I Domenicani aprono il salotto culturale con un confronto al Dazio. Pira interviene su nuove tecnologie e esperienza religiosa
Messina – Alla parrocchia di San Domenico è iniziato un nuovo percorso culturale che porta nel quartiere del Dazio il cuore della tradizione dell’Ordine dei Predicatori: cercare la verità attraverso lo studio e il confronto. Il primo appuntamento, voluto dal parroco padre Francesco Narcisi e organizzato con il professor Paolo Mazzeo, ha visto protagonista il professor Francesco Pira, sociologo dell’Università di Messina.
Il salotto culturale dei Domenicani

Nel suo intervento “Fede, Etica e Intelligenza Artificiale”, Pira ha illustrato come la rivoluzione dell’IA interroghi profondamente la società, ricordando – alla luce del documento vaticano Antiqua et Nova del gennaio 2025 – che l’IA non possiede affettività, compassione ed emozione, e dunque non può essere confusa con l’intelligenza umana. Ha richiamato i dati Fragilitalia, che descrivono un paese segnato da esaurimento emotivo e distanza dal proprio lavoro, elementi che rendono urgente un’etica capace di “mettere l’essere umano al centro”.
Il Gesù virtuale e i limiti della tecnologia
Tra gli esempi più discussi, quello del “Gesù virtuale” sperimentato in Svizzera: non un futuro da imitare, ma un monito sui limiti della tecnologia nelle esperienze spirituali. Ottima la partecipazione del quartiere: segno che San Domenico, fedele al carisma domenicano dello studiare per predicare, può diventare un punto di riferimento culturale stabile. Nuovi incontri seguiranno durante l’anno, con l’obiettivo di far crescere nel Dazio uno spazio di pensiero, dialogo e ricerca condivisa.
