Messina. Di nuovo rotto il pianoforte della galleria, De Luca lo fa riparare e portare a S. Maria Alemanna

Messina. Di nuovo rotto il pianoforte della galleria, De Luca lo fa riparare e portare a S. Maria Alemanna

Redazione

Messina. Di nuovo rotto il pianoforte della galleria, De Luca lo fa riparare e portare a S. Maria Alemanna

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venerdì 04 Giugno 2021 - 07:35

L'attacco di Cambiamo Messina dal basso

“È una storia diventata vergognosa. Da oggi da qui deve sparire, non funziona nulla. Non voglio entrare nel merito sul perché si trova qui, perché non voglio innestare altre polemiche, ma è ovvio che questo è il posto sbagliato”.

Così il sindaco Cateno De Luca, dopo che alcuni turisti erano stati ripresi alla galleria Vittorio Emanuele a fotografare lo strumento rotto. Non una bella figura. La decisione: ripararlo e portarlo a Santa Maria Alemanna.

La protesta di Cambiamo Messina dal Basso

“Ancora una volta il sindaco decide per sé e per tutti cosa serve e cosa no a questa città – dicono i rappresentanti di Cambiamo Messina dal basso -. Ancora una volta il sindaco decide cosa serve o non serve a questa città per mascherare la sua inadeguatezza politica. Sbarazziamoci della “bellezza”, vista come un superfluo di cui non è capace di prendersi cura. Sbarazziamoci dei sogni, dei doni dei cittadini, dell’impegno di tutte quelle persone che hanno, negli anni, scelto di dedicarsi anche solo un minuto a quel pianoforte. Sbarazziamocene.

Eppure, sarebbe bastato davvero poco per ascoltare le richieste di chi aveva compreso il significato di quel pianoforte in galleria. E invece, nessuno stanziamento, nessuna manutenzione. Le scelte di bilancio sono scelte politiche: decidere su cosa investire i fondi e cosa, invece, ignorare, racconta la visione politica di un’amministrazione. Solo ora, forse sollecitato dai video postati dai turisti indignati – perché per lui ciò che conta è l’immagine – si ricorda che il piano esiste, e, con la sua solita diretta, accompagnato dall’assessora che lui tratta come sua “sottoposta”, alla quale rivolge uno sprezzante “così è deliberato”, decide di concludere l’esperienza di condivisione di un pianoforte per la città, “simbolo del grado di civiltà di una comunità” come lo definiva tre anni fa il maestro Giovanni Renzo.

Il piano in Galleria un bene di tutti

Viene il dubbio che, fallito – grazie alle proteste di chi lo aveva a cuore – il suo primo tentativo di rimuoverlo, questa delle condizioni in cui è adesso ridotto sia una scusa che gli torna comoda. La sua proposta, peraltro, di chiudere il piano dentro una chiesa, conferma la non comprensione del senso di quel piano in galleria: un bene di tutti, fruibile da chiunque ed in qualsiasi momento, come accade da tanto in molti posti del mondo.

Sia chiaro: non ci uniamo alla schiera di coloro, il sindaco in primis, che strumentalmente attribuiscono la colpa della non cura ai cittadini insensibili. Scaricare le colpe sull’inciviltà della cittadinanza è un modo per deresponsabilizzarsi rispetto al proprio indirizzo politico. Perché al sindaco interessa la pulizia… anche se non quella delle strade dall’immondizia. Al sindaco interessano ordine e disciplina, e non il caos generatore di stelle danzanti.

Tornare a suonare i tasti del bene comune e della cura

Adesso, chissà quale altra bella trovata si inventerà per la “riqualificazione” della povera bistrattata galleria e per la città tutta. Verrebbe da chiedersi: abbattiamo il duomo dato che qualcuno ci fa le scritte sopra? Se l’idea che lo muove è spostare quanto non è capace di curare, ci sono diversi monumenti, fontane, arredi della città che andrebbero rimossi. O forse… bisognerebbe rimuovere l’idea di politica che lui incarna, smascherare le ipocrisie e tornare a suonare i tasti dei beni comuni e della cura”.

3 commenti

  1. Grandioso……..articolo da fare venire la pelle d’ oca perché trasuda l’ anima che rappresenta quel vecchio pianoforte per come avete scritto ……trasmettete davvero tanto con le parole, così come l’ immagine di quel vecchio , polveroso,e “bastonato” pianoforte ultimo atto di chi voleva lasciare un “impronta” che non si esita a cancellare perché non si capisce il valore di quell’ impronta!!!!!👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏 complimenti alla redazione PS.io prima leggo l’ articolo perché poi alla fine penso a chi l’ ha scritto e “controllo.”…stavolta ho sbagliato perché pensavo alla dottoressa Brancato 😁🤣🤣 siete davvero bravissimi per come trattate qualunque caso in questo giornale divenuto il mio preferito proprio per la VERIDICITÀ che sento sempre quando vi leggo.

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  2. Giuseppe Mastrojeni 4 Giugno 2021 22:15

    Il “rispett🤔” per quel pianoforte, (spostato a S. Maria Alemanna),
    deve essere allargato a tutta la Galleria,
    …chiudendola al pubblico magari nelle ore a rischio, o videosorvegliandola bene….
    E bene… sperēmus

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  3. È vergognoso fare anche di questo un attacco politico. Chi ha mosso certe critiche, al di là della fede politica avversa nei confronti del Sindaco a prescindere, dovrebbe invece puntare il dito contro certi gesti. Come il piano subiscono atti vandalici pensiline tram, bus, panchine, muri, lampioni, fontane, altalene e scivoli ecc. Gesti che oltre ad una stupida e vile goliardia riflettono la mancanza di identità del messinese, la sua assenza di orgoglio nel difendere luoghi e oggetti di cui invece dovrebbe andare fiero. Atti che riflettono la personalità di chi li compie

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