Tra aumenti del gasolio e delle materie prime, le imprese rinunciano ad avviare lavori
MESSINA – Nei primi quindici giorni di marzo la situazione è diventata sempre più allarmante: l’edilizia rischia il blocco per l’aumento dei prezzi del gasolio e delle materie prime e già molte imprese hanno rinunciato ad avviare numerosi lavori. A lanciare l’allarme, in linea con l’appello dell’Associazione nazionale costruttori edili, è l’Ance di Messina, con il presidente Pippo Ricciardello e il direttore Davide Mangiapane.
Le aziende rinunciano ad avviare lavori
«Sono molte le aziende che stanno rinunciando, nel nostro territorio, a realizzare lavori perché il caro prezzi sta pesantemente penalizzando il nostro settore. Produzioni, come quelle dei bitumi, chiudono e le grandi potenzialità messe in circolo da Superbonus e Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono messe a rischio dall’aumento notevole dei prezzi, con incrementi dell’80/90 cento del ferro ad esempio», evidenzia Davide Mangiapane.
“Incrementi allarmanti delle materie prime e fonti energetiche”
Come già denunciato dal presidente Ricciardello, «tra pandemia e guerra in Ucraina l’andamento dell’economia europea sembra ritornare a rischio proprio nel momento in cui, attraverso il piano di ripresa dell’Unione Europea, s’intravvedevano possibilità di ripresa importanti anche per il nostro settore.
All’interno di Ance, e tra i rappresentanti di tutta la filiera delle costruzioni, stiamo cercando possibili soluzioni immediate agli incrementi esponenziali e non più gestibili del costo delle materie prime e delle fonti energetiche».
“Necessario puntare sulla formazione”
Un altro tema caro all’Ance è quello della formazione dei lavoratori: «Oggi siamo carenti di numerose figure chiave: dal manovale specializzato al capo cantiere, solo per fare degli esempi. Stiamo puntando a realizzare progetti con gli istituti scolastici tecnici per promuovere la formazione di una serie di figure specializzate», spiega Mangiapane.