Il sindacato pensionati italiani solleva perplessità circa la gestione dei fondi Pac per anziani da parte del Comune di Messina: "Disponibilità dal 2017, impiegare fondi per loro precipue finalità"
MESSINA – La gestione dei Fondi Pac Anziani, inseriti nel piano di azione e coesione per assistenze delle persone anziane e più fragili, suscita le domande che il sindacato pensionati italiani Cgil rivolge al sindaco di Messina, Cateno De Luca, e all’assessore Calafiore.
Spi-Cgil lamenta il mancato avvio e realizzazione del Piano Anziani e chiede al Comune di Messina quale sia lo stato del processo di attuazione e se esiste un monitoraggio dei servizi erogati.
Il termine di presentazione delle istanze di riprogrammazione e rimodulazione dei piani di intervento, già fissato al 15 settembre scorso, è stato differito al 15 ottobre. La preoccupazione del sindacato si è fatta più vivida dopo questo ulteriore differimento, da qui nascono gli ulteriori dubbi circa l’operato dell’amministrazione.
Spi-Cgil: “Le risorse non vanno perse”
“L’asserzione dell’assessore che ha dichiarato «Durante l’emergenza con la nostra azienda speciale, (Messina social city), non abbiamo mai interrotto l’assistenza domiciliare, anzi l’abbiamo potenziata aggiungendo il supporto psicologico» – si legge nella nota del sindacato – non è una gentile concessione agli assistiti, è un dovere di un’Amministrazione che al centro delle sue azioni deve avere la persona e i suoi bisogni. Nessuno va lasciato solo e nessuno va abbandonato.
Qual è il motivo per il quale a tutt’oggi, malgrado la disponibilità di ingenti somme già dal 2017 – conclude il sindacato – queste non sono state spese, né risulta un Piano azione per Anziani? Le risorse vanno impiegate per le loro precipue finalità, non vanno perse né vanno lesi diritti inviolabili; non saranno tollerate vanificazioni dovute a ritardi ingiustificati e ingiustificabili. L’obiettivo di questo Sindacato è quello di creare e garantire le condizioni per migliorare la qualità della vita delle persone più deboli o non autosufficienti”.