni Cu. – bisognerà, adesso, trovare gli equilibri giusti nel raccordare gli esterni con la punta centrale. Firenze basso davanti alla difesa è fondamentale”.

E’ bastata una difesa più accorta

Ultimo contributo quello di Peppe L.R.: “Con due vittorie e un pareggio nelle ultime tre partite, il Messina prova a rialzare la testa dopo una serie tremenda in cui si era conquistato un solo punto su sette gare”. Come tanti, anche Peppe non si aspettava il successo e la prestazione con il Catania: “Fondamentale vittoria in una gara (non lo chiamo derby altrimenti gli etnei potrebbero irritarsi) che ci ha restituito una squadra riveduta e corretta rispetto a quella che, nel mese di novembre, appariva essere più un’armata brancaleonica che una squadra di calcio. È bastata una difesa più accorta che non lasciasse praterie nella propria metà campo, un Firenze a cui sono state consegnate le chiavi del centrocampo”.

A proposito di Firenze: “Grazie alla nuova posizione entra sempre più nel vivo del gioco con un maggior numero di palloni che passano dai suoi piedi. Concentrazione, determinazione, grinta , intensità hanno fatto il resto”.

Qualità che il Messina ha traslocato nella trasferta in terra lucana: “Nel primo tempo ha dato l’impressione di essere padrone del campo, con scambi in velocità e un gol annullato in maniera alquanto dubbia. Nel secondo tempo ha lasciato più campo alle iniziative dei potentini, cui ha concesso comunque poco; attacco rossoblù, orfano di bomber Caturano, davvero evanescente. Il Messina ha rischiato solo in due situazioni, segno che la “nuova fase difensiva” dà più garanzia di tenuta; Fumagalli non vede più arrivarsi davanti attaccanti avversari a briglie sciolte”.

Restano punti interrogativi sul secondo tempo

In conclusione, alcuni punti di domanda interessanti: “Un punto prezioso portato a casa, anche se per alcuni tifosi, si poteva tentare di vincerla; il perché non si sia tentato lascia a varie interpretazioni: stanchezza fisica? mentale? paura di perdere e di buttare al vento le due vittorie precedenti? Merito del Potenza che aveva più benzina? Lasciamo a mister Modica analizzare il tutto e trovare la risposta giusta.

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