Messina. Da Gicap a Like, Cgil: "Alcuni lavoratori rischiano di perdere mesi di stipendio"

Messina. Da Gicap a Like, Cgil: “Alcuni lavoratori rischiano di perdere mesi di stipendio”

Redazione

Messina. Da Gicap a Like, Cgil: “Alcuni lavoratori rischiano di perdere mesi di stipendio”

martedì 30 Novembre 2021 - 13:58

Per ottobre proposto il pagamento solo delle giornate lavorate. E alcuni dipendenti restano di restare senza stipendio da ottobre a gennaio

“La comunicazione effettuata dalla Like Sicilia al tavolo del 29 novembre per le organizzazioni sindacali è irricevibile. Infatti l’intenzione è di riconoscere le spettanze di fine rapporto maturate fino al 30 settembre scorso e di pagare la mensilità di ottobre solo per le giornate effettivamente lavorate”.

Lo dice Giselda Campolo, segretaria generale della Filcams Cgil di Messina.

“Innumerevoli le contraddizioni e gli illeciti sui contratti, sulle norme e sulle leggi – prosegue -. Da un lato ci confermano apertamente che le lavoratrici e i lavoratori sono formalmente subordinati, nel loro libro paga, sino all’effettivo passaggio a Medial Franchising, dall’altro, però, li vogliono pagare a cottimo, retribuendo solo le giornate effettivamente prestate. Parliamo di fantascienza lavoristica. O sono dipendenti o non lo sono. E non è interpretazione: lo certificano le comunicazioni obbligatorie effettuate, la loro posizione Inps, Inail. La Like Sicilia, sta venendo meno ai suoi obblighi contrattuali e con questa illegittima decisione sta lasciando alcune famiglie senza reddito dal primo di ottobre al gennaio del prossimo anno”.

I sindacati rivendicano l’intera retribuzione e chiedono che si effettui immediatamente il pagamento di quanto dovuto. “Per non parlare della disparità di trattamento – continua la Campolo – Qualche settimana fa, Like Sicilia aveva eseguito i bonifici dell’intero mese salvo poi revocarli eccetto per chi aveva la stessa banca, essendo il bonifico istantaneo. Quindi, sullo stesso punto vendita, tra una settimana ci troveremo con persone che avranno la retribuzione intera e persone che non ne prenderanno o la avranno parziale, questo senza una causa giuridica ma con una discriminazione effettuata sul puro caso. È una condotta quantomeno illegittima e lo rivendicheremo nelle sedi competenti, in quanto viola il vincolo di subordinazione, aggira il rischio d’impresa, ed è un’offesa nei confronti di tutte le lavoratrici e i lavoratori. La legge è certa, e senza equità e rispetto delle norme non esiste dignità del lavoro. Non siamo solo di fronte ad una macelleria sociale. E una macelleria giurisprudenziale. E se viene perpetrata diventa un precedente pericoloso”.

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