Messina, l'appello: "Servono rinforzi per i minori"

Messina, l’appello: “Servono rinforzi per i minori”

Alessandra Serio

Messina, l’appello: “Servono rinforzi per i minori”

martedì 30 Gennaio 2024 - 07:30

Sempre più giovani autori di rapine e furti nel Messinese, ma esplode anche il settore civile minorile. Ecco perché nel dossier dell'anno giudiziario

MESSINA – Mentre lo Stato sociale arretra, le riforme di giustizia mettono a dura prova gli apparati già vessati da sempre minori risorse, in termini di uomini e mezzi. Così a farne le spese sono i minori, che in provincia di Messina, capoluogo compreso, sono poco più del 6% della popolazione complessiva. L’allarme arriva dall’apertura dell’anno giudiziario 2024 nel distretto messinese, nelle relazioni del procuratore generale Carlo Caponcello e del presidente della Corte d’appello Luigi Lombardo.

I due alti magistrati leggono tra le righe dei dati la disfatta del settore penale e civile nel comparto minori, dove pure il personale in servizio riesce a garantire standard di efficienza incredibili, visto il carico di lavoro. Le difficoltà dei nostri ragazzi crescono ogni giorno di più però, come indicano appunto le statistiche.

Esplode il settore civile minorile

“In ambito civile – scrive il PG Caponcello – le nuove iscrizioni, che nell’anno 2012 si attestavano su n.
183 nuovi procedimenti all’anno, hanno subito, nell’ultimo quinquennio, un incremento letteralmente esponenziale: nel 2022 sono state ben 2376; nell’arco di circa un decennio, il carico di lavoro si è assai più che decuplicato, corrispondendo il flusso in entrata del 2022 al 1298,36% in più di quello registrato nel 2012″.
Non sono cifre sterili: sono prese in carico di piccoli abbandonati, questioni di famiglia, ma soprattutto sono minori affidati ai servizi sociali, segnalazioni di gravi difficoltà scolastiche e nella socializzazione, richieste di intervento per droga o altre devianze. Sono, insomma, tutti quei buchi neri nei quali i nostri ragazzi finiscono, durante il corso della loro tarda infanzia e adolescenza, in misura sempre più elevata.

La difficile strada della prevenzione

Va segnalato anche l’aspetto positivo, di questo esplodere dei fascicoli. Negli anni recenti infatti i servizi minorili della giustizia hanno messo a sistema una serie di protocolli che permettono un intervento tempestivo in tante situazioni, che prima arrivavano invece soltanto nella fase finale e più critica, più delicata del problema. Oggi, invece, alle prime difficoltà si interviene. Anche per questo i nuovi procedimenti aumentano.

La Procura senza magistrati

E’ vero però che, sottolinea ancora il procuratore generale: “A tale enorme incremento del carico di lavoro dell’Ufficio, segnalato dall’infaticabile Procuratore capo Andrea Pagano in tutte le possibili sedi istituzionali, non è corrisposto, negli anni, alcun ampliamento, sia pur minimo, degli organici del personale di magistratura, amministrativo e della Sezione di Polizia Giudiziaria. Non v’è chi non veda il concreto rischio di completa paralisi qualora alla realizzazione del tribunale per le famiglie non si accompagni un rilevante potenziamento degli organici delle corrispondenti procure”.

I dati del presidente Lombardo

Il dossier del presidente Lombardo conferma le preoccupazioni segnalate dal procuratore generale a proposito del settore civile della giustizia minorile: 1156 nuovi procedimenti nel 2023, contro gli 873 del periodo precedente ( +32%). Gli uffici “tengono botta”: 903 i procedimenti definiti, il 45% in più rispetto all’anno prima. Nel complesso, tra nuove iscrizioni e fascicoli pendenti, nel 2023 sono cresciuti di circa il 20%. A crescere sono soprattutto le adozioni nazionali, 211 contro le 181 dell’anno prima, e di quelle complessivamente in itinere gli uffici ne hanno definite 209, più della metà dell’anno prima. Ma sono in aumento anche tutti gli altri indicatori, a cominciare dai contenziosi che in un anno sono cresciuti di oltre il 96% (le liti tra coniugi separati per il mantenimento dei figli, per esempio).

Mancano tutori per i bimbi ucraini

“Il Presidente del Tribunale per i Minorenni segnala l’aumento dei procedimenti civili anche a seguito di ricorrenti segnalazioni, da parte degli Uffici requirenti del distretto, di procedimenti penali relativi
a violenze, spesso intrafamiliari, maltrattamenti e atti persecutori in applicazione della legge 19 luglio 2019 n. 69 (c.d. codice rosso). La Presidenza del Tribunale minorile segnala anche il notevole
aumento delle iscrizioni (da 381 iscrizioni nell’anno 2021/2022 a n. 633 nell’anno 2022/2023) dei procedimenti a tutela dei minori stranieri non accompagnati (MSNA), provenienti soprattutto dell’Ucraina, e la difficoltà della nomina dei tutori, essendo le persone disponibili in numero assolutamente insufficiente rispetto alle necessità”, sottolinea il presidente della Corte d’Appello.

Il revenge porn a Barcellona

Va meglio il settore penale, sottolinea Lombardo, se si guarda al dato statistico: le nuove inchieste con protagonisti minorenni sono state meno dell’anno prima. Ma sono sempre di più i crimini border line, dai furti alle rapine, quelli che coinvolgono i più giovani. “In linea con quanto avvenuto nel periodo precedente, è risultato significativo il trend dei reati contro il patrimonio (furti, rapine, estorsioni) e contro la persona, sintomatico di un contesto minorile e, più in generale, familiare) degradato. Si è registrato pure un lieve incremento dei delitti di violenza sessuale, con un caso che ha destato clamore mediatico.

Riforme zoppe

In questo quadro, anche Lombardo sottolinea le difficoltà del settore, soprattutto per la carenza dei giudici, del personale ma anche per l’incalzare della riforma Cartabia, non supportata da un rinforzo delle risorse. Dove sono stati digitalizzati fascicoli e processi, per esempio, non si è prima formato il personale, con le difficoltà facilmente intuibili che ne sono conseguite.



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